Crisi Uva da Tavola

24 Settembre 2004 Off Di Life
Il perdurare di una strana situazione di mercato che nell'ortofrutta ed in particolare nell'uva da tavola, sta determinando da alcune settimane una scarsa domanda e bassisimi prezzi all'origine, ha indotto le organizzazioni pofessionali agricole Coldiretti e Cia ad incontrare questa mattina le massime Autorit? della Provincia di Taranto per sottoporre all'attenzione alcune azioni strategiche per tutelare gli imprenditori costretti alla chiusura delle loro aziende.
Il presidente Paolo Nigro assistito dal Direttore Giuseppe Scagliola ed il presidente Nicola Spagnuolo assistito dai vicepresidenti Franco Passeri e Vito Rubino , hanno messo in evidenza il preoccupante stato di malessere del settore che dopo aver superato nell'arco del 2004 ben tre calamit? atmosferiche,oggi si trova a combattere problemi di mercato che nessuno aveva calcolato.
Infatti,da un lato si registrano le notevoli impennate dei costi di produzione causati dall'aumento del costo dei lavoratori agricoli e dalla crisi petrolifera con conseguenti aumenti dei carburanti e di tutti gli altri costi energetici, i concimi e la difesa attiva delle produzioni, dall'altro si riscontra una offerta di prezzi all'origine al di sotto del 50% degli scorsi anni quando un chilo di uva pregiata veniva pagata alla pianta 50/60 cents rispetto ai 20/25 cents del 2004.
Dall'incontro ? emerso inoltre che negli ultimi 5 anni le esportazioni si sono ridotte di oltre l'8% e le importazioni sono aumentate del 15%,mentre i consumi si sono ridotti di circa il 10% a causa delle ricorrenti polemiche sui prezzi che vedono l'uva da tavola nelle citt? metropolitane venduta a prezzi inaccessibili che vanno da1,50 a 3,00 euro al chilo ed oltre, che tiene lontano quel consumatore che ha perso il suo potere d'acquisto a causa della crisi economica in atto.
Un'altro elemento allarmante ? dato dal fattore GDO grande distribuzione organizzata,che sempre pi? utilizza produzioni non italiane favorendo immissioni dall'estero.
Non ultimo il problema della mancanza di controlli da parte delle istituzioni che dovrebbero impedire la vendita ingannevole di prodotti ortofrutticoli anonimi spacciati per prodotti made in Italy o addirittura per prodotti locali, per la colpevole assenza dell'ICE istituto per il commercio estero e dell'ufficio repressione frodi , che sui mercati locali ed esteri dovrebbero vigilare concretamente.
Dall'incontro ? emersa grande responsabilit? sui temi e sulla drammaticit? dei fenomeni a danno delle imprese, in nome delle quali ,si deve evitare quel pericoloso populismo demagogico che aiuterebbe coloro che in questi periodi si muovono in nome delle disgrazie altrui per un proprio tornaconto mai coincidente con gli interessi dei produttori e dei consumatori.
Con queste premesse le organizzazioni Agricole Coldiretti e Cia hanno sollecitato la provincia ad elevare il livello di attenzione istituzionale affinche'nei prossimi giorni possano definirsi adeguate iniziative politiche tali da poter ottenere provvedimenti concreti sulle seguenti azioni:
– Interventi strutturali per l'abbattimento dei principali costi di produzione dell'uva da tavola;
– Aprire con urgenza una discussione sulla regolamentazione del settore con una apposita OCM al fine di tutelare e salvaguardare le produzioni ortofrutticole tipiche e caratteristiche dell'economia locale a livello Comunitario;
– In attesa della definizione della OCM ortofrutta, l'adozione di provvedimenti ministeriali che blocchino le importazioni di produzioni eccedentarie sul mercato Italiano;
– Attivazione del ruolo assegnato all'Istituto per il Commercio Estero al fine di individuare le distorsioni ed i punti deboli del mercato all'estero, eliminando azioni di concorrenza sleale e stimolare i mercati verso le produzioni locali;
– Attivazione dei controlli dell'ufficio repressione frodi sui punti vendita di tutta la catena commerciale affinch? vengano individuati e puniti coloro che commercializzano con metodi ingannevoli le produzioni che non indicano l'origine e la provenienza;
– Avviare con urgenza una seria progammazione da parte della pubblica Amministrazione al fine di realizzare opere infrastrutturali,capaci di rendere pi? competitive le produzioni locali;
– Adeguare le misure di ritiro o di stoccaggio del surplus ai valori reali di costo della produzione che per l'uva da tavola non pu? essere giustificata dalla miserevole indennit? di euro 80 per tonnellata decisa dal governo che non basta nemmeno per raccoglierla;
– Riconoscimento dello stato di calamit? per le pioggie persistenti di Maggio/Giugno 2004 a causa delle quali si ? determinato uno sbilanciamento del mercato di oltre 20 giorni di ritardo, con aggravio dei costi di produzione;
– Liquidazione delle provvidenze riconosciute per i danni subiti dalle avversit? atmosferiche degli ultimi tre anni;
– Provvedimenti di Governo per l'esonero delle imposte, le tasse, i contributi assicurativi e l'irap ;
Per i prossimi giorni ? stata chiesta una apposita conferenza di elevato livello istituzionale che ponga l'attenzione sui punti citati in questa prima piattaforma di base.