Eliminare i Sindacati? buona idea

9 Settembre 2006 Off Di Life
Si tratta di operai e dipendenti pubblici assenteisti cronici, impegnati pi? con i sindacati in stage ? corsi di formazione ? riunioni inutili che sul posto di lavoro. Parliamo  di operai licenziati in tronco per cui, ? talmente palese il fatto che nella loro vita hanno passato pi? tempo in malattia anzich? a lavoro, che ? necessario inventarsi qualche sentenza ?capestro? per reintegrarli, altrimenti, si crea un precedente pericoloso. Se gli imprenditori si mettono a licenziare anche i furbetti, sai il culo che gli fanno ai Sindacati? Come farebbero a giustificare il motto: ?gli operai non si toccano?.I Sindacati italiani, sono delle vere e proprie lobby di potere che non ha eguali tra i paesi occidentali e, soprattutto, nella realt? anglosassone. Un potere nemmeno tanto sotterraneo: parte dai Sindacati e si estende alle Cooperative Rosse e alla politica. Insieme, formano un intreccio di interessi economici ? finanziari talmente coeso, che non si capisce bene dove termina il potere dell?uno ed  inizia quello dell?altro. Capisco che se lo dice Berlusconi, riprendendo il solito esempio delle ?case matte del potere?, qualcuno credendo che si tratta di una barzelletta si metta anche a ridere; ma la realt? ? cos? evidente che non pu? essere smentita. In un certo senso, lo dice persino la nostra Costituzione all?articolo 39: i Sindacati hanno l?obbligo di presentare regolare certificato d?iscrizione nel registro di competenza ma non i bilanci relativi ai rispettivi fatturati. Secondo stime ufficiose, ogni anno gestiscono circa 2000mila miliardi delle vecchie lire e chiss? quanti dipendenti. Di questi soldi nessuno sa niente! Non voglio insinuare che li mettono in tasca, di sicuro i metodi utilizzati non rispondono a quelle logiche di trasparenza e di moralit? di cui amano dispensarci ogni volta. Con quella aureola candida ed amichevole, non fanno altro che propinarci come modelli di eccellenza del loro Sistema di potere regioni quali: Toscana Umbria, Emilia. Vero, verissimo! Per? omettono di ricordarci come. Non ci dicono, ad esempio, che queste regioni da mezzo secolo, foraggiano la loro economia soprattutto grazie alle Banche e alle Cooperative rosse. Delle imprese, insomma, che incassano miliardi e, nonostante tutto, continuano a godere di un regime di agevolazione ed esenzione fiscale davvero vergognoso.  Regioni ricche dove, nemmeno a dirlo, la tessera di partito conta pi? del pane e la sinistra ha una percentuali di consensi che si avvicina al 60%. Potenti gli uomini del Sindacato, politicizzati soprattutto! Diversamente, non si spiegherebbe per quale motivo un segretario Confederale, con estrema naturalezza possa confluire alla guida di un partito, passando per qualche cattedra universitaria e, magari, diventare anche Presidente della Camera o Presidente del Senato. Stessa storia per un altro ex sindacalista famoso chiamato ?il cinese?. Dopo 20anni di ?aspettativa?, ritorna ad occupare il suo vecchio posto di impiegato della Olivetti e viene osannato dalla Sinistra. Ricordo ancora il TG1: il suo ufficio l?hanno lasciato cosi com?era, forse sapeva che, prima o poi, sarebbe tornato?che esempio! L?hanno fatto pure Sindaco.I nostri sindacalisti, nella loro storia, avranno certamente ottenuto grandi successi di rivendicazione dei diritti dei lavoratori ma, allo stesso tempo , hanno sempre dimostrato una totale incapacit? a sapersi riformare e cambiare. Anni, nei quali, pur di concedere facili privilegi, si ? abusato in pensioni d?anzianit? ? pensioni baby ? false pensioni d?invalidit?, senza pensare minimamente che questa gestione sciagurata, avrebbe potuto portare al tracollo dell?INPS. Eppure, se solo si fossero guardati intorno, avrebbero trovato tanti modelli lungimiranti da cui trarre spunti positivi. Negli Stati Uniti, in Inghilterra cos? come in gran parte dei Paesi del nord Europa, la flessibilit? del lavoro o la precariet? sono sinonimo di ricchezza. Si lavora e si guadagna tanto perch?, 20anni fa e forse pi?, i Sindacati hanno avuto il coraggio di cambiare e di riformarsi. Provate a chiedere ad un qualsiasi biologo italiano che lavora in Canada  guadagnando 4000mila dollari al mese, se ? scontento della sua precariet?!? Chiedetegli se ha paura del suo futuro!?In Canada cos? come in altre realt?, il principio della meritocrazia prevale su quello del parassitismo. Li, nessun lavoratore, pu? permettersi il lusso di ? giocare a carte in ufficio?. In tutti questi Paesi, la disoccupazione ? costantemente al di sotto del 5%. L?articolo 18 o similari, ? bene ricordarlo, fanno parte della storia, tuttavia, sono realt? nelle quali la crescita economica  – sociale ? doppia rispetto a quella italiana; indipendentemente da chi li ha governa. Attualmente,In Europa, solo la Francia e la Germania, anche se molto meno, stanno vivendo il nostro stesso affanno. Guarda caso, laddove il potere contrattuale dei Sindacati si sente di pi?.In ogni caso, ? ingeneroso prendersela solo con i Sindacati se il sistema pensionistico italiano ? in bancarotta. Quello italiano, per sua stessa natura, ? un popolo poco aperto al cambiamento e alla novit?. Quando sente parlare di riforme ha quasi paura, inizia a tremare. Considera la Costituzione cos? come le semplici leggi, come dei dogmi  inviolabili. Le riforme se proprio si riescono a fare si posticipano sicch?, se non dovessero funzionare, mal che vada la patata bollente forse sar? passata ad altri. Del resto, siamo un popolo di mammoni, che si fida solo della parmigiana di ?mamm?? e continua a cantare ?per quest?anno non cambiare stessa spiaggia e stesso mare?.

Rispettosamente, barracuda