Monologo

28 Aprile 2006 Off Di Life

morire,dormire..,
forse sognare.ecco il difficile.perch? quali sogni potranno visitarci in quel sonno di morte,quando saremo usciti dalla stretta di questa vita piena di affanni mortali,? un pensiero su cui ci si deve fermare a riflettere e sono proprio pensieri siffatti a prolungare la durata della sventura.
perch?,chi sopporterebbe le sferzate e le irrisioni del tempo,i torti dell'oppressore,le offese dei superbi,le pene di un amore respinto,i ritardi della legge,l'arroganza dei potenti,gli scherni che il meritevole pazientemente subisce da parte di gente indegna,potendo trovare pace da se stesso con la semplice lama di un pugnale?
chi sarebbe disposto a portare carichi sulle spalle,a gemere e sudare per le di,
a gemere e sudare per le difficolt? della vita,se non ci fosse il timore di qualcosa dopo la morte,questa terra inesplorata dai cui confini nessun viaggiatore ? mai tornato indietro,timore che,confondendo la nostra volont? ci inducea sopportare i mali di cui siamo afflitti,piuttosto da spiccare il volo verso altri a noi completamente ignoti?
cosi' la riflesione ci rende tuti vili.
Domani, e poi domani, e poi domani…
Di giorno in giorno, striscia, col suo piccolo passo, ogni domani per raggiungere la sillaba postrema del tempo in cui ci serve la memoria.
E tutti i nostri ieri han rischiarato, i pazzi, quel sentiero che conduce alla morte polverosa.
Sp?gniti dunque, ormai, corta candela!
La vita ? solo un?ombra che cammina: un povero istrione, che si dimena, e va pavoneggiandosi sulla scena del mondo, un?ora sola: e poi, non s?ode pi?.
Favola raccontata da un?idiota, tutta piena di strepito e furore, che non vuol dir niente.

da “macbeth