MA L?ANARCHIA E? UNA COSA SERIA!

6 Maggio 2004 Off Di Life
? una costante storica che il movimento libertario sia oggetto di provocatorie attenzioni da parte del potere. Ogni volta infatti che si fa pi? pressante la spinta alle sue istanze e i suoi contenuti trovano condivisione nel corpo sociale, lo stato risponde con gli strumenti a lui pi? congeniali, vale a dire con i soliti arnesi della criminalizzazione o della mistificazione. La sostanza delle cose, e dunque anche degli ultimi avvenimenti italiani, infatti si esprime nella volont? di fare apparire l?anarchismo e le attivit? del movimento che all?anarchismo si richiamano, come un insieme di pratiche pi? o meno criminali e clandestine, appiattendo nella logica dello scontro violento con le strutture repressive del potere tutto il patrimonio di lotte sociali e di massa che l?anarchismo si porta appresso. E per raggiungere questo obbiettivo, la strategia provocatoria partita da Bologna si ? mostrata pi? sofisticata del solito.
Da una parte, infatti, l?invenzione della Federazione Anarchica Informale (la cui sigla richiama, e si sovrappone, a quella della Federazione Anarchica Italiana), si spiega, oltre nell?evidente senso derisorio (contenti loro!) nella creazione di una equivoca confusione, che potr? rendersi particolarmente utile quando l?opera di intossicazione del potere dovr? fare ulteriori passi in avanti, dall?altra la dichiarazione di nascita di una organizzazione in grado di raccogliere e dare maggiore incisivit? alle varie sigle dell?illegalismo presenti sul territorio, e la collaterale volont? di mantenere questa fantomatica organizzazione nell?empireo dell?informalit?.
Entrambi i fatti, se dimostrano una conoscenza approfondita dei meccanismi organizzativi del movimento, garantiscono anche del carattere autoritario e verticistico di una struttura tanto pi? impermeabile al controllo dei suoi aderenti in buona fede quanto pi? soggetta a subire l?opera di eterodirezione che lo stato reputer? necessaria.
Indubbiamente la Federazione Anarchica Italiana, e con essa la grande maggioranza del Movimento Anarchico, Libertario e Anarcosindacalista, ha compreso, anche sulla base di passate e tragiche esperienze, la portata dell?attacco ricevuto e soprattutto le probabili implicazioni future.

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E se ? l?uso poliziesco della sigla F.A.I. che ha fatto da detonatore per gli anarchici federati, non ? stata comunque solo questa provocazione diretta a far partire la loro risposta, quanto la coscienza che solo una presa di posizione immediata,chiara e puntuale poteva bloccare sul nascere le manovre messe in atto per neutralizzare la combattivit? che tutto il movimento anarchico sta dimostrando. Cosi? tutto l?anarchismo che si muove nel solco dell?organizzazione formale e orizzontale e che pone al centro della propria tattica e della propria strategia il contatto costante con le istanze e le lotte dei lavoratori e delle classi popolari, si ? riunito per far conoscere la realt? organizzativa e le pratiche di lotta dell?anarchismo sociale, offrendo cosi? anche alle frange ?violentiste? un modello di intervento tanto rivoluzionario quanto irrecuperabile dalle logiche del dominio, in grado di scalfire, ben pi? del solito e rumoroso petardo, il sistema di idee e di valori sui quali il potere poggia la propria legittimit?. E l?immagine che ne ? uscita ? quella di un movimento quale esso ?, non quale vorrebbero descriverlo i nostri avversari. Un movimento di liberi e di uguali, di compagni solidali che quotidianamente lottano per affermare i principi dell?autogestione, del rifiuto della delega, dell?organizzazione orizzontale, dell?antiautoritarismo, della lotta allo sfruttamento, della socializzazione dei mezzi di produzione.

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COMUNICATO della FAI

La Commissione di corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana, in riferimento alla comparsa di una fantomatica ? FAI ? (Federazione Anarchica Informale) che avrebbe rivendicato le esplosioni in via Gerusalemme a Bologna :

–          denuncia la natura grave e infamante dell?attribuire questo tipo di fatto ad una sigla che allude comunque a quella della FAI-Federazione Anarchica Italiana : chi addita un gruppo di compagni/e alla repressione ? un poliziotto o un suo collaboratore;
–          rivendica il portato storico dell?organizzazione anarchica come si ? configurata dal Congresso di S. Imier del 1872 fino ai deliberati costitutivi della UAI (unione anarchica internazionale) del 1920 e della FAI del 1945 : ORGANIZZAZIONE CHE NON E? AFFATTO INFORMALE , perch? fa della chiarezza e della collegialit? dei mandati il suo atto di garanzia di un metodo libertario ed egualitario di prendere le decisioni ;
–          ribadisce la propria condanna di bombe , pacchi bomba e ordigni, che possono colpire indiscriminatamente, e comunque paiono pi? che altro funzionali alle logiche della provocazione e della criminalizzazione mediatica del dissenso, in una fase in cui gli anarchici sono fra i protagonisti delle lotte sociali, dagli scioperi alle iniziative contro la guerra;
–       ribadisce che gli strumenti di lotta delle anarchiche e degli anarchici federati sono dispiegati nelle piazze, nel sociale, nel sindacalismo autogestionario e di base, nei movimenti, nelle decine di citt? in cui gestiamo circoli pubblici, nella aperta opposizione alle logiche del dominio e dei terrorismi di Stato, per la costruzione di una societ? di liberi ed eguali .
                                                       
                                                  La Commissione di Corrispondenza
                                                della Federazione Anarchica Italiana