Il ritorno del Porcellum?

31 Marzo 2008 Off Di Life
Il sistema elettorale con il quale gli elettori andranno alle urne il prossimo 13 e 14 aprile, ? quello introdotto dalla Legge 21 dicembre 2005 n. 270 (Modifiche alle norme per l?elezione della Camera e del Senato). Dal 29 marzo 2008 vige il divieto di rendere pubblici o, comunque, diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull?esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori, anche se effettuati in un periodo antecedente. Due le schede consegnate: una per la Camera, ed una per il Senato. In entrambe sono raffigurati i simboli delle liste in competizione, rispettivamente, nella circoscrizione o nella regione. L?elettore esprime il voto tracciando un segno sul simbolo della lista prescelta. Non ? possibile il “voto di preferenza” per i candidati, in quanto la lista ? “bloccata”?dalle segreterie di Partito, o meglio, da interessi generali diffusi e soffusi. Il voto dato alla lista ha effetto anche in favore della coalizione di cui la lista fa parte. Vediamo ora come funziona il sistema elettorale.

1) Le “Soglie di sbarramento”, percentuali sotto le quali non vengono assegnati seggi.

A) Camera. Il riparto dei seggi si effettua su base nazionale, con successiva attribuzione alle circoscrizioni. 10% per le Coalizioni; 4% per le Liste non coalizzate.

B) Senato. Il riparto dei seggi si effettua solo su base regionale. 20% per le Coalizioni; 8% per le Liste non coalizzate.

In definitiva, per quanto riguarda l?assegnazione dei seggi, mentre per la Camera si tiene conto dell?intero territorio nazionale, per il Senato si prendono in considerazione le singole Regioni.

2) Il “Premio di maggioranza”, viene cos? assegnato:

A) Camera. Se una Coalizione supera il 10% dei voti validi su scala nazionale, e ottiene contemporaneamente pi? voti, scatta il “Premio di maggioranza”, a meno che non raggiunga 340 seggi su 630, pari al 54% dei 630 deputati. In pratica, alla Coalizione vincente vengono assegnati tanti seggi quanti ne occorrono per raggiungere il totale di 340. Nel caso che i 340 seggi venissero raggiunti con voti propri, non scatterebbe il premio di maggioranza. Per quanto riguarda la minoranza, nella prima ipotesi (chi ha ottenuto pi? voti non raggiunge 340 seggi), le vengono assegnati 277 seggi; nella seconda (chi ha ottenuto pi? voti raggiunge 340 seggi), quelli risultanti dai voti validi ottenuti e dai seggi assegnati alla Circoscrizione.

B) Senato. Il Premio scatta qualora la Coalizione che ha riportato pi? voti non raggiunga il 55% dei seggi assegnati alla Regione. Il restante 45 per cento dei seggi ? ripartito tra le altre coalizioni e liste singole.

Per quanto riguarda la Camera, nel 2001 l?elettore riceveva due schede, una per il Collegio e una per la quota proporzionale, ed in nessuna di esse era possibile esprimere un voto di preferenza, ma solo scegliere la lista o la coalizione da votare, a cui era associato un candidato (Collegio) o un listino (quota proporzionale). Per il Senato, poi, si riceveva una scheda con i nomi dei candidati. Non scompare quindi, con la nuova legge, il voto di preferenza in quanto tale, perch? non esisteva neanche con la vecchia legge elettorale. Scompare invece il collegamento diretto del candidato con il territorio, ed ? forse questo aspetto, di non secondaria importanza, che fa parlare di eliminazione del voto di preferenza?quando non si intende denunciare altro, accordi sopra, sotto, e nel banco addirittura. Annullata quindi la figura dei candidati “porta a porta”, perch? la loro campagna elettorale si ? trasferita dalle strade nelle segreterie dei Partiti. Come ? poi possibile verificare la capacit? di aggregazione e di mobilitazione dei singoli candidati? Semplice, non si pu?!

Ancora una volta, infine, come gi? accaduto nel 2006, si torna a parlare di “pareggio”, che riguarderebbe solo il Senato, in quanto l?attribuzione dei seggi ? su scala regionale e non nazionale, come invece accade per la Camera. “Chi la dura la vince”, almeno per noi del profondo Sud, perch? per Bossi % Compagnia, la frase assume un altro significato.

Buon voto a tutti.

Giuseppe Favale