Sindaco le scuole di Palagiano sono tutte uguali? di vito Cuscito.

23 Agosto 2013 14 Di Life

In questo mio scritto voglio raccontarvi alcune vicissitudini che si stanno verificando a Palagiano e che purtroppo non vedono le scuole del nostro paese trattate tutte nello stesso modo.
Tutto ha inizio nel 2011 quando, grazie a una scellerata legge nazionale, le Regioni sono chiamate a dover accorpare scuole elementari e medie in un’unica scuola detta istituto comprensivo. Le Regioni chiesero allora ai Comuni di esporre le proprie proposte e il Comune di Palagiano, molto saggiamente, decise di creare due nuovi istituti comprensivi. Così nacquero l’attuale Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”, che comprende la scuola elementare “Giovanni XXIII”, la scuola media “Papa Giovanni XXIII” e la scuola dell’infanzia “Don Bosco”, e l’Istituto Comprensivo “Gianni Rodari”, che comprende la scuola primaria “Rodari”, le scuole dell’infanzia “Rodari” e “Walt Disney” e le sezioni di scuola media che nel corso degli anni si sarebbero formate.
Personalmente ritengo si sia trattato di una scelta molto oculata in quanto il Comune offriva in questo modo alla cittadinanza la possibilità di poter scegliere tra due differenti modelli didattici, pedagogici ed organizzativi; in secondo luogo fu una scelta positiva in quanto due distinte scuole riescono, e questi sono dati inconfutabili, ad ottenere finanziamenti locali, nazionali ed Europei superiori a quelli di una singola scuola; in terzo luogo la scelta fu giusta in quanto si salvarono perlomeno un posto da dirigente scolastico ,un posto di DSGA, ed un certo numero di posti di assistenti amministrativi e collaboratori scolastici. A mio avviso si è trattato sicuramente di motivazioni tutte perfettamente condivisibili e che fanno onore agli amministratori che in quel momento fecero questa scelta.
Nell’anno scolastico 2012 – 2013 le famiglie degli alunni sono state chiamate a scegliere l’istituto comprensivo che ritenevano più adatto alle esigenze dei propri figli o almeno questo io, in qualità di sostituto del dirigente scolastico del “Giovanni XXIII”, chiedevo di fare alle famiglie che nel mese di febbraio dovevano operare questa importante scelta per I propri figli. A chi mi chiedeva in quali aule e plessi I ragazzi della scuola media avrebbero svolto le loro lezioni io rispondevo che quelli del “Giovanni XXIII” avrebbero continuato ad usufruire della vecchia scuola media mentre per quelli del “Rodari” tutto sarebbe stato deciso in base al numero delle iscrizioni e al numero delle effettive aule che si sarebbero rese necessarie; in questo mio ragionamento mi vedevo confortato dalle rassicurazioni della consigliera con delega alla cultura e vicesindaco Maria Grazia Mellone che, con una lettera pubblicata, avvalorava questa mia opinione e la rendeva nota ai genitori che in quel momento erano chiamati a fare la loro scelta. In questa lettera si leggeva che le aule e/o i plessi da assegnare a ciascuna scuola sarebbero stati definiti in base al numero delle iscrizioni e alle effettive esigenze dell’utenza.
Purtroppo il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Rodari” parlava ai suoi genitori in ben altri termini promettendo plessi, strutture e laboratori di cui all’epoca non aveva alcuna disponibilità.
Per diverse volte ho dovuto spiegare, ai genitori che venivano a chiedermi spiegazioni, che le promesse del dirigente del “Rodari” erano assolutamente infondate e che potevano operare la loro scelta liberi da qualsiasi remora concernente l’ubicazione delle aule dei propri figli, così come mi era stato assicurato dall’amministrazione comunale nella persona del consigliere ed allora vicesindaco Maria Grazia Mellone.
Persino dopo la scadenza del termine per le iscrizioni il preside dell’Istituto Comprensivo “Rodari” ha continuato a dare informazioni non corrette ai genitori ma questo non ha impedito che oltre 15 alunni della sua scuola abbiano comunque scelto di venire nella nostra per motivazioni puramente pedagogiche e didattiche le uniche, a mio avviso, che dovrebbero essere considerate da un genitore in una fase così delicata della vita di suo figlio; solo uno dei nostri 105 alunni ha fatto il percorso inverso.
A dire il vero il preside dell’Istituto Comprensivo “Gianni Rodari” ha provato già dall’anno scolastico precedente a far credere ai genitori cose non rispondenti alla realtà dei fatti quando ha detto loro che erano obbligati a scegliere la scuola media non in base alle proprie preferenze ma in base alla scuola primaria frequentata dai propri figli. Praticamente si diceva ai genitori che erano obbligati a rimanere nello stesso istituto comprensivo dove I propri figli avevano già frequentato la scuola primaria, volendo o nolendo. Su questo argomento ho anche chiesto lumi all’Ufficio Scolastico Provinciale che ha confermato appieno la possibilità e anzi il diritto per I genitori di scegliere la scuola che ritengono idonea a soddisfare le esigenze educative dei propri figli, senza obblighi e vincoli di alcun genere. Evidentemente ognuno di noi ha il suo stile nel cercare di conservare e di accrescere gli alunni della propria scuola; il nostro è completamente diverso da quello che ho appena descritto.
Ma torniamo all’argomento principale della nostra storia:
Nei primi giorni di luglio, quando finalmente I dati delle iscrizioni sono stati confermati dall’ Ufficio Scolastico Provinciale di Taranto, le due scuole sono state convocate presso il Suo ufficio comunale per addivenire ad una soluzione condivisa. Come è mio costume mi sono documentato e presentato all’incontro, insieme alla preside del mio istituto, fornito di tutti I dati necessari e riguardanti sia le nostre iscrizioni che quelle dell’Istituto Comprensivo “Rodari”. I dati in mio possesso, forniti dall’ Ufficio Scolastico Provinciale, dicevano chiaramente che la scuola “Rodari”aveva formato solamente tre nuove sezioni in più di scuola medie e che, quindi, aveva bisogno solo di altre tre aule. Invece, con mia grande sorpresa, ho sentito subito esordire il preside dell’altra scuola dicendo “a me servono sei aule più servizi quindi dovete darmi tutto il plesso sud della scuola media”. Di fronte alle mie rimostranze, fondate su dati oggettivi che nessuno era in grado di smentire e non sui desideri che ognuno di noi potrebbe avere, mi sono sentito dire dal preside del “Rodari” che I dati che riguardavano la sua scuola non erano affari miei e che dovevo badare solo alla mia scuola. In realtà l’arroganza e la prepotenza di questa persona non mi hanno meravigliato più di tanto ma mi hanno invece molto meravigliato le dichiarazioni, o peggio ancora, I silenzi che I membri della giunta comunale presenti creavano attorno a noi. Nessuno, oltre me, confutava che le aule realmente necessarie alla scuola “Rodari” fossero 3 e nessuno aveva il coraggio di dire a questa persona che le sue richieste erano inconcepibili. Non si può certo pretendere di occupare un plesso di nove classi quando ne servono 3 e spingere l’utenza dell’altra scuola, ben 17 classi, in un unico plesso! Eppure I nostri amministratori, pur cercando in tutti modi di arrampicarsi sugli specchi, non contestavano in nessun modo questa richiesta. Dopo due ore di serrata discussione la preside dell’istituto comprensivo “Giovanni XXIII”
dichiarava al sindaco la propria disponibilità a cedere il plesso Sud al collega del “Rodari” non perché fosse convinta della giustezza della scelta ma perché si rendeva conto che l’amministrazione comunale non aveva intenzione di proporre nessun’altra alternativa e quella prospettata era l’unica già da tempo decisa;
pertanto suo malgrado l’accoglieva ma ad alcune condizioni. In particolare una frase del preside del “Rodari” rivolta al Lei sindaco mi lasciava veramente esterrefatto; era la seguente: “Sindaco vuole dire a queste persone che a gennaio mi avete promesso il plesso Sud?”. Per tutta risposta Lei taceva , mentre la consigliera Mellone cercava i spiegare quali erano stati gli effettivi accordi ma comunque, non proponeva alcuna alternativa.
Cosa fare di fronte alla prepotenza da una parte e alla incapacità di contrastarla dall’altra?
È evidente che questa è una mia opinione personale che sicuramente qualcuno sarà in grado di ribattere ma, alla luce di quanto detto, sono ormai convinto che in questo paese l’onestà intellettuale non è premiata; molto meglio mettere a freno e far tacere un personaggio scomodo che può aizzare una piccola parte dell’ l’opinione pubblica piuttosto che fare la cosa più giusta per Palagiano.
Nell’accettare le ingiuste richieste del dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Gianni Rodari” la preside dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” chiedeva comunque al Comune precise garanzie in merito alla divisione fisica degli spazi assegnati alle due scuole innanzitutto per motivi legati alla sicurezza degli alunni ed in secondo luogo per evitare inutili e quotidiani contrapposizioni col dirigente dell’altra scuola. Lei Sindaco e i suoi amministratori presenti alla riunione la rassicuravano su questo punto ma ecco che il 30 luglio, con delibera numero 117, il Comune dava vita ad un altro colpo di scena; si assegna all’Istituto Comprensivo “Gianni Rodari” l’ala sud dell’attuale scuola media senza prevedere alcuna opera di recinzione o di divisione delle due scuole autonome. Naturalmente noi non accettiamo questa ulteriore
ingiustizia e assurda decisione, stiamo seguendo tutte le vie legali affinché questa delibera venga ritirata; e tutto il Consiglio d’Istituto del “Giovanni XXIII” ha deciso di rendere pubblica questa storia affinché la cittadinanza di Palagiano si renda conto di come è stata gestita tutta la faccenda. Io ho deciso di essere il primo a rendere nota la cosa, a “rompere il ghiaccio”, ma altri presto faranno sentire anche la loro voce. Le scuole di Palagiano, caro Sindaco, sono uguali e come tali vanno trattate.
Lei e la sua amministrazione, in tutta coscienza, potete dire ai palagianesi di averle trattate alla stessa maniera e, soprattutto, potete dimostrarlo con i fatti?

Prof. Vito Cuscito