CENE E POLITICA. Sognando il PDL

24 Aprile 2012 1 Di Life

Quando cade la borsa mi si alza la pressione, quando sale lo spread aumenta l’angoscia. Non capisco perché: tanto, non ho una lira, ed i mercati finanziari non intaccano minimamente la mia situazione che è già irrimediabile. Eppure, da qualche giorno sono tormentato dall’insonnia, e passo le notti a guardare i porno su internet (ciulo la rete al mio vicino di casa…).
Tra un porno e l’altro, mi piace sognare che la vita sia diversa: un po’ più tranquilla, bella, innocente. E così mi metto a fantasticare. Ieri notte, mentre mi perdevo nelle praterie dell’immaginazione dopo aver letto un articolo sul fondatore di un importante partito politico – che è un po’ come guardare un altro porno… –, ho sognato di invitare a cena a casa mia una bella ragazza, di cui tanto si parla in questi giorni…

Cara Melania,
ti volevo un attimo briffare sulla cosa. Quando verrai a casa mia, giurami che non ti prende male perché ne vedi di ogni… come dire… al di là dell’immaginabile. Anche noi mangiamo solo cose molto caserecce: niente nouvelle cousine, insomma, ché mio nonno di fronte ad uno di quei piatti penserebbe che è roba da ospedale e ribalterebbe il tavolo con le bestemmie.
Veramente, giurami che non ti prende male: te ti fai i cazzi tuoi, io mi faccio i cazzi miei, per l’amor del cielo… Infatti, anche a casa mia, come a casa del boss dei bosses, tu vedrai la disperation più totale.
Te fidati di me: punta su: a) il francese, ché mio nonno gli prende bene, e tutto. Infatti, siccome non ci sente più da decenni e non capisce nulla quando gli si parla, se te parli francese, almeno lui pensa che non sta capendo una mazza perché te parli straniero, e non s’incazza bestemmiando la vecchiaia (così forse riusciamo a finire la cena).
Dì tutto quello che fai: la seconda laurea, e che sei stata alla Sorbona – ho uno zio che ha un diabete fulminante e i dolci non può neanche guardarli: quando te parli della Sorbona, quello pensa che è una torta, si commuove e piagnucola come un bimbo che gli hanno tolto le caramelle, e noi ci facciamo quattro risate!
Senti, Mely, detto fuori dai denti, alle nostre cene ci sono varie tipologie di persone: c’è la zoccola sfatta; la cugina sudamericana che viene dalle favelas e non parla italiano (ma questo non è un problema: ci fosse almeno uno stronzo nella mia famiglia capace di mettere insieme due parole in italiano!); c’è quella un po’ più seria (due palle!); e poi ci sono io che faccio quel che faccio, ma te ti fai i cazzi tuoi ed io mi faccio i cazzi miei.
Soltanto, giurami che quando vieni a casa mia non ti prende male, ché con le cene di Berlusconi noi ci abbiamo in comune solo una cosa: la desperation più totale.
Va bene?

Ciao ciao! A presto!

Guglielmo Lo Sciacallo