ELEZIONI PROVINCIALI – GUIDA AL VOTO

27 Maggio 2009 0 Di Life

ELEZIONI PROVINCIALI – GUIDA AL VOTO

Sabato 6 giugno, dalle ore 15.00 alle ore 22.00, e domenica 7 giugno, dalle ore 7.00 alle ore 22.00, si svolgeranno le operazioni di voto per le elezioni dei 72 membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, dei Presidenti e dei Consigli di 62 Province e dei Sindaci e dei Consigli di 4.281 Comuni (di cui 30 capoluoghi di Provincia).

Lo scrutinio dei voti per il Parlamento europeo inizierà a partire dalle ore 22.00 di domenica 7 giugno, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti; lo scrutinio dei voti per le consultazioni amministrative avrà inizio alle ore 14.00 di lunedì 8 giugno, dando la precedenza allo spoglio delle schede per le elezioni provinciali, comunali e, eventualmente, circoscrizionali.

In caso di effettuazione del turno di ballottaggio per l’elezione dei presidenti di Provincia e dei Sindaci – che si svolgerà contemporaneamente alla consultazione referendaria – si voterà domenica 21 giugno, dalle ore 8.00 alle ore 22.00, e lunedì 22 giugno, dalle ore 7.00 alle ore 15.00. Le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di lunedì, al termine delle votazioni e dell’accertamento del numero dei votanti, procedendosi prima alle operazioni di scrutinio delle schede referendarie e successivamente, senza interruzione, a quelle per l’elezione dei Presidenti delle province e/o dei Sindaci.

Nelle provinciali del 12 e 13 giugno 2004, Florido vinse al primo turno con il 50,27% – 160.145 voti (57,87% – 4851 locale), mentre Tucci ottenne 45,43% – 144.721 (33,2% – 2783 locale). Anche il 16 giugno 1999, non si ricorse al ballottaggio. Vinse Rana con il 53,51% (58,13% – 4830 locale), contro Carrozzo (31,74% – 2637 locale). Da notare che Florido e Rana, come anche Tucci e Carrozzo, a livello locale, riportarono risultati simili.

Circoscrizione e Collegi. L’area interessata dal voto è la Circoscrizione, che coincide con il territorio della Provincia. La Circoscrizione viene poi suddivisa in tanti Collegi uninominali, quanti sono i candidati da eleggere al Consiglio provinciale. Stabilito il candidato Presidente che guiderà la coalizione, ogni Partito, in ogni Collegio, individua poi il proprio candidato: ne deriva che, al momento del voto, si può esprimere una sola preferenza, riguardante il candidato che si è deciso di votare. I candidati vengono però designati dai Partiti, per cui l’elettore può solo accettare o meno la persona indicata.

Collegi della Provincia di Taranto. 1 Carosino, 2 Castellaneta, 3 Crispiano, 4 Grottaglie, 5 Grottaglie II, 6 Ginosa, 7 Laterza, 8 Lizzano, 9 Manduria, 10 Manduria II, 11 Martina I, 12 Martina II, 13 Massafra, 14 Mottola, 15 Palagiano, 16 Pulsano, 17 San Giorgio Jonico, 18 Sava, 19 Statte. Dal Collegio 20 al Collegio 30 è interessata Taranto.

Collegio 15 – Palagiano.

Nelle elezioni provinciali il paese è suddiviso in due: Palagiano – Mottola (Sezioni da 1 a 4) e Palagiano – Massafra (Sezioni dalla 5 alla 14).

Candidati Collegio 15 – Palagiano.

GIANNI FLORIDO. Carmine Montemurro (PD), Maria Stella Fumarola (Verdi), M. Rosaria Notaristefano (Patto Solidale), Salvatore Latorraca (Lista Florido), Tito Anzolin (PRC), Nunzio Bove (PdCI), Mario Marra (Sinistra Unita).

DOMENICO RANA. Donato Borracci (PdL), Tina D’Erchia (Alleanza di Centro), Giusi Carelli (MPA), Domenico Fiorito (Udeur), Luigi Geretto (La Destra), Stefano Petrosillo (DC – Libertas), Nino Castiglia (Puglia Prima di Tutto), Cosimo D. Cervellera (Socialdemocrazia e Repubblicani Italiani), Giacomo Di Pietro (Lista Tagliente).

GIUSEPPE TARANTINO. Cosimo Maraglino (Io Sud), Antonio Fumato (AT6), Domenico Raffaele (Fiamma Tricolore), Antonio Tramonte (Sviluppo del Territorio), Michele Amatulli (UDC), Onofrio Miccolis (Pensionati).

EMANUELE FISICARO. Giovanni Monaco (SdS), Carmen Santamaria (Lista Stefano), Michele Casulli (Italia dei Valori), Pierpaolo Andoli (Moderati di Centro).

POMPILIO RIZZELLO. Luigi Giuseppe Giovine (Sud Libero).

Tessera elettorale.

Gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale personale a carattere permanente, che ha sostituito il certificato elettorale.

Chi avesse smarrito la propria tessera personale, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali, che a tal fine saranno aperti dal lunedì al venerdì antecedenti l’elezione, dalle ore 9 alle ore 19, il sabato di inizio delle votazioni dalle ore 8 alle ore 22 e la domenica per tutta la durata delle operazioni di voto.

Come si vota.

La scheda, di colore giallo, è suddivisa in tanti riquadri quanti sono i candidati presidenti, e presenta, alla destra del nome e cognome di ciascun candidato alla carica di presidente della Provincia, il contrassegno o i contrassegni del gruppo o dei gruppi di candidati al Consiglio cui il candidato ha dichiarato di collegarsi. Alla destra di ciascun contrassegno è riportato il nome e cognome del candidato al Consiglio provinciale facente parte del gruppo di candidati contraddistinto da quel contrassegno. Ciascun elettore può votare per uno dei candidati al Consiglio provinciale, tracciando un segno sul relativo contrassegno. Ciascun elettore può, altresì, votare sia per un candidato alla carica di presidente della Provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo, sia per uno dei candidati al Consiglio provinciale ad esso collegato, tracciando anche un segno sul relativo contrassegno. Non è ammesso il voto disgiunto, per cui non è possibile votare il candidato della lista A, che presenta come candidato presidente Tizio, e scegliere il candidato presidente Caio.

Il sorteggio effettuato in Corte d’Appello, ha stabilito il seguente ordine nella scheda: 1) Emanuele Fisicaro; 2) Domenico Rana; 3) Gianni Florido; 4) Giuseppe Tarantino; 5) Pompilio Rizzello.

Elezione del Presidente della Provincia. È proclamato eletto presidente della Provincia il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi.

Il ballottaggio. Qualora nessun candidato ottenga la maggioranza, si procede ad un secondo turno elettorale, che ha luogo la seconda domenica successiva a quella del primo. Sono ammessi al secondo turno i due candidati alla carica di presidente della Provincia che hanno ottenuto al primo turno il maggior numero di voti. I candidati ammessi al ballottaggio mantengono i collegamenti con i gruppi di candidati al Consiglio provinciale dichiarati al primo turno. I candidati ammessi al ballottaggio hanno facoltà, entro sette giorni dalla prima votazione, di dichiarare il collegamento con ulteriori gruppi di candidati rispetto a quelli con cui è stato effettuato il collegamento nel primo turno. La scheda per il ballottaggio comprende il nome ed il cognome dei candidati alla carica di presidente della Provincia, scritti entro l’apposito rettangolo, sotto il quale sono riprodotti i simboli dei gruppi di candidati collegati. Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto. Dopo il secondo turno è proclamato eletto presidente della Provincia il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti validi.

Elezione del Consiglio Provinciale.

Dopo lo scrutinio, viene stabilita la cifra elettorale di ogni gruppo, data dal totale dei voti ottenuti dai candidati del gruppo in tutti i Collegi della Provincia. Si passa poi ad individuare la cifra individuale dei singoli candidati, moltiplicando i voti di ogni candidato per cento, e dividendo il prodotto per i voti validi del Collegio. L’attribuzione dei seggi del Consiglio Provinciale è effettuata dopo la proclamazione dell’elezione del Presidente della Provincia. Il sistema elettorale applicato nelle elezioni provinciali è quello proporzionale con premio di maggioranza: allo schieramento vincente va il 60% dei seggi, mentre il restante 40% viene attribuito alle altre liste.

Vediamo come si procede alla ripartizione dei seggi.

Come prima accennato, l’elezione dei consiglieri provinciali è effettuata sulla base di Collegi uninominali. L’attribuzione dei seggi del Consiglio provinciale ai gruppi di candidati collegati è effettuata dopo la proclamazione dell’elezione del presidente della Provincia. Non sono ammessi all’assegnazione dei seggi i gruppi di candidati che abbiano ottenuto al primo turno meno del 3 per cento dei voti validi, e che non appartengano a nessuna coalizione di gruppi che abbia superato tale soglia.

Ipotizziamo che nella Circoscrizione ci siano 4 Collegi uninominali, che siano 4 i candidati presidente, e che siano 20 i seggi da assegnare.

Questo il risultato elettorale.

CIFRA ELETTORALE DI OGNI GRUPPO.

Lista A = 9000. Lista B = 14000. Lista C = 16000. Lista D = 200.

Totale voti validi = 39200. 60% di 20 seggi = 12.

3% di 39200 = 1176. La lista D non partecipa all’assegnazione dei seggi.

50% di 39200 = 19600. Nessun candidato presidente ha raggiunto la maggioranza assoluta, per cui vanno al ballottaggio i candidati presidenti collegati alle liste B (Tizio) e C (Caio).

Si procede ad una prima attribuzione teorica dei seggi, per verificare l’esistenza o meno di un gruppo che abbia conseguito almeno il 60% dei seggi assegnati al Consiglio provinciale (vedremo fra poco il perché).

Lista A = 5 seggi. Lista B = 7. Lista C = 8. Nessun gruppo ha conseguito il 60 % dei seggi.

Poniamo il caso che al ballottaggio vinca Tizio (Lista B).

Qualora il gruppo o i gruppi di candidati collegati al candidato proclamato eletto presidente della Provincia non abbiano conseguito almeno il 60 per cento dei seggi assegnati al Consiglio provinciale, a tale gruppo o gruppi di candidati viene assegnato il 60 per cento dei seggi.

In questo caso, la Lista B passa da 7 a 12 seggi.

I restanti seggi sono attribuiti agli altri gruppi di candidati.

Lista A = 3 seggi. Lista C = 5 seggi.

Una volta determinato il numero dei seggi spettanti a ciascun gruppo di candidati, sono in primo luogo proclamati eletti alla carica di consigliere i candidati alla carica di presidente della Provincia non risultati eletti, collegati a ciascun gruppo di candidati che abbia ottenuto almeno un seggio. Sono poi proclamati eletti consiglieri provinciali i candidati di ciascun gruppo secondo l’ordine delle rispettive cifre individuali. La cifra individuale dei candidati a consigliere provinciale viene determinata moltiplicando il numero dei voti validi ottenuto da ciascun candidato per cento e dividendo il prodotto per il totale dei voti validi espressi nel Collegio per i candidati a consigliere provinciale.

Candidato Rossi – Lista A – Collegio 1= 500 (voti ottenuti) x 100/6050 (voti validi nel Collegio) = 8,26. Cifra individuale del candidato Rossi.

Candidato Bianchi – Lista A – Collegio X = 300 x 100/3500 = 8,57. Pur avendo riportato meno voti, Bianchi consegue una cifra elettorale maggiore.

Ipotizziamo ora che ci siano i candidati Presidenti Luca (sostenuto dai Partiti A e B), e Marco (sostenuto dai Partiti C e D), e che abbia vinto Luca. La coalizione di Luca avrà 12 seggi ( 60% di 20), 8 quella di Marco. Si determina poi quanti seggi andranno ai vari Partiti, tenendo sempre presente, però, che i Partiti A e B dovranno distribuirsi 12 seggi, ed 8 i Partiti C e D, compreso il candidato Presidente non eletto. Una volta conosciuto quanti seggi andranno ai vari Partiti, si determinano quali candidati di quei Partiti saranno eletti consiglieri. Poniamo il caso che il Partito A abbia ottenuto 7 seggi. Nel Collegio 1, il candidato di questo Partito ha ottenuto 400 voti, mentre il totale dei voti ottenuti da tutti i Partiti nello stesso Collegio è 1.100. Si moltiplica 400 x 100, e si divide poi per 1.100, ottenendo la cifra individuale del candidato, che nel nostro caso è 36,36. Uguale operazione va fatta, per lo stesso Partito, negli altri Collegi. Risulteranno eletti coloro che avranno ottenuto la cifra individuale, come sopra determinata, più alta, fino a coprire i seggi che in totale ha ottenuto quel Partito.

Quello che è determinante, quindi, per essere eletti, non è tanto il numero dei voti che un candidato ottiene, quanto la sua cifra individuale elettorale. C’è poi un ultimo aspetto da non trascurare: i seggi complessivi che un Partito ottiene, derivano dalla somma dei voti ottenuti nell’intera Circoscrizione.

Giuseppe Favale