Una nuova bugia raccontata ai cittadini di Palagiano dall’Amministrazione Lasigna

Una nuova bugia raccontata ai cittadini di Palagiano dall’Amministrazione Lasigna

3 Ottobre 2017 0 Di Life

Quindi è successo di nuovo, dopo la menzogna della PEC mai inviata (o inviata fuori tempo massimo) in Regione per la richiesta dei fondi dedicati alle pulizie straordinarie delle strade periferiche, per la seconda volta l’Amministrazione Lasigna ha mentito pubblicamente ai propri elettori e a tutta la cittadinanza palagianese.

È di oggi un comunicato stampa, pubblicato su Nuovo Quotidiano di Taranto e Gazzetta del Mezzogiorno, poi riportato sui social, ad opera del sempre più mitologico staff del sindaco, in cui si prende in esame la polemica sul maxi tesseramento di un cospicuo numero di aderenti o simpatizzanti Civico 7 nella locale sezione PD, avvenuto lo scorso 25 Settembre.

Ricapitolando: pare che nella serata di quel giorno, poco prima della chiusura del tesseramento, almeno una settantina di simpatizzanti del movimento civico a cui fa riferimento l’attuale Amministrazione, tra tesserati, familiari di questi o addirittura ex candidati nelle liste Lasigna, si siano mossi in massa per tesserarsi nel circolo PD locale, per quello che sembra essere un tentativo di scalata nell’ottica dell’imminente congresso del partito, in cui non solo si decideranno segretario e direttivo per il circolo locale, ma si andrà anche a nominare i delegati al voto per la mozione Nazionale (ricordiamo che gli unici tesserati aventi diritto al voto in Congresso sono quelli con tessera registrata entro la data del 25).

Pochi giorni dopo, sui social, il consigliere di opposizione Francesco Mancini faceva notare l’accaduto, alludendo a vecchi pegni di natura elettorale che il movimento starebbe pagando ai propri legami politici con la corrente piddina vicina a Michele Emiliano. Rincarava la dose l’ex-sindaco e tesserato PD Rocco Ressa, il giorno successivo, tra l’altro a quanto pare presente di persona durante il tesseramento del 25 e testimone diretto dell’afflusso massiccio dei membri di Civico 7 in quell’occasione.

Le testimonianze a nostra disposizione vengono, invece, da alcuni nostri simpatizzanti e amici in quota PD, forza politica con cui noi non abbiamo mai precluso alcun dialogo (come non lo abbiamo mai escluso nei confronti di alcuna forza politica, al contrario di Civico 7), e come tali sono da ritenersi precise, anche se i documenti ufficiali con l’elenco dei tesserati sono interni al partito e non possono essere resi ancora pubblici, almeno fino al Congresso.

Il punto però è che il tesseramento al PD di molti vicini a Civico 7 c’è stato, non è una notizia smentibile, l’unico dubbio sono i numeri precisi di tessere registrate a nome di membri o simpatizzanti del movimento a cui fa riferimento il nostro Sindaco.

E non ci sarebbe nulla di scandaloso: certo significherebbe tradire i principi di un movimento civico che durante la campagna elettorale ha trattato la vecchia politica come un cancro da estirpare, certo ci sarebbe la variabile dello statuto del PD che vieta ai tesserati di avere adesioni anche in altri movimenti politici, e di certo sarebbe preoccupante il sostegno all’operazione mostrato pubblicamente da parte di vecchi esponenti del PD palagianese che si trovavano nella peggiore delle tante fazioni consiliari della scorsa amministrazione Tarasco, periodo che il movimento del nostro attuale Sindaco ha sempre criticato con veemenza.

Ma la libertà individuale di aderire a un partito non è qualcosa che si può mettere in discussione.
Anzi la confluenza di una parte dei tesserati Civico 7 nel PD sarebbe stata forse interpretabile come un sintomo di libertà di scelta all’interno di un movimento civico che, al contrario, mostra sempre più connotazioni settarie e leaderistiche che poco o nulla hanno a che fare con i processi partecipati di orizzontalità e trasversalità millantati inizialmente all’elettorato.

Invece l’Amministrazione comunale di Palagiano cosa fa per rispondere a questa polemica? Pubblica un comunicato con un titolo fuorviante, contenente una negazione delle accuse di adesione al Partito che però non viene sviluppata nel pezzo vero e proprio, in cui della cosa non si fa neanche menzione, spostando l’attenzione invece sul dialogo tra Mancini e Ressa e mettendo in guardia il PD palagianese sulle derive centriste.

Un capolavoro di disinformazione da manuale. Le fake news sono arrivate anche a Palagiano.

Ma la cosa che ci stupisce e preoccupa maggiormente non è tanto questo atteggiamento tutt’altro che etico dell’amministrazione, perché – lo diciamo di nuovo – per loro sta diventando un’abitudine.
Ciò che ci lascia a bocca aperta è il loro elettorato, che ormai sembra chiedere apertamente, a colpi di like e di endorsement a prescindere, di essere preso in giro con dichiarazioni fuorvianti, melasse linguistiche ad uso di cortina fumogena (come quest’ultimo comunicato) quando non completamente false, come nel caso dei finanziamenti per le pulizie straordinarie.

E restiamo consapevoli che si tratta di una minoranza (ricordiamo che Lasigna è il sindaco meno votato nella storia della nostra comunità), che poco più di tremila persone disposte a farsi trattare come stupidi non rappresentano assolutamente l’intera Palagiano. E che è nostro dovere, come forza di opposizione, rappresentare gli interessi di tutto il paese e, a pieno titolo in questo caso, della maggioranza di cittadini che hanno scelto di rivolgere il voto altrove.

Ma comunque è avvilente per chiunque ami la democrazia, e lascia l’amaro in bocca, vedere una fetta di aventi diritto al voto trasformarsi in fan adoranti, che vengono a patti con la propria intelligenza e con la propria morale, mettendo da parte anche le più semplici nozioni di logica, solo per non ammettere di aver dato, forse, la propria fiducia alle persone sbagliate.

Queste però restano nostre considerazioni di natura umana e personale. Quelle di natura politica verranno in seguito.

Perché presto ci sarà il congresso del PD. E sarà curioso vedere cosa si inventerà il fantasioso staff del Sindaco in quella occasione, per negare che almeno settanta persone, tra tesserati Civico 7 e familiari, potrebbero andare a pagare il loro debito alla corrente Emiliano.

Perché in quel caso l’elenco degli aventi diritto al voto sarà sotto gli occhi di tutti, da subito.

Speriamo sinceramente che questa Amministrazione aggiusti il tiro nel proprio modo di gestire i rapporti con i cittadini. Anche se a questo punto è lecito pensare che non sia loro volontà farlo.