Don Vincenzo dal Brasile: ?SOLIDARIET?? non ? una parola…

15 Dicembre 2005 Off Di Life
L? hanno fatto, certo, non per sentirsi dire dal Giudice il giorno ultimo in cui saremo giudicati senz?appello, tanto il test dell?esame ? abbastanza noto a tutti: ?Venite, benedetti dal Padre mio, e prendete possesso del Regno: perch? avevo sete e mi avete dato da bere!?. ? una benedizione scontata e ben custodita specialmente se avremo la gioia di chiedere al Giudice-Signore: ?Ma quando mai ti abbiamo visto assetato e ti abbiamo dato da bere???!
? cos? sempre tutte le volte che il Signore-Giudice lo incontriamo e non ce ne accorgiamo tanto il suo volto ? a noi comune e sfigurato nel volto dei tanti che, stando alle statistiche, sono poi pi? dei ? dell?umanit?.
? cos? anche per i genitori di Tommaso che, non potendo pi? costruire la casa per il figlio, strappato loro da un incidente cos? incredibile e tanto tragico, hanno deciso di dare una casa a Dionisio che tarda a sposarsi nell?impossibilit? di farsi una casa nonostante la fortuna d?aver trovato, gi? da alcuni anni, un lavoro nei campi con il salario iniquo (? 2,00 al giorno) che perpetua lo sfruttamento degli schiavi legalmente in vigore fino ad un secolo fa.
? una casa, tra le tante, oramai, che abbiamo la gioia di offrire ai tanti senza tetto della nostra cittadina, grazie alla generosit? degli amici che continuano a sostenerci.

Velocemente ci avviciniamo al Natale e qui in Brasile arriva il tempo delle ferie.
I ragazzetti aspettano per venerd? prossimo l?inizio delle vacanze estive. Jeovane (il figlioccio che vive con me insieme al buon Marquinho, e che ama chiedermi la benedizione la sera prima di andare a letto: ?Ben?a pai = benedicimi pap?? da quando lo scorso anno gli mor? il pap?), mi comunicava la lieta notizia:
?Sono stato promosso in portoghese e matematica?
assicurandomi che lo sar? anche nelle altre materie.
Come abbia fatto, non lo so, anche se nei frequentissimi giorni in cui non va a scuola (?la mamma non mi ha lavato il pantalone, o ?mi hanno rubato i sandali, o?!) cerco di aiutarlo a scrivere, leggere o fare conti.
Pinoquio, il fratello pi? piccolo, non ce la far? certamente a passare in seconda: lui a scuola non c?? quasi mai andato.
Un p? dorme su dalla nonna, varie volte col fratello da me, ma a scuola? ? una pena. Vengono da una situazione famigliare disastrata.
Proprio domenica (che per la gente ? il giorno del bere=ubriacarsi con caxa?a) corremmo allarmati nella casa dalla mamma che, fuori di s? per l?alcool, aveva con uno spintone fatto cadere il marito, altrettanto ubriaco, contro una sedia.
Bachino, il marito, era steso a terra con il cranio inzuppato di sangue e semisvenuto. Grazie a Dio se l?? cavato con qualche punto in testa. L?alcolismo ? sempre stato la droga dei poveri e la caxa?a, acool puro estratta dalla canna da zucchero, ha un prezzo molto basso.
La vita di chi ? senza lavoro, senza salario, senza alcuna prospettiva sul futuro? trova nell?alcool una via d?uscita deleteria al vuoto della vita, e la mortalit? causata dall?alcool ? frequente.
? una realt? che non ci scoraggia, anzi ci incentiva nella necessit? di porci accanto a questi fratelli ancora vittime di una schiavit? di fatto vissuta per secoli e che continua nella realt?.
Il Natale ? un momento forte che ci unisce al grido di tanti sfruttati del mondo per una Nascita sempre pi? vissuta del Cristo=Emanuel (=Dio con noi) che torna immancabilmente per annunziare la liberazione degli oppressi.
Sta a noi, che concretizziamo il Natale nella storia di oggi, dare a Dio il nostro cuore, i nostri occhi, le nostre mani.
Grazie della vostra attenzione e della mano che ci date specialmente con il vostro affetto e amicizia.
Vi ricordo che siamo nella necessit? dell?acquisto di un nuovo pulmino, perch? quello offertoci cinque anni fa ci crea non rari problemi economici. Un Ducato-Fiat ci d? la possibilit? di raggiungere le famiglie sparse nei villaggi e che, in genere, sono ancora pi? povere.
Parteciperete cos? concretamente alla festa che ogni volta le famiglie dei villaggi ci fanno vedendoci arrivare.
Bello sarebbe se potreste sperimentare il sorriso caldissimi dei bimbi che stringendosi a noi ci chiedono: Ben?a Pade, Ben?a tio = Benedicimi Padre, Benedicimi zio! Vi assicuro che non ? per farci un complimento quando ci ripetono con sorriso e lacrime insieme: La vostra venuta ? una benedizione del Signore e la stessa vita del villaggio ? di molto cambiata. Non per niente viene annunziato che ? proprio in mezzo a loro che si realizza e vive il Regno di Dio.
Un vostro piccolo contributo, tramite l?Associazione O.N.L.U.S. Orizzontinuovi, che ci accompagna nel servizio, pu? permetterci la realizzazione di una necessit? non certo primaria, ma semplice strumento molto utile.
Un abbraccio, con sinceri e fraterni AUGURI di un Santo e Felice Natale.

Don Vincenzo