PALAGIANO MAFIOSA MA ANCHE NO…LA FOTOGRAFIA DI CIO’ CHE SIAMO!!
25 Marzo 2014
Le ultime giornate tragiche e convulse che hanno interrotto il quotidiano tran tran della nostra comunità ci hanno restituito una fotografia perfetta di quello che siamo e non siamo. Una comunità piena di contraddizioni, in cui il facile sentimentalismo e la sin troppo scontata “pietas”nei confronti della morte atroce di un bimbo innocente si sposa con l’ipocrisia delle frasi fatte, intersecandosi al contempo con una distaccata freddezza (se la sono cercata!) che nulla avrebbe a che fare né col sentimentalismo né con la pietas… ma tant’è ; in cui il coraggio di proporre un cambiamento e la voglia di ribellarsi di alcuni si scontra con l’ indolenza, la “ prudenza”, la pigrizia culturale di altri. Allora dividiamoci pure in diatribe da bar dello sport “Palagiano mafiosa” “ Palagiano non mafiosa” ma l’ unico torto che non dobbiamo fare a noi stessi è quello di interrogarci (?)!!! Stranamente nessuno ricorda che Palagiano è diventato sempre più spesso teatro di sparatorie per le vie centrali e in piena sera e che conta ben cinque morti ammazzati dal 2011 ad oggi e tutti nel circuito della droga. Che uno dei traffici più fiorenti delle mafie è legato alle sostanze stupefacenti e al…”pizzo” mi sembra si chiami e a riguardo ricordo ancora i tendoni abbattuti di notte con i carichi di uva matura e i furti sistematici di trattori agricoli nelle campagne restituiti dietro “compenso”. Ma Palagiano è un Paese “tranquillo” fatto soprattutto da gente per bene. E’ vero. Ma con forti tentativi di infiltrazione malavitosa, e una comunità sfilacciata ne rappresenta l’humus ideale. Basta guardarsi intorno e questa realtà sfilacciata la tocchi con mano; le campagne violentate da enormi ville di privati (che sono un pugno nell’occhio) con mura di cinta di cemento dal sapore medievale; diverse zone lasciate al degrado ( vedi la villa comunale ma non solo) ; pochissimi spazi per la socialità, per l’espressione, per la riflessione , per il semplice piacere di ritrovarsi, di essere corpo, comunità, di essere insieme . E proprio lì nei luoghi diventati del degrado , dello spaccio (dicono i ben informati), che si sono voluti realizzare caparbiamente, da parte di noi Associazioni, gli eventi culturali e musicali della scorsa estate per porre (invano!) l’attenzione di chi ci amministra(?). Ma chi amministra si sa è sempre almeno un passo indietro rispetto a chi è amministrato. E dunque chi si accorge nei piani alti del governo politico-amministrativo che Palagiano ha un gran numero di tossicodipendenti, che le famiglie vivono il dramma in perfetta solitudine; che non esiste alcun monitoraggio pubblico della salute del tessuto sociale di Palagiano. Non esiste uno straccio di dato statistico, un osservatorio dei bisogni sul quale il Comune possa pensare di programmare le proprie politiche sociali: quante donne-madri, donne sole divorziate senza reddito, bambini a rischio, famiglie che avrebbero bisogno di un sostegno alla genitorialità, di un mediatore familiare ; quanti tossicodipendenti; quante donne vittime di violenza, quante persone sole senza un pasto caldo a pranzo, anziani, senza casa, malati psichici, quanti e quali “soggetti deboli” ; quali sono le politiche messe in campo, quali le strategie, per realizzare una comunità coesa , una comunità “sostegno” che non lascia solo nessuno e quali (qualora ci fossero) gli obiettivi raggiunti sin ora. La legalità, dice Don Ciotti, è corresponsabilità quindi passa necessariamente attraverso l’azione sinergica di ogni soggetto sano della comunità; passa attraverso il rispetto dei diritti di tutti a cominciare dai più deboli, di chi da solo non ce la fa; passa attraverso “presìdi di legalità diffusa” che devono essere la scuola, le istituzioni, le associazioni, gli enti, i singoli cittadini, i partiti politici; ognuno con la propria specificità e competenza deve poter operare in una sorta di “alleanza sociale”, diventando un unico grande presìdio in grado di sconfigge ogni cultura di morte dell’individuo , del territorio, della bellezza, della cultura, delle arti. Quindi cambiamo domanda… Palagiano “legale”? ma forse anche no. Lì dove c’è disattenzione, incompetenza, ottuso egoismo ogni seme cadrà in una terra arida e ogni morte sarà pianta invano.
Presidente Circolo Arci SvegliArci
Angela Surico
Palagiano.net ha sempre proposto e incentivato una sorta di “alleanza sociale” offrendo lo spazio di confronto per lo sviluppo di iniziative sociali e perche’ no, anche politiche.
Come avrete notato e’ stato colto diversamente e da un paio di anni sostituito dalle decine di “individualità” su FB.
E’ solo un piccolo esempio della nostra “povertà” nel fare “sistema” per sconfiggere altri tipi di “sistemi”!
Ognuno di noi rimane nel proprio “orticello” culturale, e’ il nostro limite da sempre.
Le associazioni sono le uniche realtà di rinascita e di crescita che abbiamo a Palagiano.
Ma anche loro,spesso, sono aggredite da altre “individualità” esterne che infangano ogni tipo di iniziative con supposizioni e falsi dubbi atti a screditare ogni tentativo culturale e sociale.
Il palagianese tipo rimane un individuo unico e irripetibile.
….e per questo non in grado di risolvere nessun tipo di problema.
Life.
Dire che il Palagianese è un individuo “non in grado di risolvere nessun tipo di problema” secondo me è il problema di fondo del distacco netto tra associazioni e comunità di cittadini. Le “”individualità” esterne” come dice la parola stessa sono individui e perciò uno. Non dovrebbero creare problemi alle opere delle associazioni se coese e aperte, e non dovrebbero ASSOLUTAMENTE creare senso di aggressione e infangamento ma, nel possibile, essere di aiuto ed essere prese come critiche per migliorarsi ed essere il più vicini possibili alla comunità.
Altrimenti, ovviamente, le parole “associazioni” e “sociale” andranno ancora di più a perdere significato agli occhi del “Palagianese” e sempre più associati a “circolo” e a “privato”.
Un Palagianese