I Riti della Settimana Santa a Taranto. di Luca D’Andria

13 Aprile 2006 Off Di Life
In Terra Jonica, la Settimana Santa ?colpisce? ogni singolo paese. Ognuno con i suoi riti, con le sue processioni e celebrazioni.
         Una tradizione popolare antica, ma che non stanca le migliaia di persone che in questo periodo affollano le strade per tantissime ore di seguito, cercando di scorgere il volto della Madonna Addolorata o quello di Ges? Morto. I bambini che fra la folla, davanti a tutti, notano i piedi nudi dei confratelli o i loro cappucci, con fori piccoli, e che talvolta spaventano.
         Una ricerca di fede per molti o un momento di penitenza e di phatos per altri. I riti della Settimana Santa, oltre ad essere un momento di esaltazione della fede, sono un incontro culturale e turistico. Il flusso di turisti che approda in terra jonica in questo periodo ? alto, e giunge da ogni parte d?Italia, dell'Europa ed altri angoli del mondo.
         Nel tarantino, grazie alle stesse Confraternite, alle numerose pubblicazioni, alle Associazioni  e all?attenzione degli Enti locali, i riti sono conosciuti da tantissima gente. E la loro divulgazione ? a trecentosessantagradi: oltre alla carta stampata, a televisioni e radio, ai tanti dvd e cd musicali che racchiudono le meste marce funebri, numerosissimi sono diventati anche i siti Internet che dedicano al periodo della Settimana Santa tarantina informazioni che vanno dagli appuntamenti delle varie processioni ai piatti tipici, alla storia di ogni singolo paese da visitare.
         A Taranto, dove i riti della Settimana Santa risalgono al XVI secolo, cominciano il Gioved? Santo con l'uscita della Prima Posta, che assieme alle altre, va in Pellegrinaggio in Adorazione dei Repositori (comunemente chiamati Sepolcri). Alle ore 15 i confratelli del Carmine, che escono dalle porte posteriore e anteriore della chiesa dedicata a Maria SS. Del Monte Carmelo si recano in varie chiese della citt? su due percorsi differenti: il giro della citt? vecchia e quello della citt? nuova.
         La notte del gioved?, alle ore 24, comincia la processione della confraternita dell'Addolorata che porta in processione la Madonna. E nel momento in cui la Madonna Addolorata compare sul sagrato della chiesa di San Domenico, sale l?applauso della gente che si stringe attorno numerosa. La processione per tutta la notte percorre le vie della citt? vecchia, ed ? suggestivo quando all?alba attraversa il ponte girevole per giungere nella citt? nuova. Per poi proseguire fino all?Istituto Maria Immacolata, dove c?? la sosta. Dopo, la processione, fa rientro in citt? vecchia per concludersi verso le ore 14 del Venerd? Santo.
         Nel pomeriggio, sempre di venerd?, alle 17.00 ? la volta della processione dei Sacri Misteri dei confratelli della congrega del Carmine. Anche in questa occasione la folla in massa attende davanti alla chiesa del Carmine l'uscita del Troccolante (colui che guida la processione) e che d? inizio alla processione con ben otto statue che rappresentano la Passione di Ges?. La processione che si snoda nelle vie D'Aquino e Di Palma, giunge alla chiesa di San Francesco di Paola per una breve sosta. Prosegue poi per via Anfiteatro fino a giungere nuovamente alla Chiesa del Carmine per terminare entro le 9.30 del Sabato Santo.
         Tra Pellegrinaggio e Processioni (Addolorata e Misteri), sono quasi 40 le ore di cammino  per le vie della citt?, dei confratelli incappucciati. Assieme a loro la gente, ma anche i priori delle due confraternite, la commissione, i coordinatori, le forze dell?ordine: Polizia, Carabinieri e Polizia  Municipale, nonch?  i volontari della Protezione civile e gli scout. Tutti protagonisti e custodi della tradizione tarantina che si perpetua negli anni di generazione in generazioni