Le verit? nascoste del digitale terrestre

10 Marzo 2004 Off Di Life
10/03/04 – NewsRoma – Vi sarebbero alcune cose non dette attorno al digitale terrestre, verit? che ai consumatori non arrivano e che falsano la percezione che si ha del nuovo medium. Questa la tesi di Adiconsum, che ha scritto alle Authority e al Governo affinch? ai cittadini arrivi l'interezza dell'informazione necessaria a farsi un'idea e ad agire da consumatori, e contribuenti, responsabili.

Le verit? nascoste di cui parla Adiconsum oggi creano incertezza e diffidenza verso una tecnologia che l'associazione del consumo ritiene invece “necessaria alla crescita generale del paese”.

Ma quali sono queste verit?? Eccole una per una.

Periodo sperimentale
La legge 66/01 ed il conseguente regolamento relativo alla radiodiffusione terrestre in tecnica digitale (delibera 435/01/CONS), emanato dall'AGCom, prevede che fino a luglio 2005 il digitale terrestre operi in una fase sperimentale.
In questo periodo tutti gli operatori interessati alla sviluppo di questa nuova tecnologia possono effettuare le proprie sperimentazioni grazie all'utilizzo di alcune delle attuali frequenze della banda televisiva, destinate al digitale e concesse in modo diversificato in base al territorio di trasmissione.

? evidente quindi che in questa fase sperimentale gli utenti non utilizzano il digitale in modo ottimale e completo, perch? ovviamente legati alle scelte di chi trasmette e al luogo in cui ci si trova per la ricezione. Inoltre solo alcune, ristrette, aree geografiche hanno il privilegio di partecipare alla sperimentazione dei servizi pi? innovativi.

Anche il decreto del Ministero delle Comunicazioni pubblicato in Gazzetta il 22 gennaio 2004 che regola le modalit? di erogazione del contributo per la televisione digitale terrestre si riferisce sempre a sperimentatori facendo ben comprendere in quale particolare fase si trova lo sviluppo del digitale terrestre.

Nonostante leggi e regolamenti, tutti i messaggi pubblicitari attualmente diffusi sia in televisione che sulla carta stampata non informano circa l'attuale fase sperimentale in corso, facendo credere che la televisione digitale terreste sia gia una realt? operante in modo ottimale e che la decisione di utilizzarla al meglio dipenda solo dalla volont? del consumatore di dotarsi o meno del necessario ricevitore.
L'utente ha il diritto di sapere che siamo in una fase sperimentale e che deve accettare tutte le conseguenze che un esperimento comporta: infatti le omissioni in corso provocano forti delusioni nel consumatore, che dopo aver collegato il decoder digitale terreste alla propria antenna si accorge o di non poter vedere nulla o di avere dei doppioni dei programmi gia in uso.

Diversit? dei ricevitori
In commercio si trovano svariati decoder per la ricezione della tv digitale terrestre: purtroppo ? impossibile per il consumatore comprendere le differenze tecniche esistenti, provocando, cos?, un incauto acquisto.

La legge che regolamenta le modalit? per usufruire dell'incentivo (150 euro per i primi 700mila acquistati), stabilisce il diritto al contributo solo per l'acquisto di decoder “dotati di canale di ritorno tramite rete di telecomunicazione e di software per la gestione dell'interattivit?” confermando, quindi, l'esistenza di varie tipologie di decoder. Non tutti i decoder, infatti, permettono di interagire con le emittenti e molti potrebbero, addirittura, diventare obsoleti quando il digitale terrestre sar? a regime nel 2005.

Le Autorit? preposte devono garantire gli utenti chiarendo quali sono i sistemi operativi idonei all'interattivit? e all'utilizzo dei servizi sociali, facendo per esempio chiarezza, sul pi? diffuso sistema denominato MHP, per evitare quanto accaduto con il digitale satellitare che ha introdotto tanti sistemi operativi proprietari incompatibili fra loro (seca, irdeto, nds, etc.). Trovandoci in una fase sperimentale e non essendo ancora operative le applicazioni di uso sociale e le trasmissioni di applicativi pi? avanzati, il consumatore non pu? provare personalmente i decoder per comprendere se siano veramente validi e compatibili. Sono necessarie indicazioni sulle confezioni dei ricevitori.
Occorre imporre informative corrette, specificando se il prodotto ? idoneo all'interattivit? o alla sola visione dei canali televisivi (i cosiddetti ZAPPER). Sicuramente l'attuale metodo dell'omissione non ? il pi? valido e a tale scopo si richiede un maggiore attenzione da parte delle Autorit? circa la correttezza e completezza delle informazioni pubblicitarie.

Impedimenti di ricezione
L'attuale fase sperimentale del digitale terrestre non permette una corretta ricezione del segnale. L'uso esclusivo di alcune frequenze, diverse da zona a zona, non garantiscono l'utente nella ricezione del segnale.

? auspicabile imporre, all'interno delle attivit? commerciali, la presenza di mappe indicanti la copertura del segnale. Il digitale, infatti, non permette una ricezione disturbata, come avviene con l'attuale sistema analogico, quindi o si vede o non si vede.
La frequenza scelta per la trasmissione digitale, in un determinato territorio, potrebbe essere ricevuta dagli utenti in modo non ottimale, con il sistema analogico ci? non crea problema, perch? ugualmente permette di vedere i programmi trasmessi su quella frequenza anche se con qualche disturbo. Applicato un decoder digitale, per?, ci si accorge di non vedere nulla. Il consumatore pu? verificare quanto qui descritto solo dopo aver acquistato il decoder.

Gli utenti, prima di acquistare un decoder digitale, devono conoscere quali sono le frequenze utilizzate nel proprio territorio per la visione della tv digitale terrestre, accertarsi, tramite la consulenza di un antennista abilitato, se la qualit? del segnale ricevuto sia sufficiente a raggiungere la soglia necessaria per attivare la ricerca automatica dei servizi digitali, presente nei decoder.
I consumatori sono tenuti all'oscuro di tutto perch? nessuno fino ad oggi si ? preoccupato di informarli correttamente.