Riflessioni marinare

16 Giugno 2005 Off Di Life
Ormai vivo in Padania da circa dieci anni, e da allora la mia stagione estiva ? senza dubbio diversa da quella che ero abituato a trascorrere fino a quando sono stato a Palagiano. Fino ad allora, compatibilmente agli studi, andavo a mare quando e per quanto mi pareva, senza limitazioni di sorta che non fossero, principalmente, quelle dello studio (il mio ?lavoro? di allora). La cosa non sarebbe sostanzialmente cambiata oggi, ogni volta che avrei avuto qualche ora di tempo libero ? stavolta con la famigliola a corredo – sarei sicuramente andato in spiaggia a spaparanzarmi al sole.
E invece? Invece qui questa possibilit? non ce l?hai. Il mare, inteso quello vero, si trova a non meno di duecentocinquanta chilometri, in Liguria, quindi andare e tornare ? un?ammazzata, al limite puoi passarci un fine settimana, con relative spese di soggiorno e, nove volte su dieci, di ingresso alla spiaggia. L?alternativa ? un ?mare finto?, quindi le piscine attrezzate (che comunque non mancano), la spiaggia di Milano all?Arco della Pace (che citava Carmine nel suo articolo), fiumi, laghi, al limite al limite l?Idroscalo (il laghetto artificiale di Milano accanto all?aeroporto di Linate). L?impatto potrebbe sembrare lo stesso (se si sta sdraiati e si guarda il cielo si pu? pensare di essere in spiaggia, ?) ma non ? cos?, non per uno che, come voi, ha assaporato per tanto tempo le spiagge ampie, la sabbia chiara, il mare alle diverse ore del giorno (alba, tramonto, notti al chiaro di luna ?), la brezza marina, ecc..
Con questo non voglio dire che le nostre spiagge siano delle oasi felici, perch? di problemi, anche seri, ce n?erano e continuano ad essercene, purtroppo (vedi il catrame). Il mare, per?, ? l?, ne possiamo fruire senza particolari difficolt?, cerchiamo di apprezzarlo, rispettandolo, nella giusta maniera.

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