Su come funziona l’Italia e sul perché Maradona è stato fin troppo cortese

Su come funziona l’Italia e sul perché Maradona è stato fin troppo cortese

30 Ottobre 2013 0 Di Life

L’ombrello di Maradona: qualche osservazione

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Antonio De Rinaldis.

Il debito di Diego Armando Maradona con il Fisco italiano – circa 40 milioni di euro – non è affatto estinto. È vero. Si è estinto quello di Alemão, Careca e del Napoli e non quello di Maradona.

Maradona, Careca e Alemão erano tutti e tre dipendenti del Napoli che erano stati citati in giudizio in campo penale e poi in campo tributario per evasione. La vicenda penale ha escluso che si tratti di evasione. La vicenda tributaria ha invece seguito due diversi filoni, il primo riguardante il Napoli, Alemão e Careca e il secondo Maradona. Ecco come è andata.

Semplicemente nel 1991 (il 18 dicembre se non erro) il Ministero delle Finanze notifica ai tre giocatori e al Napoli 6 avvisi di accertamento per le annualità dal 1985 al 1990. Solo che il Napoli, Careca e Alemão ricevono la notifica a proprie mani, per Maradona la notifica viene fatta nella casa comunale in quanto considerato irreperibile, pur essendo la sua abitazione nota e dotata di portiere e pur potendo essere effettuata la notifica presso il Napoli Calcio. In sostanza Maradona non viene mai a conoscenza degli accertamenti se non successivamente ossia quando il Concessionario della Riscossione (Banco di Napoli) gli notifica a Siviglia gli avvisi di mora.

Atti non più impugnabili perché, essendo gli accertamenti consolidati per mancata impugnazione, nulla più si poteva fare.

Il Napoli, Careca e Alemão impugnano il tutto alla Commissione Tributaria di I° di Napoli ma perdono.

In seguito presentano appello e vincono. Per la Ctr di Napoli, l’ufficio imposte non ha fornito la prova che la triangolazione all’estero dei diritti d’immagine avesse natura e finalità elusive. In tre pagine della sentenza del ’94 (la n. 126), peraltro, si parla esplicitamente della posizione di Maradona e si precisa che «i giudici penali per tutti e tre i calciatori hanno escluso che i corrispettivi versati agli sponsor fossero in realtà ulteriori retribuzioni».

L’Agenzia delle Entrate ricorre presso la Commissione Centrale e perde. La commissione tributaria centrale (organo della giustizia fiscale, formalmente soppresso, ma che resta in vita con il compito di decidere sulle vertenze iniziate prima dell’aprile ’96) sancisce che «Maradona è rimasto estraneo al giudizio perché non ha impugnato l’avviso di accertamento notificatogli, sì che l’obbligazione tributaria nei suoi confronti si è consolidata».

Insomma, non avendo Maradona fatto ricorso contro gli avvisi notificati nel ’91 è risultato «acquiescente» e non può beneficiare della decisione favorevole al Napoli del 1994. Decisione convalidata ora dalla commissione centrale anche perché la Sscn ha ottenuto il condono in base alla legge 289 del 2002 (e Diego non ha fatto neppure questa richiesta). Quindi, concludono i giudici: «la definizione della controversia del sostituto (la Sscn), anche quando abbia ad oggetto la stessa materia imponibile, non comporta la definizione automatica degli obblighi del sostituito (Maradona), la cui obbligazione tributaria deve essere soddisfatta in base alla propria aliquota marginale, a differenza del sostituto d’imposta che deve effettuare la ritenuta nella misura fissa stabilita dal legislatore».

In sostanza ad oggi il Napoli, Careca e Alemão che si sono potuti difendere nulla devono al fisco italiano. Maradona no!

Per cui viviamo l’assurdo che il fatto non sussiste – cioè l’evasione non c’è né in campo penale né in campo tributario – ma ciò vale per tutti e non per Maradona.

Quindi io non solo avrei fatto il gesto dell’ombrello ma forse avrei fatto altro…

Per cui ricordateVi… se doveste ricevere un accertamento dell’agenzia delle entrate che vi contesta l’assurda professione di macellaio svolta nel 1960 a Canicattì, benché voi non foste ancora nati, benché siate vegani e benché l’annualità 1960 sia palesemente prescritta… se non impugnate quell’atto presso la sede competente e nei modi di legge diventerete per il fisco italiano un macellaio di Canicattì. Io preferisco centomila volte essere come Maradona.

Anche perché come toccava le “palle” lui non le toccava nessuno…

http://www.leoniblog.it/2013/10/23/lombrello-di-maradona-qualche-osservazione-di-antonio-de-rinaldis/