Iraqi Freedom e condizioni sanitarie di un popolo ?ferito?. A cura di A.De Blasi

27 Novembre 2004 Off Di Life

La vera entit? dell?impatto che il conflitto iracheno ha avuto sulla salute ? ancora ignota. La raccolta di dati ? resa molto difficile e persiste l?estrema necessit? di superare il blackout d?informazioni, prodotto dalla guerra stessa, tramite ricerche indipendenti al fine di documentare le condizioni sanitarie della popolazione e i danni ambientali e infrastrutturali subiti, che causeranno probabilmente pi? problemi alla salute pubblica della guerra in senso stretto.
Certo ? che le sofferenze provocate da quest? ultima guerra s?inseriscono in un contesto gi? gravemente compromesso dalla combinazione di diversi fattori preesistenti, tra cui le sanzioni economiche a partire dal 1990 ( risoluzione ONU 661), che hanno impedito all?Iraq di porre rimedio ai danneggiamenti prodotti dalla guerra precedente.
In dodici anni di sanzioni sono morti da 344.000 a 525.000 bambini minori di cinque anni in pi? rispetto alla media.

Questi dati rappresentano, in ogni caso, una sottostima del fenomeno, perch? i bambini sopravvissuti sono inseriti in un circolo vizioso, ulteriormente alimentato dall?operazione ?Iraqi Freedom? e composto da malnutrizione, bassa scolarit? e scarso rendimento scolastico, ambiente sociale deteriorato, povert?, aumento della criminalit? giovanile, tutti fattori che contribuiscono alla crescita della morbosit? e mortalit? infantile e giovanile.
La mortalit? infantile ? aumentata da 47 morti per mille nativi vivi nell?Iraq centro-meridionale nel periodo 1985-1989 a 79 nel periodo 1990-1994 a 107 dal 1995 al 1999. Analogamente, la mortalit? dei bambini di et? inferiore a cinque anni ? passata da 56 decessi per mille nativi vivi nel periodo 1985- 1989 a 131 tra il 1995 ed il 1999.
L? Unicef  riporta un aumento della malnutrizione cronica dei bambini di et? inferiore ai cinque anni dal 18 per cento nel 1991 al 32 per cento nel 1996.
In seguito si ? registrato un calo, che ha riportato la percentuale al 23 per cento nel 2002, a dimostrazione della parziale efficacia dell?ambiguo programma ?Oil for food?.

La stragrande maggioranza delle cause di morte dei bambini ? rappresentata da malattie prevenibili.
Diarrea ed infezioni respiratorie costituiscono il 70 per cento della mortalit? infantile in Iraq.
Uno studio dell?associazione War Child Canada ha valutato i danni psicologici della situazione di continua minaccia di guerra. Secondo lo studio, i bambini di Baghdad, Bassora e Karbal soffrono d?ansia ed incubi, e il 40 per cento pensa che la vita non valga la pena di essere vissuta. Un quadro che non pu? che essere aggravato dalle conseguenze della guerra  e dal persistente caos che pervade ogni sfera della vita irachena.
Le condizioni degli ospedali erano gi? critiche per la mancanza di fondi, farmaci, attrezzature e personale qualificato prima dell?ultimo conflitto.
L? OMS, che ancora nel 1990 aveva definito l?Iraq ?un paese con servizi sanitari di prima categoria?, nel 2000 dichiara che il 70 per cento delle strutture sanitarie dell?Iraq settentrionale ? obsoleto e che molte hanno un accesso limitato d?acqua potabile e fonti d?energia elettrica precarie. Meno di un terzo dei centri sanitari ? in grado di praticare le vaccinazioni raccomandate e cure pre e post natali in genere, e solo un quarto ha la possibilit? di eseguire i pi? semplici esami di laboratorio.

I danni subiti dai bombardamenti, dai saccheggi e dall?occupazione militare non potevano che peggiorare ulteriormente la situazione.
Durante l?epidemia di colera scoppiata a Bassora non ? stato possibile effettuare un corretto monitoraggio a causa del saccheggio del laboratorio centrale. Per eseguire alcune analisi ? stato necessario inviare i campioni in Kuwait.
In queste condizioni i servizi sanitari devono far fronte ad un fabbisogno di cure incrementato dagli effetti della guerra.
Tutti i giorni muoiono dozzine di civili per colpa delle mine e di bombe inesplose, soprattutto attorno a Kirkuk, nella parte settentrionale del paese.
Ancora un po? di pazienza, ancora un po? di morti, ancora un po? di distruzione e poi vedrete quanto sar? bella la ricostruzione!
Vedrete quanta ricchezza la ?rinascita? porter?? nelle tasche degli alleati, mentre i morti, i civili e i bambini saranno stati i vostri!

A cura di Antonello De Blasi.

Fonte: Salute e globalizzazione (edizione Feltrinelli, 2004)