L’inefficienza di alcuni uffici amministrativi del Comune di Palagiano, bloccano i fondi ai rifugiati.

18 Ottobre 2013 10 Di Life

 

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Neppure l’onda emotiva degli ultimi giorni  che ha visto il Mediterraneo restituire all’isola di Lampedusa, corpi di  donne, uomini, bambini che hanno sfidato la morte ( e l’hanno trovata) per provare a vivere una vita degna,  è riuscita a smuovere il cinismo di alcuni burocrati del Comune di Palagiano, responsabili , ognuno nelle propria competenza, degli iter burocratici relativi al passaggio dei fondi ministeriali dal Comune di Palagiano all’Ente Gestore, Circolo Arci SvegliArci obbligato per convenzione ad erogare precisi e puntuali servizi ai beneficiari.  Nonostante infatti, le continue sollecitazioni agli uffici di competenza da parte del Circolo Arci e da parte di alcuni assessori e consiglieri di maggioranza a cui si da atto della sensibilità politica, i beneficiari del Progetto si sono visti costretti ad inscenare un sit-in di  protesta davanti alla Casa Comunale per  “costringere” i burocrati a fare il loro dovere.  La Convenzione con cui il Comune di Palagiano affida i servizi all’Ente Gestore  infatti , obbliga il Comune  stesso a corrispondere il 70% della somma destinata dal Ministero dell’Interno “all’atto della riscossione”, il resto a rendicontazione. I tempi invece sono tutt’altro che quelli previsti, tanto che in passato l’Ente Gestore ha dovuto far ricorso all’intervento del Ministero che ha a sua volta sollecitato il Comune di Palagiano ad erogare con urgenza i fondi appositamente stanziati. E’ inutile dire che  tali comportamenti risultano essere oltre che lesivi del buon andamento dei servizi e degli obiettivi che il  progetto si pone, e per il quale è finanziato,  anche omissivi dal punto di vista dell’ottemperanza delle procedure amministrative di cui ogni ufficio competente ne è responsabile per legge, nei modi e nei tempi indicati. Essi, inoltre, sono tanto più odiosi quanto più manifestano uno  spropositato e arbitrario uso delle proprie mansioni pubbliche. Nonostante la volontà politica espressa sin dal 2009 (il progetto Koinè fu votato all’unanimità dal Consiglio Comunale) dal Comune di Palagiano di candidarsi a città accogliente, la sordità e l’insensibilità di alcuni responsabili dei procedimenti impedisce di fatto che ciò avvenga.

Il dato grave, che inoltre il Circolo Arci tiene a sottolineare, è che l’inefficacia di alcuni uffici amministrativi, costringendo ad azioni di forza e di protesta, con la presenza anche delle forze dell’ordine,  vanifica l’azione culturale e di sensibilizzazione del territorio che gli operatori del progetto compiono secondo le direttive dello stesso Ministero. Praticamente mentre da un lato si lavora per l’integrazione di persone straniere che hanno vissuti fortemente traumatici e spesso sono vittime in Italia di pregiudizi, dall’altra si alimenta una idea sbagliata che una opinione pubblica poco attenta e già vessata dal particolare momento storico di crisi economica ha nei confronti dei rifugiati.

Il Circolo Arci ringrazia il Sindaco, Dott. Tarasco, l’Assessore ai Servizi Sociali  Avvocatessa Prudenza Bommino per aver compreso la gravità del disagio e l’urgenza di ripristinare una situazione di rispetto delle regole e  dei diritti delle persone ospitate, messaggi che l’Ente Gestore del Centro ritiene fondamentali nella regolamentazione dei rapporti istituzionali e umani. L’epilogo della vicenda: una delegazione di rifugiati  è stata ricevuta dal Sindaco alla presenza del Maresciallo dei Carabinieri; ad essa sono state date risposte tempestive che  si avrà modo di verificare nei prossimi giorni.

 

 

 

 

Progetto SPRAR Koinè Palagiano

Angela Surico