LOCAZIONI ABITATIVE A CANONE CONCORDATO SENZA ORMAI ALCUN DUBBIO

LOCAZIONI ABITATIVE A CANONE CONCORDATO SENZA ORMAI ALCUN DUBBIO

30 Aprile 2018 0 Di Life
di Francesco Carucci

Alla fine della scorsa estate avevamo presentato una richiesta ufficiale al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma finalmente ora ci risulta chiarito ogni dubbio a proposito della giusta procedura da seguire per la stipula di contratti di locazione a canone concordato.

Questa tipologia di contratto di locazione abitativa rappresenta certamente una opportunità tanto per i proprietari quanto per gli inquilini. I primi trovano sicuramente convenienza sul fronte fiscale (riduzione IMU e TASI del 25%, opzione per la cedolare secca al 10%). La convenienza per i secondi si concretizza di fatto nella presenza di maggiori tutele e nel pagamento di un canone locatizio inferiore a quello cui dovrebbero far fronte in virtù di un contratto di locazione a canone libero, ma sono previsti incentivi anche sul fronte fiscale: infatti gli inquilini di abitazioni locate in regime di canone concordato possono accedere a una detrazione in dichiarazione dei redditi sicuramente più conveniente rispetto a quella spettante agli inquilini di case locate secondo il regime di canone libero.

La richiesta, a firma del Presidente del Consiglio Francesco Carucci in rappresentanza del Sindaco Domiziano Lasigna e dell’intero Consiglio Comunale, traeva origine dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 16 gennaio 2017 che conferma la possibilità di stipulare contratti di locazione abitativa “a canone concordato” nei comuni, come nel caso di Palagiano, in cui non è vigente alcun accordo territoriale sottoscritto tra le organizzazioni delle proprietà edilizie e quelle degli inquilini. Il detto Decreto dà la possibilità di attingere agli accordi territoriali vigenti nel comune demograficamente omogeneo di minore distanza territoriale sia pure situato in altra regione.

Invero, tale possibilità era stata già concessa in forza di decreto interministeriale Infrastrutture-Economia del 14 luglio 2004 pubblicato nella Serie Generale della GU n. 266 del 12.11.2004.

Inaspettatamente, quando ormai non ci speravamo più, ci giungeva gradita risposta ufficiale il 24 gennaio 2018 dalla Direzione Generale per la Condizione Abitativa del Ministero delle Infrastrutture con la quale ci veniva comunicato che è stato accertato che gli accordi territoriali a cui Palagiano può far riferimento sono quelli sottoscritti a Taranto e a Martina Franca.

Nonostante la risposta al quesito, restava tuttavia un dubbio.

Infatti il Decreto di gennaio 2017 prevede che, in sede di stipula del contratto, le parti si possano fare assistere dalle organizzazioni firmatarie degli accordi territoriali. Nel medesimo decreto, il Ministero prevede che, ai contratti conclusi senza assistenza, venga rilasciata apposita attestazione – da almeno una organizzazione firmataria degli accordi territoriali – per certificare la rispondenza del contratto stipulato tra locatore e inquilino alle previsioni dell’accordo territoriale.

Ci si poneva dunque il dubbio dell’obbligatorietà di tale attestazione al fine di poter godere delle previste agevolazioni fiscali e tributarie.

Finalmente tale ulteriore aspetto è stato chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n. 31 del 20 aprile 2018 secondo la quale “l’attestazione non risulta, invece, necessaria, ai fini del riconoscimento delle predette agevolazioni fiscali, per i contratti di locazione stipulati … laddove non risultino stipulati Accordi territoriali dalle Organizzazioni Sindacali e dalle Associazioni degli inquilini e dei proprietari di immobili che hanno recepito le previsioni dettate dal citato decreto”.

Nell’attesa che anche Palagiano abbia i propri accordi territoriali ai quali peraltro si è cominciato a lavorare, alla luce dei chiarimenti pervenuti, si potranno dunque stipulare contratti di locazione abitativa a canone concordato assumendo a riferimento gli accordi siglati tra le organizzazioni maggiormente rappresentative per i territori di Taranto e Martina Franca senza peraltro richiedere alcuna attestazione di conformità e rispondenza alle stesse.