Scusate, ma Insisto

27 Giugno 2009 0 Di Life

Nel mio ultimo post, in risposta all’articolo di Mimmo, vanamente ho provato ad aprire un dibattito sul ruolo e il futuro della politica in Italia .
Ci riprovo, non mi arrendo all’indifferenza , ponendo sul tavolo le questioni a cui tengo particolarmente .
Vi eviterò qualsiasi commento postelettorale tanto, da destra a sinistra, mi pare che i protagonisti della politica siano tutti soddisfatti.
Non ci sono più argomenti, ma solo complimenti da distribuire equamente tra i vari contendenti in campo.
Dunque, inutile perdere altro tempo, si aprano le danze.
Comincio io, ovviamente!!

Complimenti a Berlusconi.
Vince, manco a dirlo, nonostante gli scandali e la sue esuberanze sessuali.
Ma, adesso, incassato l’ennesimo risultato positivo rammenti che tra le rose ci sono pure tante spine.
Fissato com’è per i numeri, non sottovaluti il dato dell’assenteismo, origine di molti vizi e di poche virtù.
Forse la gente è stufa di vedere il solito governo che si barcamena per trovare soluzioni comode da accontentare quasi tutti, ma che non risolvono i problemi di questo Paese.
Perché diciamocelo chiaramente: la social card, il pacchetto anticrisi, le norme anti immigrazione clandestina, seppure lodevoli,sono solo provvedimenti palliativi .
L’Italia ha bisogno di riforme vere, dalle pensioni alla Pubblica Amministrazione.
La macchina statale costa troppo: non si può continuare a dire che le riforme non sono né urgenti né strutturali, perseguendo evidenti ragioni di opportunità politica.
E sbagliata, sbagliatissima, è stata la decisione di invitare i propri elettori a non votare i referendum.
Non è possibile che 10 padroni possano determinare l’elezione di 1000 parlamentari.
Fintanto che, Berlusconi, Di Pietro, D’Alema e compagnia bella, potranno decidere la circoscrizione dove essere eletti, automaticamente elimineranno il primo dei non eletti delle altre nelle quali si candidano, con buona pace del cittadini il cui diritto di voto non sarà rispettato.

E complimenti a Franceschini.

Sfidando il razionale, a dispetto dei numeri, nonostante il PD e la Sinistra in generale abbiano perso oltre la metà delle amministrazioni che governavano fino a qualche giorno fa, si proclama anch’egli vincitore.
Roba da psicanalisi oppure da Oscar per la fantasia.
Franceschini si accontenta che l’avversario ha vinto ma non stravinto e che il PD cade ma non precipita, contento lui.
Vero è,però, che pure il PD si è giocato un’ottima occasione per cambiare, facendo naufragare il referendum al di là delle intenzioni della vigilia.
Sicuramente, in attesa delle decisioni importanti, hanno trovato più semplice ingraziarsi il consenso di Di Pietro e della Sinistra radicale.

Come scritto sopra, le conseguenze, nella loro banalità sono facilmente immaginabili: riforme addio.
Se ne continuerà a parlare, ma solo per fare esempi di scuola.
O meglio, secondo una routine consolidata, chi è all’opposizione ne parla per allargare la fascia degli amici protetti, chi è alla maggioranza per rimandarle a periodi più favorevoli, così da non perdere gli amici protetti.

Una riga o forse due per gli altri partiti.

Complimenti, in un modo o nell’altro, hanno ottenuto il loro risultato: con il 5%-6%-10%, continueranno ad avere più peso politico di PDL-PD, che assieme raccolgono il 60% dell’elettorato.

Insomma, e tutti vissero felici e contenti …

Rispettosamente, barracuda