Bando Biblioteca… MA DI QUALE CULTURA STIAMO PARLANDO?

6 Dicembre 2010 0 Di Life

CONSIGLIERA MELLONE, SCUSI, LEI HA LA DELEGA ALLA CULTURA… MA DI QUALE CULTURA STIAMO PARLANDO? UNA “CULTURA” CHE NON DIFFONDE E CHE NON INCLUDE NON E’ UNA CULTURA !!! IL BANDO BIBLIOTECA E’ SEMINASCOSTO E ASSOLUTAMENTE ESCLUDENTE DELLE REALTA’ ASSOCIATIVE LOCALI.

Intanto se è vero come è vero che cultura nel senso più ampio del termine significa coltivare, avere cura, davvero mi chiedo quanta cura abbia avuto chi in questo Comune si occupa del settore, affinchè fosse assicurata la massima diffusione della informazione a tutti i soggetti aventi titolo ad accedere al bando di gara per la gestione della nostra biblioteca.

Stia tranquilla la delegata alla cultura che tutto è ineccepibile…il bando è stato regolarmente pubblicato su quello che però, appare essere un embrione crio conservato di sito istituzionale poco conosciuto e messo all’albo pretorio del Comune di Palagiano…per cui si è legalmente dato “risalto” alla gara che per l’appunto si chiama di “evidenza pubblica”.

Ma di formalismi è purtroppo ammalata la nostra società così come di tatticismi; peccato che si tratta di malattia appunto e non di cura come la cultura si propone di essere e come Lei dice di rappresentare .

E a chi si occupa di cultura come Lei non può sfuggire che tra i beni comuni c’è la comunicazione appunto che, a maggior ragione il “soggetto pubblico”, deve garantire come diritto universale. Sacrificare la comunicazione – informazione per chi ne ha diritto (tutti noi cittadini) equivale a restituirla al condizionamento della politica e alla mercificazione e questo non le fa onore considerando che è proprio nel pubblico che risiede il diritto di cittadinanza di tutti noi.

Se poi passiamo dalla forma (ma anche la forma è sostanza) alla sostanza, la questione non appare meno sgradevole, considerando che l’esclusione delle Associazioni locali, dalla possibilità di gestione di un settore come la cultura, è un fatto di gravità inaudita per chi si ritiene “politico al servizio dei cittadini”(come Lei tiene sempre a dire usando questo slogan come Suo personale biglietto da visita), democratico e cattolico.

Le spiegherò anche perché….

Tutto il dibattito scaturito intorno alla riforma dell’ordinamento che disciplina la natura dei rapporti tra Enti e Associazioni ONLUS proprio nel campo della cultura e dei sevizi alla persona ha, pensi un po’, fatto sì che il cattolicissimo ( e solo per questo non le sarebbe dovuto sfuggire) concetto di sussidiarietà orizzontale, assurgesse niente popò di meno che a principio costituzionale che andava a riformare l’Art 118 della Costituzione (parlo ovviamente di quella Italiana che regola sia me che Lei)

ART.118 (parte)

Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.

Che cosa dice questo principio?

Per essere molto sintetici, applicare il principio di sussidiarietà equivale a trasferire delle competenze da un livello istituzionale ad un livello più prossimo al cittadino ( l’associazione appunto) e sostituire l’azione dello Stato con quella del cittadino stesso in forma singola e associata nella produzione di servizi di carattere socio-culturale rivolte ad altri cittadini. In buona sostanza sono le Associazioni il cuscinetto tra l’Istituzione e il bisogno espresso ed inespresso del cittadino. Si intende riconoscere così il valore assoluto della partecipazione democratica . E spero di non stupirLa ricordandoLe che in questo senso è orientata tutta la giurisprudenza europea col forte plauso della Chiesa Cattolica .

Ma lo stesso TUEL (Testo unico degli enti locali) che, sono certa, Lei conosce meglio di me in quanto amministratrice, all’Art.113 bis prevede persino che tali servizi classificabili in servizi privi di rilevanza economica, possano essere affidati direttamente ad Associazioni partecipate dallo stesso Ente per dare massima espressione alla loro dimensione sociale…l’orientamento della Regione Puglia a cui è demandata la disciplina in materia va nella stessa direzione in ottemperanza alla ratio di cui sopra.

Ciò premesso proviamo a capire invece come si è mossa Lei Consigliera Delegata, sulla questione biblioteca.

L’affidamento della Biblioteca in via sperimentale all’Arci nel Dicembre 2009, (che tra l’altro credo che abbia prodotto dei buoni risultati), era destinata ad esistere per soli tre mesi, dopo di che ci sarebbe dovuto essere il bando che avrebbe dovuto coinvolgere tutte le Associazioni del territorio o comunque tutti i soggetti che avessero nei propri statuti obiettivi di aggregazione, utilità sociale, promozione della cultura, valorizzazione del singolo e delle sue relazioni con gli altri e con il territorio.

Così purtroppo non è stato, nel senso che di proroga in proroga sono passati 10 mesi (di cui 3 con otto operatori ARCI che in maniera del tutto volontaria hanno assicurato l’apertura,i servizi, le attività per 6 giorni su 7 mattina e pomeriggio).

Fatto è che i ritardi nell’indizione del bando sono tutti da attribuire all’Amministrazione però mentre l’ARCI ne ha pagato lo scotto di fronte all’opinione pubblica e alle altre Associazioni del territorio, nessun amministratore e neppure Lei Consigliera Mariagrazia Mellone, si è presa pubblicamente le responsabilità dei ritardi e la briga di convocare un tavolo delle Associazioni in cui cominciare a programmare insieme le iniziative in campo culturale.

L’Arci che in tutta questa caotica quanto improvvisata situazione ,ha continuato responsabilmente (ed eroicamente direi) ad erogare i servizi e a realizzare le sue attività con gli utenti senza mai tralasciare di sollecitare una definizione… di fronte all’ ennesima Sua proposta di proroga fino a Dicembre 2010, le comunica con lettera protocollata a mia firma, che l’Arci sospendeva il servizio per volontà precisa di” riposizionarsi” nel suo spazio naturale cioè insieme alle altre realtà associative, in attesa che il famoso bando ci vedesse concorrenti sul piano della progettualità.

In seguito a questa comunicazione la biblioteca chiude e il servizio è sospeso.

Arriva il bando e sorpresa delle sorprese si rivolge a ditte e imprese con degli strani requisiti specifici come per esempio l’ aver prestato attività presso la Soprintendenza Archivistica per la Puglia e dell’Archivio di Stato di Bari……aver esperienza nella formazione archivistica e bibliotecaria (ma cerchiamo formatori!!?) … E’ chiaro lo stupore!

E’ come se indicessero un concorso pubblico per l’incarico di dirigente nel settore X aperto solo ai laureati all’Università di Bari?( a meno che non si trattasse di una prova generale di federalismo leghista, non se ne capirebbero i motivi).

Mentre di manica larga si diventa rispetto al personale in cui si indicano tre operatori qualificati la cui qualifica non è meglio specificata …

A questo punto davvero sentiamo l’esigenza di chiederLe …perché le Associazioni sono importanti per Lei ad intermittenza un po’ come le lampadine di natale?

Cosa l’ha spinta ad adottare una linea di allontanamento dalle Associazioni (almeno in questa occasione) salvo poi chiamarle a raccolta per i bollenti spiriti di cui poi parleremo?

e cosa pensa della cultura?

attraverso cosa Lei ritiene che essa passi?
…..è importante che ce lo dica e sa perché?

Perché tanti giovani guardano a Lei nella sua veste istituzionale, sperando di cogliere un segnale diverso che gli dia la speranza di vivere in un posto migliore. Mi auguro davvero, che non creda che sia sufficiente fare la presentazione di un libro ogni tanto con il relativo acquisto delle consuete 50 copie da parte del Comune, che peraltro, andranno puntualmente ad” arricchire” il sottoscala della biblioteca per fare cultura.

Ci piacerebbe sapere inoltre, se anche lei è convita come il Presidente del Consiglio dei Ministri, che i bravi studenti sono a casa a studiare anzicchè a manifestare , perché se così fosse non la condivideremmo…. i bravi studenti dell’ARCI organizzano seminari per parlare di diritti, per discutere di povertà, per capirne le cause, per parlare di discriminazioni per costruirsi un pensiero consapevole e critico…..i bravi studenti dell’ARCI incontrano i bambini delle Scuole e insieme visitano il territorio e imparano a conoscerlo “riconoscerlo ” e difenderlo….i bravi studenti dell’ARCI appaiono vestiti da pagliaccio in piazza per raccontare ai bambini dei loro diritti…i bravi studenti dell’ARCI recitano e danzano in piazza contro la violenza sulle donne….convinti come siamo che la cultura non si eroga come ad un distributore automatico…

la cultura è nel protagonismo degli individui che possono determinare il cambiamento !

Presidente Circolo SvegliArci

Angela SURICO