Punto Coldiretti

25 Settembre 2004 Off Di Life
L?Italia ? il primo produttore europeo di frutta e ortaggi, ma, nonostante questo, si assiste ad un aumento delle importazioni, che nei primi quattro mesi dell?anno hanno fatto segnare una crescita in quantit? del +20% per le verdure e del 9% per la frutta fresca, con aspetti eclatanti come l?importazione di quasi venti milioni di mele dalla Cina nei primi sei mesi dell?anno (3.578 tonnellate), quintuplicate rispetto al 2003 (767 tonnellate).Una maggiore presenza di prodotti alimentari Made in Italy sugli scaffali dei supermercati ? ha rilevato la Coldiretti – ? un contributo alla ripresa economica del Paese, ma anche una opportunit? per imprese e consumatori che possono avvantaggiarsi di produzioni stagionali che, non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto, garantiscono livelli di primato per convenienza, qualit?, freschezza e sanit?. CONSUMI: META? DELLA SPESA ALIMENTARE VA A COMMERCIO E SERVIZILa met? dei soldi spesi dalle famiglie per acquistare alimenti e bevande oggi serve solo a pagare il commercio dei prodotti e per questo bisogna garantire le condizioni di trasparenza nel passaggio degli alimenti dai campi alla tavola dei consumatori con norme, accordi e controlli che riguardano la formazione dei prezzi, le caratteristiche qualitative dei prodotti e la correttezza dell'informazione nell'etichettatura.E? quanto ha affermato la Coldiretti che, per raccogliere le giuste sollecitazioni delle associazioni dei consumatori impegnate nell?iniziativa ?sciopero della spesa?, svoltasi in tutta Italia il 16 settembre scorso, ha organizzato in molte piazze ?presidi della trasparenza? dove i cittadini hanno potuto acquisire informazioni sui prezzi pagati agli imprenditori agricoli all?origine, sulle norme per l'etichettatura degli alimenti e sulla possibilit? di acquistare direttamente nelle aziende agricole. Dopo l?abitazione, la tavola rappresenta la principale voce di spesa degli italiani e ogni famiglia destina 451 Euro al mese per gli acquisti di alimenti e bevande dei quali  quasi la met? per un valore di ben 217 Euro (48%) vanno al commercio e ai servizi, 135 (30%) all'industria alimentare e solo 99 (22%) alle imprese agricole. Si tratta di una situazione che sta determinando preoccupanti riduzioni nei volumi di acquisto di cibi e bevande come dimostra il calo del 3,3%, stimato dall'Ismea, negli acquisti familiari delle famiglie nel periodo gennaio/agosto, in un Paese come l'Italia che ha la leadership europea nella qualit? alimentare.
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Occorre ? ha sottolineato la Coldiretti – un riequilibrio nei rapporti interprofessionali tra imprese agricole, industria, distribuzione e consumatori con accordi e controlli per la verifica dei margini, in modo che i consumatori possano avvantaggiarsi di prezzi di vendita contenuti. Ma serve anche un impegno ad assumere iniziative per remunerare gli agricoltori con prezzi adeguati per evitare che, come ? purtroppo avvenuto quest'anno, si verifichino riduzioni insostenibili con valori inferiori ai costi di produzione che stanno drammaticamente mettendo a rischio il futuro di molte coltivazioni.Inoltre, bisogna assicurare la possibilit? ai consumatori di acquistare produzioni locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono freschezza e genuinit? uniche e per questo l'ampliamento o l'apertura di nuovi supermercati deve essere collegato alla garanzia di rendere disponibili spazi adeguati alla commercializzazione di frutta e verdura locale.   CONSUMI: SPESA IN CAMPAGNA PER TRE ITALIANI SU QUATTRO Complice il caro prezzi e soprattutto la voglia di garantirsi la qualit? dei cibi e delle bevande acquistate, quasi tre italiani su quattro (71%) nel 2004 hanno comperato prodotti direttamente dalle imprese agricole e, nonostante le difficolt? e i costi per raggiungere le aziende nelle campagne, solo in un caso su dieci (12%) ritengono che sia risultato poco conveniente, mentre la stragrande maggioranza esprime un giudizio positivo. ? quanto ha rilevato la Coldiretti sulla base di un?indagine Agri 2000 Scrl di settembre dalla quale emerge che nell?ultimo anno sono aumentati di ben il 10% i cittadini che si sono avvantaggiati di questa forma di vendita nelle circa centomila aziende agricole italiane dove ? possibile acquistare direttamente, dal produttore al consumatore, alimenti di qualit? a prezzi convenienti.E pur di non rinunciare alla spesa in campagna la maggioranza dei consumatori (54,5%) si dice addirittura disponibile a partecipare a gruppi di acquisto collettivi per avvantaggiarsi di ulteriori risparmi con l?acquisto di quantit? elevate e minori costi di trasporto. Se la domanda dei consumatori cresce e si organizza, anche l?offerta  si adegua e si specializza con cascine, casali, malghe, masserie e fattorie che sposano il marketing e vanno anche ?on line? per essere individuate pi? facilmente.Si tratta di una opportunit? per i consumatori che possono cos? garantirsi acquisti genuini ed evitare la nota “moltiplicazione” dei prezzi dal campo alla tavola, ma anche di una occasione per le imprese agricole che possono vendere senza intermediazioni e far conoscere direttamente le caratteristiche, la stagionalit? e il lavoro necessario per realizzare i prodotti offerti. IL PUNTO COLDIRETTI – 06 69623229  – FAX 06 6786088 – www.coldiretti.it