COSTITUZIONE FORTE?PARTITI DEBOLI
23 Giugno 2006Questa domanda scaturiva dalla presa d?atto che esiste un problema ( a destra e a sinistra) di eccessiva parcellizzazione della politica italiana suddivisa in ?mille rivoli? autoreferenziali, dediti molto spesso alla conquista di uno ?spazio visibile?.
Condivido in qualche misura questo pensiero e pur non avendo neppure lontanamente l?autorevolezza del Nostro, mi permetto di osservare che tale situazione, per nulla confortante, di una politica in crisi, fortemente in difficolt? nell?interpretare i temi del nostro tempo e nell? individuare soluzioni su cui convergere, investe tutta la politica italiana
Basta seguire due costanti? il dibattito politico e l?andamento del cos? detto Paese reale, per accorgersene!
Partiti deboli nel loro pensiero politico e nel loro contatto con la societ? reale da un lato e Partiti sempre pi? forti nel rivendicare per se spazi di potere ?assoluto? all?interno delle Istituzioni, dall?altro.
Lo fece la Sinistra con la modifica del Titolo V, creando il precedente, lo ha fatto la Destra, mettendo mano a ben 50 articoli della nostra Costituzione approvata a suo tempo col 90% dei consensi che andavano da De Gasperi a Togliatti, dopo un lungo lavoro della Commissione per la Costituente che dur? due anni.
Si sono approvate modifiche importanti a colpi di maggioranza, intervenendo, per di pi?, sui delicati equilibri (garanzia per tutti) tra i poteri Istituzionali dello Stato.
Un segnale allarmante in una democrazia con una cultura politica avanzata come la nostra , che viene inequivocabilmente confermato dal merito stesso della riforma .
Insomma..si sono voluti mostrare i muscoli sia riguardo al metodo che al merito.
E? innegabile, infatti, che questa riforma dia il via allo strapotere del Capo del Governo, al premierato forte?un potere abnorme che viene riconosciuto per norma costituzionale al Potere Esecutivo e nemmeno nel suo complesso (i Ministri possono essere revocati in qualsiasi momento dal premier, quindi ad essere rafforzato ? il potere del capo del Governo), mentre contestualmente si svuota il potere legislativo, quello del Parlamento ( paradossalmente reale luogo della rappresentanza e del dibattito democratico del Paese) ? che diventa ostaggio del Premier? con la possibilit? di essere sciolto dallo stesso Premier in qualsiasi momento ( prerogativa, questa, fino ad oggi, del Presidente della Repubblica che in quanto super partes svolge funzione di garanzia)..
Parlamento che potrebbe, si, sfiduciare il Governo, ma che il giorno dopo andrebbe a casa in toto.. e non so se sarebbe disposto a farlo.
Anche sulla Corte Costituzionale si ? voluto incidere?7 su 15 di nomina politica. Ecco che torna il lait motiv della la politica forte?. quella che gioca alla conquista degli spazi.
I poteri in materia di Scuola, Polizia, Sanit?, alle Regioni? Credo che non sia cos? eccessivo prevedere pressioni di carattere politico ed economico all?interno di ogni Regione che possano destabilizzare di fatto l?unit? nazionale e con essa, ogni vincolo di solidariet? espresso nella prima parte della Costituzione ( quella che riconosce i diritti di tutti i cittadini e che i fautori della riforma dicono di non voler toccare).
Ci dicono che dopo 60 anni la Costituzione abbia bisogno di modifiche, che lo impone la modernit?, l?esigenza di uno Stato pi? snello, efficiente? io non lo credo, ma se pure fosse vero, le regole andrebbero scritte nella maniera pi? condivisa possibile e la politica (tutta) dovrebbe dimostrare di saper guardare al di la del proprio naso? al lungo periodo?e non so se i cittadini, in questo preciso momento storico, si sentano garantiti in questo senso.
Quel che ? certo che la Carta Costituzionale non pu? e non deve seguire gli umori dei governi e le loro le convenienze politiche ma al contrario deve garantire che ogni Potere della Repubblica in perfetta autonomia ma anche in perfetta sincronia con gli altri Poteri, abbia a disposizione tutti gli strumenti per svolgere le sue funzioni a tutela dello Stato?cio? dei cittadini.
Un saluto
Angela Surico