Anche i Comuni sulle tracce degli evasori

5 Febbraio 2006 Off Di Life

La norma recita testualmente: “Per potenziare l'azione di contrasto all'evasione fiscale, in attuazione dei principi di economicit?, efficienza e collaborazione amministrativa, la partecipazione dei comuni all'accertamento fiscale ? incentivata mediante il riconoscimento di una quota pari al 30 per cento delle maggiori somme relative a tributi statali riscosse a titolo definitivo, a seguito dell'intervento del comune che abbia contribuito all'accertamento stesso“.

La Legge non dice nulla in ordine alle caratteristiche di questa attivit? di ?collaborazione?.
A questo proposito il comma 2 della Legge rinvia a un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate, da emanarsi entro 45 giorni dalla entrata in vigore della legge (ossia entro 45 giorni dal 3 dicembre 2005, quindi il provvedimento sar? comunque emesso con ritardo) d'intesa con la Conferenza Stato-citt? e autonomie locali, circa le modalit? tecniche attraverso le quali tale partecipazione potr? attuarsi, riguardanti in particolare l'accesso alle banche dati e la trasmissione telematica delle dichiarazioni dei redditi, nonch? le ulteriori materie per le quali i Comuni partecipano all'accertamento.

La Legge di conversione del decreto ha inoltre introdotto una modifica normativa in base alla quale la partecipazione pu? attuarsi “anche attraverso societ? ed enti partecipati dai comuni e comunque da essi incaricati per le attivit? di supporto ai controlli fiscali sui tributi comunali“.

Anche con riferimento a quest?ultimo aspetto occorre attendere quello le determinazioni del direttore dell?Agenzia delle Entrate.
La partecipazione dei Comuni all'accertamento fiscale era gi? riconosciuta da precedenti norme, in particolare dagli articoli 44 e 45 del Dpr 29 settembre 1973, n. 600, in materia di imposte sui redditi, nonch? dall'articolo 22 del Dpr n. 643/73, relativamente all'Invim.
La collaborazione prevista dalla nuova Legge si inserisce in un rinnovato quadro normativo che tende al decentramento amministrativo di poteri e funzioni, nonch? al conferimento di potest? tributarie ormai riconosciute da norme di rango costituzionale a tutti gli enti locali.
La sostanziale differenza rispetto al passato ? che la nuova Legge non si limita ad una partecipazione dell?Ente a singole tipologie di imposte, ma la allarga a tutti i tributi erariali, sia diretti che indiretti, compresa l'Iva.
Non solo, ma in prospettiva la collaborazione dei comuni potrebbe interessare, oltre ai tributi di competenza dell'Agenzia delle Entrate, anche quelli che fanno capo all'Agenzia del Territorio (imposte immobiliari).

In particolare ? facile prevedere che i migliori risultati di questa collaborazione potranno derivare ai fini dell?accertamento dell?evasione immobiliare, essendo i Comuni titolari del potere impositivo ai fini ICI nonch? conoscitori del territorio e degli immobili che vi insistono.

Per completezza di trattazione, si rappresenta che  il legislatore ha previsto la collaborazione anche di quei soggetti incaricati dai Comuni per l'espletamento delle normali attivit? di accertamento e riscossione dei tributi locali.
Si tratta dei soggetti privati abilitati a effettuare attivit? di liquidazione, di accertamento e di riscossione dei tributi e di altre entrate dei Comuni, inclusi nello speciale Albo per l'accertamento e riscossione delle entrate degli enti locali.
Poich? si tratta di una materia particolarmente interessante, ne rimandiamo la trattazione completa a quando sar? emanato il provvedimento del direttore dell?Agenzia delle Entrate.