Risposta alla lettera del Presidente del Consiglio del Comune di Palagiano.

8 Maggio 2006 Off Di Life
Premetto che avrei preferito chiarire le ragioni squisitamente politiche che mi hanno spinto a disertare il Consiglio Comunale nei tempi e nelle sedi politicamente opportune.
Il mio disimpegno dalla vita amministrativa in tutto il tempo trascorso tra le mie dimissioni da assessore e il recente tentativo di espellermi dal Consiglio Comunale non ha determinato un mio disinteresse dalle innumerevoli questioni del mio Partito e della Coalizione di cui fa parte, anzi ho sempre contribuito in maniera seria e determinata fino alle ultime elezioni.
Un impegno, il mio, sentito come un dovere soprattutto di fronte ad atti di irresponsabilit? di chi per ragioni personali e di potere, e per giochi di bassa politica si autosospendeva dal proprio Partito introducendo elementi di confusione e “inciuci” nella campagna elettorale, contribuendo al risultato negativo riportato dai DS al Senato.
? tempo di chiarezza e di responsabilit? per tutti, per il sottoscritto, per i partiti a cui per conoscenza invio il presente documento, e per le istituzioni chiamate a garantire la corretta vita amministrativa.
In data 24/05/2005 il sottoscritto rassegnava le dimissioni da assessore rinunciando all?indennit? e al ruolo non per stanchezza o divergenze marginali rispetto alla linea politica, ai metodi e alla realizzazione del programma, per il quale si erano chiesti i voti ai cittadini, ma per ragioni di fondo che ci portavano a tradire le aspettative di quei palagianesi che avevano riposto fiducia in noi. In quelle dimissioni, ampiamente motivate (solo per memoria vi allego copia della lettera di dimissione da assessore), io denunciavo il paventarsi di una questione morale nella gestione della cosa pubblica e un indirizzo di governo contrastante palesemente con il programma elettorale, da cui ho inteso prenderne le distanze. La mia scelta fu determinata comunque dalla consapevolezza che, in ogni caso, il Consiglio Comunale aveva numeri e condizioni per continuare a deliberare.
Ora siamo di fronte a qualcosa che travalica la mia persona e che tenta di preparare condizioni politiche per un? ulteriore aggressione agli interressi della mia Comunit?. Si ? superato ogni limite di decenza democratica, per cui ? necessario dare una pubblica informazione e appellarsi a tutte le forze sane e democratiche di Palagiano, per impedire che un disegno da “mani sulla citt?” sia portato a compimento.
Questa procedura nei miei e nei confronti dei restanti quattro consiglieri suscita una serie di interrogativi. Ci si chiede quale sia l?interesse che spinge il Presidente del Consiglio, ad avviare le procedure di decadenza da consigliere comunale del sottoscritto e degli altri e quattro consiglieri?
Il Presidente del Consiglio, se ancora amministratore condominale in lite con lo stesso Comune, non potrebbe svolgere il compito istituzionale che svolge, questione che aggiunta ad una grave irregolarit? precedente, dove ha ritenuto valido un Consiglio Comunale con un numero di Consiglieri legalmente insufficiente, lascia intravedere una gestione a dir poco superficiale e sprovveduta.
Le ragioni sono da ricercare nella ferma volont? dell?Amministrazione di voler approvare il Piano Urbanistico Generale (PUG), per far salvi interessi, a mio parere contrastanti con quelli collettivi, che pertanto troverebbero nel sottoscritto ed in altri fermi oppositori. La vicenda del PRG (Piano Regolatore Generale) e l?uso del territorio, che ? stato fatto negli ultimi anni, merita da parte di tutti un rigoroso approfondimento e una risposta agli interrogativi inquietanti che si pongono i cittadini di Palagiano.
Perch?, per esempio, il Sindaco nel breve periodo di amministrazione del 1997 voleva deliberare la decadenza del PRG che stava per essere approvato dalla Regione?
Quali interessi e chi stava dietro a questa spinta irresponsabile, che fu evitata solo grazie ad un dibattito che si svolse nelle sedi politiche?
Come e in che modo quegli interessi bloccati allora hanno trovato soddisfazione nel momento in cui si ? bocciato definitivamente il PRG?
Cosa ? successo nel settore dell?edilizia nel nostro Comune e come mai un? Amministrazione che intende ridisegnare il proprio territorio dichiarando in corso di bocciatura del PRG, che il nuovo strumento urbanistico PUG sarebbe stato redatto in pochi mesi e mentre afferma questo utilizza massicciamente un vecchissimo strumento urbanistico come il PDF inadeguato e da tutti criticato per pregiudicare nei fatti l?assetto urbano della nostra Comunit??
Perch? non si ? lavorato alacremente al PUG per dare al nostro territorio un nuovo strumento urbanistico capace di correggere e di disegnare la nuova Palagiano del futuro assicurando cosi un uso programmato del territorio e diritti certi ad edificare ai cittadini?
Perch? in altri termini si ? voluto mantenere nelle mani degli amministratori la discrezionalit? ad edificare e quindi il favore e non, come deve essere, la certezza e il diritto del cittadino a realizzare la propria abitazione?
Come sar? possibile oggi mettere in armonia la vecchia parte edificata del paese con la nuova da edificare e quale idea di sistemazione urbana potr? liberamente enuclearsi di fronte ad un territorio che ai vecchi guasti urbani ha aggiunto una rottura culturale rispetto alla nostra cultura contadina?
In che modo i soggetti e gli interessi che spingevano all?annullamento del vecchio PRG oggi si fanno sentire nelle elaborazioni del PUG?

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? questa la vera ragione che sta alla base del tentativo maldestro di liberarsi di amministratori scomodi, ne ricattabili, ne disposti a far parte di gruppi di interesse che nulla hanno a che spartire con i cittadini di Palagiano.
Un?Amministrazione attenta ed impegnata all?emancipazione collettiva e alla crescita del proprio territorio avrebbe dovuto non solo attenersi e sviluppare il programma con il quale si era presentata alle elezioni, ma anche evitato di trasformare il Parco degli Ulivi in parco del “cemento”, l?ex oleificio, da adibire a servizi pubblici e recupero standard urbanistici, a piano di lottizzazione e quindi ancora cemento, etc. .
Un Comune, che ha subito l?alluvione nel 2003, dimostrando tutta la inadeguatezza di un piano idraulico in grado di mettere in sicurezza il centro abitato e il territorio, si ? preoccupato solo di sperperare risorse e trovare finte soluzioni. Se fossero stati fatti seri interventi non avremmo avuto dalla Regione il blocco delle concessioni edilizie (PAI), la Comunit? non vivrebbe il serio problema del depuratore che mette a rischio la stessa salute dei cittadini.
Perch? l?Amministrazione non ha pensato in maniera seria a valorizzare Chiatona, gi? apprezzato centro balneare a livello regionale negli anni 50, in un progetto di sviluppo turistico comprensoriale, capace di mettere insieme offerte turistiche diversificate, in modo da offrire pacchetti turistici, non limitati nello spazio e nel tempo vista la nostra lunga estate?
Perch? si ? continuato a sperperare denaro pubblico per iniziative di auto promozione personale, finalizzate a possibili candidature e non si ? affrontato alle radici le due questioni di fondo che stanno mettendo in crisi, prezzo e commercializzazione, la nostra agrumicoltura?
Non ? andando in piazza S. Pietro che si risolve la crisi delle aziende agricole, ma aggredendo alla radice le cause: una politica comunitaria che penalizza i prodotti mediterranei (PAC), i costi di produzione che ci mettono fuori mercato(contributi agricoli, costi energetici, il peso della grande distribuzione, mancata ricerca), le multinazionali, che impongono i loro prezzi agli agricoltori sia quando acquistano, sia quando vendono i loro prodotti.
Perch? non si ? pensato di utilizzare a pieno la posizione strategico-geografica di Palagiano, in quanto punto di incontro di persone e di merci provenienti dalla Calabria, dalla Sicilia, dalla Basilicata e dai paesi del Mediterraneo, realizzando strutture intermodali capaci di combinare trasporti su gomma, su rotaie e su mare, favorendo la nascita di aziende in grado di confezionare e smistare merci facendo s? che il valore aggiunto rimanesse sul territorio e sviluppasse cooperazione anzich? contrasti e divisioni tra i produttori e quindi guardasse al porto di Taranto come ulteriore opportunit? di cooperazione e di pace e non rischio di una concorrenza sleale?
Perch? non si ? utilizzato questo incrocio di uomini e di merci per incentivare in loco strutture ricettive in grado di offrire servizi, non limitandosi alla sola costruzione della tangenziale che se da un lato ha evitato il traffico dal paese, dall?altro ci ha tagliato fuori mortificando l?economia locale?
Perch? in occasione del raddoppio ferroviario concomitante con lo sbocco autostradale non si ? pensato di chiedere infrastrutture per i prodotti agricoli?
Perch? non si ? pensato al recupero delle masserie e delle case coloniche per un progetto di turismo che fosse in grado di offrire pacchetti turistici articolati nelle offerte, per offrire tra l?altro opportunit? alle aziende agricole?
Perch? non si ? pensato a riprogrammare con la Regione la difesa e la salvaguardia della fascia costiera, aggredita da incendi devastanti, per dare un? occasione di lavoro ai giovani e un sistema di protezione per le nostre produzioni agricole?
Quando ho accettato la candidatura l?ho fatto perch? pensavo di mettere a disposizione della Comunit? la mia doppia attivit? di insegnante e di agricoltore per farla crescere e combattere chi attraverso la politica e l?esercizio del potere intende emanciparsi non pensando all?emancipazione dell?intera cittadinanza.

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Ho creduto che in politica necessita essere coerenti tra quello che si afferma nei comizi e le concrete scelte personali che siamo chiamati a realizzare giorno per giorno. Ho creduto nella cooperazione come strumento di solidariet? e di emancipazione dei propri aderenti e per questo da anni mi impegno a dirigere una cooperativa di agricoltori per difendere i loro redditi. Ho combattuto e combatto chi utilizza la cooperazione mettendo su scatole cinese utili a far perdere traccia di bilanci trasparenti, mascherando dietro la cooperazione interessi personali che non sempre coincidono con l?interesse delle istituzioni pubbliche. Ho combattuto e combatto l?utilizzo della cooperazione per mascherare attivit? imprenditoriali personali, per utilizzare agevolazioni di leggi, ricatti occupazionali e sotto salari.
Avrei voluto sviluppare la vera cultura della cooperazione come solidariet? tra i propri aderenti e non come esercizio di puro potere, avrei voluto trasferire nella nostra Comunit? quel principio di solidariet? indispensabile per fare di una aggregazione sociale, di una moltitudine, un Popolo.
Palagiano per storia ? stato un luogo di immigrazione, una Comunit? fatta di donne e di uomini con esperienze, tradizioni e linguaggi diversi, diversit? che ? stata alla base della sua crescita e della sua ricchezza. Compito dell?Amministrazione ? quello di fare di queste diversit? un nuova identit? culturale, politica e sociale, attribuendogli una importanza strategica, a cui ritengo debbano impegnarsi tutte le istituzioni culturali, le intelligenze e le competenze presenti in loco. Ci? ? possibile nella maniera in cui nella nostra Comunit? si modifichi il rapporto tra governati e governanti, costruendo una nuova e inedita partecipazione democratica dei cittadini, trasformando chi comanda in chi governa e i sudditi in cittadini, i favori in diritti, i ricatti occupazionali in impegno collettivo per una piena e buona occupazione per tutti.
Un nuovo modo di governare che guardi al territorio non come oggetto di vecchi e nuovi affari, per nuovi “monnezzari” e finte raccolte differenziate dei rifiuti, utili soltanto a mantenere degradato il nostro territorio e ad aumentare le tasse, bens? un?occasione per utilizzare tutto quanto ? riutilizzabile sia per difendere il nostro territorio, rendendolo adatto ad uno sviluppo turistico e sia per alleggerire i costi dei contribuenti, per difendere i loro redditi e prepararsi ad una fase storica nuova, caratterizzata dalla fine dell?energie a basso costo e l?inizio di un nuovo modello di sviluppo che tenga conto del ridursi delle vecchie fonti energetiche e del costo sempre pi? alto delle nuove.
Ci? richiede, come alcune realt? gi? dimostrano, l?elaborazione di un piano energetico comunale che, raccordandosi a quello regionale, sia in grado di ridurre i costi della pubblica illuminazione, aiuti le famiglie a ridurre la bolletta elettrica e le aziende agricole a produrre energia.
I Comuni oggi si trovano in condizioni di ristrettezze finanziarie ma ci? non impedisce che in un rapporto di giusta e corretta sussidiariet? possano direttamente interloquire con le istituzioni (Provincia, Regione, Stato, Comunit? Europea) per ottenere finanziamenti adeguati alla propria crescita. Questo modo di pensare presuppone due precondizioni che 1) chi governa abbia in mente, lavori e si impegni esclusivamente per gli interessi della comunit? amministrata; 2) che nella squadra di governo ci sia disponibilit? al confronto e agibilit? democratica.
Nel nostro caso io non ho visto n? l?una n? l?altra.
In pi? circostanze ? successo che chi era a corto di argomenti ha ottenuto la meglio “a suon di cazzotti”, per quanto mi riguarda sono disponibile anche a confronti aspri di idee ma non sono mai stato disponibile ne a fare ne a subire violenze. Questa ? stata una delle ragioni che mi hanno consigliato di non partecipare ai consigli comunali ultimi, per evitare che punti di vista diversi potessero trasformarsi in risse ed aggressioni con danni alle persone e in modo particolare alle istituzioni, che devono rimanere per quanto mi riguarda luoghi di dibattito e di confronto civile.
Questo nel mio Comune non ? stato possibile.
Mi auguro che le Autorit? e le forze politiche, che compongono l?attuale maggioranza, ognuno per le proprie competenze possano prendere in esame l?agire amministrativo del nostro Comune e sviluppare una discussione seria sui rischi che la Democrazia sta vivendo nella nostra comunit?.
Ognuno deve sapere assumersi le proprie responsabilit?, per quanto mi riguarda ho tentato di farlo, altrettanto mi aspetto da chi ? deputato ad assicurare la trasparenza della vita amministrativa e la salvaguardia della vita democratica.
Chi non ? in regola con la legge non pu? presumere di farla rispettare agli altri.
Palagiano 24 aprile 2006
Cordiali saluti
Franco Parisi