Legrottaglie: ?Mi rimetto in gioco?

21 Gennaio 2005 Off Di Life

per questo sono qui, dopo le critiche ricevute a Torino e dopo tanto tempo in cui non sono stato preso in considerazione. Volevo andare via per poter giocare e quando ho saputo dal mio procuratore che il Bologna mi aveva cercato l?ho subito messo in cima alla lista: ho stima dell?allenatore e della dirigenza, l?Emilia mi piace e questa maglia mi ha sempre interessato. Ora voglio mettermi alla pari dei miei nuovi compagni dal punto di vista fisico, poi star? al mister scegliere: so che i difensori stanno facendo bene. A Torino ho sbagliato io ma ci sono anche altre ragioni se non ho reso al meglio?.Nicola, come mai hai scelto di venire proprio a Bologna? ?Se sono venuto al Bologna ? perch? ho una gran voglia di rivincita e di rimettermi in gioco: penso che questo basti per motivare la scelta che ho fatto. Ho scelto Bologna tra tutte le squadre che mi avevano cercato perch? ho stima prima di tutto dell?allenatore e della dirigenza, ma anche della citt?: l?Emilia mi piace e quella del Bologna ? sempre stata una maglia che mi ha interessato. Sono stato tre anni in Emilia, tra Reggio e Modena: ora ? la volta di Bologna, sto facendo tutta la via Emilia! In quegli anni mi sono trovato bene con la gente e con l?ambiente: anche questo ha contribuito alla mia scelta di venire qui?.

Il numero 21, quello della tua maglia, ha un significato particolare? ?Dovevo scegliere tra due maglie: la 21 o la 23. Ho deciso per il 21. Tutto qui?.

In questo anno e mezzo alla Juventus, ti sei dato una spiegazione per le difficolt? che hai incontrato? ?Ho riflettuto molto su questa mia decaduta a livello professionale. Molte colpe le do a me: in campo ci sono andato io e se ho sbagliato qualche partita ? perch? forse non andavo con la testa giusta. Da altri punti di vista, per?, mi davo anche delle scusanti. ? brutto quando perdi un certo ritmo di lavoro e l?anno in cui sono arrivato alla Juve non si fece nessuna preparazione perch? avevamo una Supercoppa da giocare dopo un mese: avendo avuto dei problemi in passato a livello fisico (adduttori e pubalgia), avevo bisogno di fare un certo tipo di lavoro; in quell?anno sono arrivato sino a novembre non avendo per? una preparazione di base adeguata: successivamente ho pagato tutto questo, oltre ad essere stato vittima di una pubalgia molto fastidiosa; una delle cause, quindi, pu? essere quella fisica, non avendo avuto la possibilit? di allenarmi come dovevo e come facevo al Chievo. A Torino ho anche pagato subito l?impatto: gi? il primo giorno mi sono trovato sui giornali additato per il mio modo di vestire. Avr? fatto sicuramente un errore a presentarmi in bermuda al mio primo giorno in bianconero, ma in quel periodo c?erano quaranta gradi ed ero al mare: mi hanno chiamato la mattina dicendo che dopo tre ore sarei dovuto essere a Torino; essendo in vacanza, non avevo nemmeno i vestiti giusti a disposizione per la presentazione. Ma adesso non voglio pi? pensarci, perch? ho passato un anno non bello: ho avuto tante critiche ed ? brutto entrare in campo con la gente che diffida di te; non conoscevo questa sensazione, non essendoci mai passato in precedenza, ma a Torino ho vissuto anche questo: bellissima la maglia, la societ? e tutto quanto, ma non ? facile giocare con la gente che ti fischia al minimo errore. Non sono andato via per questo dalla Juve, per?: il fatto ? che le possibilit? di giocare erano poche e quando non ti senti considerato il primo pensiero ? di cambiare maglia, per quanto si tratti di quella della Juventus. Sono qui a Bologna perch? mi voglio rifare e voglio far ricredere tutta la gente agli occhi della quale in questo periodo ho perso credibilit??.

Quando hai saputo dell?interessamento del Bologna su di te? ?Io ho appreso la notizia un paio di settimane fa quando mi sono rivolto al mio procuratore dicendogli di voler andare a giocare: quando un giocatore non va in campo perde tante cose, a livello psichico e soprattutto fisico. L?ho chiamato e gli ho detto: voglio andare via, voglio andare a giocare in una squadra che mi faccia riprendere. Lui mi ha detto che c?erano diverse richieste, ma quando ho saputo che c?era anche il Bologna gli ho detto che sarebbe stata questa squadra la prima della mia lista. Lui sapeva che il Bologna mi piaceva: non gli ho fatto nemmeno elencare tutte le altre possibilit?. Conoscevo solo le squadre inglesi che mi avevano cercato: il West Bromowich, il South Hampton, l?Aston Villa. Un?esperienza all?estero mi farebbe anche piacere: conoscerei un altro ambiente, un altro clima, un altro modo di intendere il calcio; ma forse prender? in considerazione questa ipotesi pi? avanti: adesso volevo rifarmi in Italia?.

A Torino ? stato peggio giocare contestato dal pubblico, come il primo anno, o non giocare affatto, come ti ? capitato in questa mezza stagione? ?Non giocare non fa piacere a nessuno. Ripeto, giocare in uno stadio in cui la gente fischiava anche se sbagliavo un fallo laterale era veramente brutto. Tra l?altro, mi rendevo conto di certi errori dei quali ero il primo a sorprendermi: non erano da me. Tutto ci? era sintomo di mancanza di tranquillit? e anche di convinzione di poter fare certi gesti tecnici solitamente abituali; di conseguenza, ho cercato di fare le cose pi? semplici, ma un giocatore deve giocare per come si sente: quando si cambia modo di giocare si pu? andare incontro a qualche difficolt? e forse ho pagato anche questo. Per? ? sempre meglio giocare in quel modo che non giocare quest?anno: non ? bello vedere tutti gli altri partire per il ritiro mentre tu non sei nemmeno convocato. E poi a Torino possono dire quello che vogliono: di partite belle ne ho fatte anche alla Juve?.

A livello di rapporto con la gente, cosa significa essere un giocatore della Juventus? ?Ho conosciuto il bene e il male della Juve. Appena arrivato in bianconero sono diventato subito famosissimo: andando in giro la gente mi fermava da qualsiasi parte. Allo stesso tempo, per?, siccome un po? tutti ce l?hanno con la Juventus essendo una squadra che vince moltissimo, da essere uno dei giocatori pi? simpatici perch? giocavo nel Chievo mi sono trovato coinvolto nell?antipatia che la Juventus genera un po? in tutta Italia. Andare in giro, magari con la famiglia o con la ragazza, e prendersi provocazioni e insulti non ? bello: non voglio nemmeno ripensarci, spero di non passarci pi?. Fino a novembre sinceramente avevo anche fatto bene a Torino, ma dopo ? stato buio totale da questo punto di vista. L?affetto dei tifosi mi piace: d? la carica e spero di ritrovarlo a Bologna, dove c?? uno stadio bellissimo, secondo me, come tifoseria?. [pagebreak]

Hai gi? girato per Bologna? ?Beh, sono uscito solo ieri sera per andare a mangiare. Ma conosco Bologna: quando giocavo in Emilia ci sono venuto qualche volta: tutti mi dicevano che era una bella citt??.

Conosci qualcuno dei tuoi nuovi compagni di squadra? ?Conosco Leonardo Colucci: quando giocavo nel Chievo e lui era ancora a Verona ci trovavamo per mangiare insieme. Quest?estate ho conosciuto anche Igli Tare: in vacanza per una settimana abbiamo frequentato lo stesso centro di riabilitazione a Castellaneta a Mare, vicino a casa mia?.

Mazzone ti ha gi? parlato? ?S?: ho gi? parlato con lui. Sicuramente mi ha dato una carica incredibile: lo ringrazio enormemente per le belle parole che ha speso nei miei confronti. Uno dei miei sogni di giocatore ? sempre stato quello di poter essere allenato da lui: gliel?ho anche detto, ? un piacere e un onore essere allenato da un allenatore come lui ma soprattutto da una persona come il mister. ? stimato da tutti e ha la capacit? di inquadrare subito le persone con cui ha a che fare; mi ha sempre ispirato fiducia, ? una persona genuina, caratteristica che ha in comune con la gente delle mie parti, della Puglia?.

Dove abiti, esattamente? ?Sono nato a Gioia del Colle, ma vivo a Mottola, in provincia di Taranto?.

Capello ti ha salutato in qualche modo? ?Mi ha detto: ?in bocca al lupo, cerca di riprenderti?. Secondo lui forse era meglio che andassi a giocare per poter dimostrare quello che valgo veramente: penso sia stata anche una sua scelta quella di lasciarmi libero di partire. Comunque sono stato io a volere andare via: la Juve non mi ha spinto in questo senso, sono stato io a voler andare in un posto in cui essere preso in considerazione e poter giocare?.

La difesa del Bologna sta dando buone prove, soprattutto ultimamente. Non ci sono Thuram e Cannavaro, ma i difensori rossobl? stanno meritando la maglia. ?Ho visto: penso che stiano facendo bene tutti quanti. Questo ? ancora uno stimolo in pi?: significa che mi devo guadagnare il posto; non ? che vengo qua e sono sicuro di giocare. Sono qui proprio per mettermi alla pari con gli altri a livello fisico, dopo un lungo periodo in cui non ho giocato: questo ? di primaria importanza. Quando il mister mi chiamer? in causa, cercher? di essere pronto?.

Tatticamente, in quali ruoli puoi essere impiegato? ?? sempre una scelta del mister: dovunque mi faccia giocare per me va sempre bene. Per le mie caratteristiche, ovviamente sono un difensore centrale, ma gi? nel Chievo ogni tanto venivo impiegato anche a destra in caso di necessit??.

Sei anche produttivo negli inserimenti offensivi. ?Credo di aver fatto otto o nove gol in Serie A, oltre a uno in Nazionale. Spero di ritrovare anche il gol: segnare ti d? fiducia e carica; mi ricordo che al Chievo ho vissuto un periodo in cui facevo spesso gol: ti d? una carica importante. Ma ? chiaro che un difensore per prima cosa deve difendere?.

A quale tecnico sei particolarmente legato? ?Del Neri mi ha lanciato in Serie A e con lui sono arrivato in Nazionale: chiaramente ? a lui che devo moltissimo, penso sia stato tra i pi? grandi allenatori che ho avuto. Poi ho avuto anche la fortuna di avere due allenatori come Lippi e Capello: sono i pi? bravi e sicuramente i pi? vincenti in Italia?.

Tornando alla Juventus, la stagione passata ? stata considerata fallimentare: non eri l?unico a non andare al massimo. ?? stata un?annata non bellissima da parte di tutti, per? la Juve ha fatto settanta punti; siamo arrivati terzi e in finale di Coppa Italia: se ? stata un?annata disastrosa questa, io non capisco. Per? per loro ? stato un disastro; ? chiaro che poi se la sono presa con la difesa perch? si sono presi tanti gol e questo non ? da Juve. ? vero che ora sono anche cambiati alcuni giocatori, ma penso che entrare nella Juve quest?anno sarebbe stato pi? semplice: l?anno scorso la squadra non girava come quest?anno; un po? di rammarico c???.

Esiste il famoso ?stile Juventus?? ?La Juve ha una sua linea: devi rispettare certe regole, cui non si deve mai transigere. Oltre alle regole dello spogliatoio che valgono un po? ovunque, loro sono molto rigidi anche nelle piccolezze; ricordo che la storia dell?orecchino di Miccoli ha fatto discutere. A me, oltre all?abbigliamento del giorno della presentazione, hanno anche criticato il fatto che in una conferenza stampa mi ? capitato di parlare di me stesso in terza persona: sui giornali dicevano che era un segno di presunzione, ma non era certo voluto?.

Passando dal Chievo alla Juventus, hai notato anche un diverso atteggiamento da parte degli arbitri? ?Se si parla di sudditanza psicologica, posso dire che quando giocavo al Chievo in un campionato ho ricevuto dodici ammonizioni: ero uno dei giocatori pi? ammoniti della Serie A. Quando sono arrivato alla Juve ho preso un?ammonizione dopo dieci partite. Non ? una polemica, questa: ? solo una constatazione, una statistica; magari era cambiato il mio modo di giocare: non aggredivo pi?, non facevo pi? falli, pu? darsi che mi fossi imborghesito?.

Il presidente del Bologna Renato Cipollini: ?Legrottaglie ? qui perch? contiamo sul suo grande spirito di rivincita che ha palesato in pi? di un'occasione: dimostrare di meritarsi una grande squadra come la Juventus penso sia una molla importantissima per un giocatore e per questo pensiamo possa calarsi al meglio in una realt? come la nostra?. Fonte: www.solki.it