Intervista ad Annibale Carelli. di Giuseppe Favale.
2 Giugno 2009Annibale Carelli, classe 1958, ha sempre vissuto tra Taranto, Pulsano, Mottola e i paesi della provincia jonica.
Senza padre, comincia a lavorare all’età di 11 anni svolgendo alcuni mestieri, sino a divenire alla fine degli anni ‘90 imprenditore con diverse aziende, all’attivo nel ramo dei servizi. Premiato nella manifestazione “La notte delle stelle” nel 2004 come imprenditore dell’anno. Diploma in ragioneria, nell’aprile del 2001 è insignito di Laurea Honoris causa in Scienze Aziendali dalla Walker University di Carson City, Nevada – USA, diversi master di management in economia aziendale, docente e direttore di corsi di formazione. Sempre ispirato dal pensiero riformista, aderisce all’ideale Socialista, quando il Partito subiva in pieno la diaspora e la sua liquidazione nel ’92. Alle provinciali è candidato nel collegio di Taranto n.8 e nel collegio di Mottola – Palagiano n.14, con Sinistra Unita per Gianni Florido Presidente.
C’è stata unanimità sulla sua candidatura, e come si è giunti?
Si, con una valutazione delle segreterie provinciali di Sinistra e Libertà.
Il suo slogan.
Un socialista per rinnovare la politica, per affrontare i temi sociali nella migliore tradizione socialista.
Se fosse eletto, la prima cosa che farebbe…
In questo periodo di crisi c’è bisogno di sicurezza, una sicurezza che non sia fatta di ronde, ma una sicurezza di un posto di lavoro, di un contratto a tempo indeterminato, sicurezza sul lavoro, sicurezza di una casa, ecc..
Come si è organizzato per la campagna elettorale.
Con i compagni e gli amici più vicini utilizzando poche risorse, ma soprattutto la rete web.
Il suo appello agli elettori.
Datemi un voto di fiducia, poiché penso che in politica, così nella vita, conta la serietà, l’onestà e la coerenza.
Il suo invito agli altri candidati.
Di essere corretti con gli elettori e, se venissero eletti, di mantenere le promesse fatte.
Ritiene che il voto europeo avrà ripercussioni sugli equilibri del Governo?
Si, è indubbio che ci sarà una valutazione sull’operato del Governo. Tuttavia penso con estrema serenità che, se agli italiani piace il suo operato, non possono che votare i Partiti che lo compongono. Il Voto Europeo per Sinistra e Libertà va dato invece, perché mette in gioco la credibilità della sinistra quale forza di governo, e non come semplice elemento identitario. E’ quello che stiamo costruendo!
Quale schieramento teme di più.
Dove vice la cultura del primato dei soldi e del successo mediatico, la cultura dell’uomo sopra ogni legge ed ogni regola, la cultura del potere contro i valori della responsabilità. Credo sia un grande rischio culturale e democratico del Paese.
La sua posizione sul Referendum.
Il Partito Socialista si è espresso per il NO netto! Siamo ad un qualcosa che sarebbe peggio della fascistissima legge Acerbo del 1923.
A proposito di Referendum, probabilmente per le prossime regionali la soglia del 4% si ridurrà al 3%.
Se pensiamo che gli sbarramenti producano più democrazia e governabilità è solo una falsa illusione, ne abbiamo il fulgido esempio con l’attuale Governo di destra, che procede a colpi di decreti d’urgenza.
Carrozzo dal terzo polo al PdL, Cito e Fiamma Tricolore dal PdL al terzo polo. L’avrebbe mai immaginato?
Sempre attuale Giuseppe Tomasi di Lampedusa, con il suo “Gattopardo”.
I Riformisti di Carrozzo nella lista “Puglia prima di tutto”. Un esempio di “grande coraggio” o di eroico trasformismo politico?
TRASFORMISMO sinonimo d’interesse personale e non pubblico.
Chi appoggereste nel caso si andasse al ballottaggio.
La sinistra.
La domanda che non le ho fatto.
Perché c’è qualcosa che non le ho detto? Scherzo!
Giuseppe Favale