Carmine Gravina presenta ?Luci che non si spengono?

1 Settembre 2005 Off Di Life
Carmine Gravina ? un volto noto ai palagianesi. Nel 1946 partecipa, e viene eletto Consigliere, alla prima consultazione elettorale per il Consiglio Comunale. Dal 1952 al 1974 copre la carica di Direttore del Patronato Scolastico, un ente dove svolge una funzione educativa e sociale per i meno abbienti. E? stato per trentasei anni Presidente del ?Comitato Festa Patronale S. Rocco?, ed ? suo grande merito aver seminato per la creazione della banda musicale ?I ragazzi di S. Rocco?, molti dei quali ora suonano nella banda ?Giovanni Paisiello?. E? stato anche uno dei promotori della raccolta fondi per la costruzione della chiesa di S. Nicola. Per il suo lavoro ha ottenuto due onorificenze, da Sandro Pertini e da Giovanni Paolo II. ?Il maestro Gravina, ha detto il dott. Rotolo nel suo intervento, non fa un lavoro di ricerca storica, andando a consultare gli archivi, ma ricorda alcuni personaggi che hanno avuto tante virt?, per farli conoscere ai giovani. Non ha quindi la pretesa dello storico, ma ci parla di gente forte, capace, dura come la nostra terra. Ci ricorda persone che ha conosciuto, che gli sono stati amici, dei suoi maestri. Non so se per questo lavoro, ha poi concluso, il maestro Gravina ha dimenticato o non ha visto, nel suo immenso cielo dei ricordi, altre luci brillare. Sicuramente nell?infinito cielo, in tanti angoli diversi, non ancora esplorati dagli occhi dell?autore, altre luci brillano e non si spengono, altre verit? umane vanno scavate e raccontate per comporre il puzzle della nostra storia e della nostra comunit??. Dopo aver ringraziato Gravina per la vitalit? che continua a dimostrare, e per aver messo a disposizione dei giovani e dei cittadini persone che hanno significato molto per la storia e la cultura locale, il dott. Ressa, Sindaco di Palagiano, successivamente intervenuto, ha cos? continuato: ?Il maestro Gravina spolvera i ricordi dei suoi amici, e rivede il film della propria vita. Conoscevo molte delle persone descritte nel libro, come Deuccio Orsini, Vincenzo Marchitelli e Rosetta Pavone, che mi propose di lavorare con lei per aggregare giovani, e tanti altri, persone che hanno segnato positivamente la vita del nostro paese. Sfogliando le pagine di questo libro vengono per? in mente altre luci che non si spegneranno mai. In queste stanze hanno lavorato piccole luci come suor Anna, suor Giovanna, cos? come ricordo Rocco Favale, distintosi nel campo sindacale. Ci sono poi luci che non si vedono quando c?? il sole, coloro che hanno dato la vita per la libert? del nostro Paese, i braccianti che hanno lavorato duramente nei campi, che si alzavano alle quattro del mattino per andare al lavoro. Luci, ha infine concluso, che non hanno fatto parlare di s?, ma anche loro illuminano i nostri ricordi e le nostre speranze?. Altri intervenuti sono stati l?avvocatessa Dolores Bianco, il sacerdote Don Gino Romanazzi, e l?on. Domenico Amalfitano.
Se l?intento dell?autore era di ricordare amici o persone da lui stimate, credo che lo scopo sia stato raggiunto, ma se il suo intento fosse stato il ricordare palagianesi che con le loro azioni o esempi di vita hanno scolpito il loro nome nel grande libro della nostra storia, allora devo lamentare molte sedie lasciate vuote nel suo lavoro. Qualche esempio? Don Leonardo Ventura e Don Donato Rota, appena appena accennati, eppure quanto ci sarebbe da scrivere su di loro, su questi due sacerdoti caratterialmente diversi, ma accumunati da grande amore per il loro ministero!
Come non ricordare poi figure che appartengono quasi alla leggenda, come Cosimo Gentile e Benedetta Goffredo.
Cosimo Gentile ? stato il fondatore della sezione del PSI di Palagiano, e durante il fascismo sulla sua mietitrebbia sventolavano due bandiere rosse. Poich? era componente del CNL, dopo la caduta del fascismo, tramite il Prefetto, gli fu chiesto di fare i nomi dei fascisti che avevano tiranneggiato in paese, ma lui si rifiut? sempre di farli. Ricordiamo poi che nella sezione del PSI, una notte dorm? Sandro Pertini.
E Benedetta Goffredo, che noncurante di forze dell?ordine di scelbiana memoria, alle loro minacce rispose con delle parole che ancora oggi vengono ripetute da chi non vuol cedere ai ricatti o alle minacce.
Nel complesso si tratta comunque di un buon libro, e credo che dobbiamo ringraziare il maestro Gravina perch?, dall?alto dei suoi ottantacinque anni, ha consegnato ai giovani memorie di persone che non hanno conosciuto, e ai meno giovani ha rispolverato i ricordi su un pezzo di strada della nostra comunit?.

Giuseppe Favale