Ratzinger e la frutta (che dovremmo mangiare)

18 Febbraio 2007 Off Di Life
Vediamola, questa ?ffenomenale? trovata.Benedict dice:
Ho fatto questa riflessione: nel tempo dell'illuminismo, l'ora dove la fede era divisa tra cattolici e protestanti, si pens? che occorresse conservare i valori morali comuni dando loro un fondamento sufficiente. Si pens?: dobbiamo rendere i valori morali indipendenti dalle confessioni religiose, cos? che essi reggano ?etsi Deus non daretur? [anche se Dio non ci fosse].
Oggi siamo nella situazione contraria, si ? invertita la situazione. Non c'? pi? evidenza per i valori morali. Diventano evidenti solo se Dio esiste. Io pertanto ho suggerito che i laici, i cosiddetti laici, dovrebbero riflettere se per loro non valga oggi il contrario: dobbiamo vivere ?quasi Deus daretur? [come se Dio ci fosse]. Anche se non abbiamo la forza di credere, dobbiamo vivere su questa ipotesi, altrimenti il mondo non funziona. E sarebbe questo, mi sembra, un primo passo per avvicinarsi alla fede. E vedo in tanti contatti che, grazie a Dio, cresce il dialogo con almeno parte del laicismo.
L?unica cosa condivisibile, mi pare, ma potrei sbagliarmi, ? la sua ammissione che ci vuole ?forza? per credere, soprattutto alle castronerie che vengono spacciate come filosofiche. Mi lascio un margine di dubbio poich? pi? che la forza, qui potrebbe servire l?incoscienza. La rinuncia a fondare su Dio (la ?morte di Dio? di cui parla Nietzsche) i valori, non ? un capriccio del pensiero occidentale, ? la constatazione di un vero e proprio decesso. Il decesso di UN sistema di valori che, aldil? della sua efficacia storica, non possiamo pi? non relativizzare e non trasformare, cos?, in UN ALTRO sistema di valori tra tanti (?relativismo?, termine che scatena fastidiose orticarie in Benedict). Una volta per tutte: il paventato rischio relativista (caro al novello filosofo) non riguarda la Ragione, che infatti continua, incurante dei predicatori di sventure, a permettersi il lusso di relativizzare e smascherare le false ?ragioni?; ma riguarda quella versione pervertita di ragione che la Chiesa si ostina a spacciare per buona.
Si potrebbe aggiungere, e qui finisco, altrimenti rischio di provocare terribili emicranie in qualcuno, che per la Ragione il problema, di autodefinirsi buona o non buona, neppure si pone. Provi a farselo spiegare, Ratzinger, dal suo amico Pera, che afferma di aver compreso bene pure un certo G?del e i relativi teoremi.
Quello che fa specie, inoltre, ? l?eresia teologica di Ratzinger.Ratzinger, il quale prim?ancora che filosofo dovrebbe essere teologo, non si accorge di ridurre Dio (il suo Dio) a ?concetto??Cosa significa infatti fare ?come se Dio ci fosse?? Non era il ?Dio di Abramo? quello da cui era partito? O mi sbaglio?
Un tempo la frutta era utile ai pittori per ottenere belle ?nature morte?. Dicono che Ratzinger sia dotato di raro talento artistico. Che abbia voluto utilizzarlo per offrirci uno splendido ?pensiero morto??

Mimmo Forleo

PS. Avevo l?articolo pronto da qualche giorno, per non intasare il sito con i miei scritti ho pensato di posticiparlo. Non ? stato un male. Nel frattempo, l?apprendista filosofo ci ha regalato un?altra delle sue ?perle?, parlando ai sudamericani avrebbe detto: ?alle culture precolombiane non ? stato imposto il cristianesimo, ma lo stavano aspettando?!
Con questo credo che si possa chiudere. Non l?articolo, ma il manicomio in cui Benedict si ? cacciato da solo.