L?impegno immediato dell?Arci per l?emergenza in Libano

13 Agosto 2006 Off Di Life
L'ARCI in LibanoArci collabora con la societ? civile in Libano dalla fine degli anni '90; dal 2003 ha attivo un progetto promosso di sviluppo umano co-finanziato dalla Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri Italiano nella citt? di Tripoli, 80 km a nord di Beirut, gestito dalla sua Ong ARCS Arci Cultura e Sviluppo. Il progetto ha come obiettivo diretto il miglioramento delle condizioni di vita di bambine e bambini lavoratori di Bab el Tebbaneh, un quartiere fortemente degradato della citt?, fornendo loro un supporto scolastico (alfabetizzazione ed orientamento professionale), assistenza psicologica, medica e legale. Indirettamente il progetto interviene nel contesto sociale con azioni di sensibilizzazione della comunit? locale e nazionale sulle conseguenze del lavoro minorile e sullo sviluppo psico-sociale del bambino. Il progetto ? stato ed ? all'oggi sostenuto anche da campagne di fund raising associativo e da progetti di cooperazione decentrata realizzati da:Comitato Regionale Arci della Toscana-con il contributo di Unicoop Firenze; Comitato Arci Lombardia-attraverso la Regione Lombardia e la Fondazione Cariplo; Comitato Arci di Reggio Calabria-in collaborazione con la Provincia di Reggio Calabria; Arci Solidariet? Lazio-con un programma consortile di scambio formativo, NETICS, con Cisp capofila, cofinanziato dal Comune di Roma.Arci conosce la realt? libanese e in questi anni ha sviluppato una vasta rete di contatti a livello governativo e non governativo, interagendo con associazioni e fondazioni di tutte le appartenenze confessionali e ha intensificato queste relazioni nei contesti dei Forum Sociali Europei e Mediterranei. Abbiamo anche rapporti diretti con ong palestinesi che sostengono programmi di formazione e sostegno sociale per i rifugiati nei campi e realizzano campagne per l'affermazione dei diritti civili in Libano. Il nostro partner del progetto promosso a Bab el Tebbaneh a Tripoli ? la Fondazione Ren? Moawad (FRM), una ong di ispirazione cristiano maronita che da anni si distingue per la promozione e il sostegno alle campagne per l'affermazione dei diritti civili nel Paese. La presidentessa, Nayla Moawad, ? Ministro degli Affari Sociali del Governo in carica.L'emergenza: la rete delle ong libanesiNon appena sono scoppiate le ostilit? una grande parte della popolazione del Sud del Paese ha cercato rifugio verso nord. La stessa cosa ? successa a Beirut, i cui quartieri meridionali sono stati duramente bombardati. Dopo alcuni giorni di combattimenti gli sfollati erano gi? circa 500.000. molti di loro hanno trovato alloggio in edifici pubblici, soprattutto scuole messe a disposizione dal Ministero degli Affari Sociali. Altri profughi sono stati accolti altrove, anche nei parchi pubblici della capitale. Per dare una risposta alle esigenze di questa massa di popolazione si ? costituita una rete di 30 ong libanesi che hanno deciso di unirsi e lavorare senza alcuna distinzione di appartenenza alle diverse comunit? che compongono il mosaico sociale del Paese. Si tratta per il Libano di una novit? di grandissima importanza: in una situazione di conflitto, infatti, le ong, rinunciando ad esprimere posizioni di parte e dunque a lavorare solo con le comunit? di riferimento, si sono unite in uno sforzo collettivo per aiutare i profughi. Questo dimostra quanto sia cresciuta e consapevole la societ? civile libanese e quanto dunque sul serio vadano presi i suoi appelli. La Rete ha preso il nome dal parco pubblico di Beirut dove nelle prime ore di guerra si era raccolta la popolazione in fuga: Sanayeh. La rete ha anche un sito: www.sanayehreliefcenter.blogspot.comLa rete di ong si ? dunque organizzata per zone di lavoro, sempre per? mettendo in relazione e sinergia tra di loro gli interventi: la Fondazione Ren? Moawad (RMF) si interessa dei profughi ospitati in alcune scuole della zona collinare di Beirut e in altre nella provincia di Tripoli.Le 4 scuole di Tripoli: una possibile risposta all'emergenza.A Tripoli sono arrivate alcune migliaia di profughi e di sfollati. Una parte di questi sono stati accolti in 4 scuole. Il personale del progetto promosso Arcs-Arci a Bab el Tebbaneh e gestito con la Fondazione Ren? Moawad ha tentato di dare una prima risposta all'emergenza: queste persone, che sono fuggite portando con s? solo poche cose, ora sono prive della possibilit? di provvedere a se stesse. Le attivit? del Centro sostenuto dall' Arci si sono quindi concentrate adesso sull' esigenza prioritaria di dare risposte emergenziali all'aggravarsi dei problemi dell'infanzia dei quartieri nord della citt?. Potenziando il proprio servizio di consultorio medico e di ascolto psicologico dei giovani colpiti dai combattimenti e sostenendo anche le famiglie. Pur essendo rientrata la cooperante con l'evacuazione organizzata dal Ministero degli Esteri Italiano, lo staff locale segue con impegno e dedizione il proprio lavoro, reso difficilissimo e pericoloso dalla situazione contingente.Dall'Italia le strutture di Arcs e del settore internazionale dell'Arci stanno seguendo e monitorando le azioni umanitarie in stretto contatto con le operatrici del Centro e con il partner.L'Arci e la Ren? Moawad Foundation (RMF) intendono dare una risposta alle esigenze delle circa 430 persone (ma il numero dei profughi sta crescendo) ospitate presso 4 scuole di Tripoli. Tra loro di ci sono circa 100 minori, di varia et? e quindi con diverse necessit?.Per ogni scuola si ? cercato di capire i bisogni specifici (la situazione ? aggiornata a domenica 23 luglio) VEDI SCHEDA ALLEGATAL'entit? finanziaria del sostegno per 15 giorni, calcolato su 430 persone (23/07/06), ? 59 dollari a persona L'Arci, ritenendo che il proprio ruolo nella crisi attuale sia quello di contribuire ad alleviare la sofferenza della popolazione civile senza distinzione di appartenenza, intende impegnarsi nel proprio corpo associativo a rintracciare fin da subito parte di queste risorse con una sottoscrizione popolare e chiede alle entit? interessate il sostegno a questa azione nelle modalit? che si potranno di volta in volta concordare.Con questi obiettivi e finalit? intendiamo supportare quella parte della societ? civile libanese che ha risposto all'emergenza con forte spirito di collaborazione e con chiara determinazione ad agire, superando le differenze confessionali e le appartenenze di gruppo: con queste forze sane e vitali.

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