Articolo su “Io Francesco…il recital”

26 Luglio 2004 Off Di Life
 Ricordo quando cominciava a diffondersi la notizia circa l?intenzione di allestire un recital su San Francesco. Le reazioni sono state diverse e contrapposte. C?? stato chi ha incoraggiato l?iniziativa riconoscendo in noi una alternativa in pi?, un?altra finestra aperta sul mondo; chi invece, con il solito ghigno disfattista, sentenziava l?inutilit? dello sforzo a causa dell?impreparazione del pubblico palagianese a recepire forme nuove di teatro. Dopo mesi di lavoro, dopo tanti investimenti (anche economici), imprevisti affrontati, problemi risolti, lo spettacolo ? andato in scena! ??Signore e Signori, io Francesco il recital??. Dinanzi a noi oltre 600 spettatori. La nostra Palagiano (compreso quelli col ghigno) era li ad applaudire.  Da qui cominciamo a discutere dello spettacolo! ?Io, Francesco? ? un recital che non si propone di raccontare la vita del Santo. Lo spettacolo ? concepito come una serie di fotogrammi che traccia un percorso dell?animo. Una sequenza di scene che offre spunti di riflessione su argomenti che si distaccano dal personaggio raccontato, offrendo allo spettatore un confronto personalizzato con Francesco. Questo l?obiettivo dello spettacolo. Parliamo dell?allestimento di sabato 3 luglio. Uno spettacolo come questo, complesso, articolato, intrecciato, necessita di un dispendio di energie fisiche e mentali non indifferente. Tutto deve essere integrato e coordinato e soprattutto deve funzionare con la massima precisione. Basta un?entrata ritardata, un piccolo errore tecnico, che tutto pu? cambiare. Saltano gli equilibri, cala l?entusiasmo e il rendimento si abbassa. E noi (devo dire) di problemi tecnici ne abbiamo avuti diversi e tutti importanti. Ci siamo affidati a professionisti del suono e delle luci che hanno alquanto deluso le nostre aspettative (e forse anche quelle del pubblico). Certo possiamo discuterne quanto vogliamo dei problemi tecnici, ma quando si decide di andare in scena a presa diretta, con brani cantati dal vivo, con trenta persone sul palcoscenico, con tutti i limiti strutturali di chi vuole caparbiamente fare teatro laddove un teatro non c??, giocandoci tutto in una sola serata. Ogni valutazione negativa perde la propria essenza. Come ogni dopo-spettacolo, abbiamo raccolto le voci della gente. Abbiamo registrato tanti complimenti (alcuni devo dire erano di parte) e qualche sana critica (che non guasta mai).
[pagebreak]
Quando presenti un lavoro, sai che lo spettatore ha il sacro compito di giudicare, per cui non aspetti altro che ascoltarne la valutazione. Tutto viene posto sotto giudizio: dalla validit? del testo alla scenografia, dalla preparazione degli attori all?aspetto tecnico. Per cui il pubblico pu? gradire o meno per questo applaude o ?fischia?. L?unica cosa che non pu? esser posta a giudizio, io credo, ? il sentimento di chi scrive. Dietro ogni spettacolo teatrale (mi baso sulla mia esperienza) c?? un lavoro immane. Chi scrive ? anzitutto chiamato a sostituirsi al pubblico. Per cui ora ? spettatore esigente ed ipercritico, ora ? spettatore medio che vuol ridere ad ogni battuta, ora ? spettatore melanconico che cerca il dialogo serio per emozionarsi. Insomma scrivere uno spettacolo ? compito arduo che mai incontrer? il gusto di tutto il  pubblico. Per questo siamo ben lieti di accogliere anche giudizi negativi (purch? mai irrispettosi del lavoro gratuito che abbiam fatto). E che parlino anche coloro i quali non sanno di teatro. Noi cercheremo di spiegare loro le ragioni della nostra interpretazione, delle scelte di regia e magari li rincontreremo in altri nostri appuntamenti. Infine vorrei dedicare un pensiero ai ragazzi che hanno lavorato (GRATUITAMENTE) con me. Ci siamo mossi partendo da un unico punto in comune: la passione per il teatro unita alla voglia di essere realt? nel nostro paese. Palagiano sa di avere un appuntamento fisso con il nostro teatro. Luce&Sale in questi anni ha presentato diversi lavori che hanno incontrato l?approvazione di quel pubblico che continua a farci essere la prima (forse l?unica) compagnia palagianese. Gli attori che si presentano sul nostro palcoscenico non sono professionisti, non hanno seguito alcun corso o scuola particolare. Per cui sarebbe stupido disquisire sulla dizione, sulla postura, sulla metodologia seguita. Discutiamo della loro passione, parliamo di quello che hanno saputo fare ritagliando il tempo ai loro impegni di lavoro, di famiglia, di studio. Parliamo della capacit? di presentarsi (alcuni per la prima volta) dinanzi a seicento persone. Tutto per una sola sera. Discutiamo di questo per capire quanto di buono c?? negli attori Luce&Sale. Grazie a tutti quelli che seguono i nostri spettacoli.
Alla prossima, Domiziano.