Tasse su SMS ??

15 Novembre 2004 Off Di Life

Se su ogni SMS italiano si imponesse una sovrattassa di due centesimi si otterrebbero in un anno almeno 540 milioni di euro: con queste cifre alla mano l'UDC ha parlato di incassi che potrebbero finanziare la ricerca. Cifre che sono la proposta del partito della coalizione di maggioranza al tavolo di lavoro sul taglio delle tasse voluto dal premier Berlusconi. “Stiamo valutando – ha confermato il sottosegretario all'Economia Gianluigi Magri – la fattibilit? tecnica di una sovrattassa di due centesimi”.
L'idea della sovrattassa era gi? venuta al governo di Manila, nelle Filippine, che aveva per? dovuto eseguire un clamoroso dietrofront dopo l'ondata di proteste con cui era stata accolta l'idea dai consumatori: l'uso degli SMS nelle Filippine ? persino molto pi? popolare di quanto non sia in Italia. Ma gi? all'epoca qualcuno ne aveva ironicamente ipotizzato l'applicazione nel nostro paese.
L'idea della sovrattassa era gi? venuta al governo di Manila, nelle Filippine, che aveva per? dovuto eseguire un clamoroso dietrofront dopo l'ondata di proteste con cui era stata accolta l'idea dai consumatori: l'uso degli SMS nelle Filippine ? persino molto pi? popolare di quanto non sia in Italia. Ma gi? all'epoca qualcuno ne aveva ironicamente ipotizzato l'applicazione nel nostro paese.

Com'? scontato, la proposta dell'UDC ha messo in allarme i consumatori. In una dura nota, quelli di AltroConsumo parlano di un'idea che, se passasse, costituirebbe una “lesione dei diritti e delle garanzie dei consumatori”. Non solo, se i due centesimi venissero fatti pagare agli utenti, anzich? agli operatori che sugli SMS lucrano moltissimo, si avrebbe secondo AltroConsumo “un rincaro di oltre il 13% sull'attuale prezzo medio dei messaggini, in un mercato, quello degli SMS, dove non c'? in pratica concorrenza: tutti gli operatori, anche il nuovo entrato Tre, hanno uniformato i propri prezzi sugli sms a un'unica tariffa, 15 centesimi”.

Quello del cartello delle tariffe ? un problema a suo tempo gi? denunciato da AltroConsumo nei giorni bollenti dello scorso luglio, in cui ha avuto luogo il celeberrimo sciopero degli SMS, la protesta pi? vigorosa fin qui espressa dagli utenti di telefonia mobile italiane contro il caro-tariffa.

“Io sono favorevolissimo alla tassa sugli SMS proposta dall'UDC di Marco Follini – scrive invece Massimo Mantellini – A patto che una cos? esigua cifra la paghino gli operatori telefonici che guadagnano dai messaggini cifre formidabili e continuano ad aumentarne il costo (+45% negli ultimi 4 anni)”.

E gi?, perch? le stime di AltroConsumo affermano che negli ultimi 3 anni e mezzo il costo degli SMS ha subito aumenti sconcertanti. Un esempio per tutti: il 12 febbraio 2001 gli SMS venivano proposti a 10,33 centesimi (cio? 200 lire, tariffa Omnitel Fast 50 Ricaricabile lanciata, appunto, il 12 febbraio del 2001). Oggi tutte le tariffe Vodafone comportano un costo per SMS di 15 centesimi. “Dunque – spiega l'Associazione dei consumatori – in 3 anni e mezzo i costi degli SMS sono cresciuti del 45%, con un incremento annuo medio di circa il 12%”. Il tutto a fronte di un servizio che agli operatori costa cos? poco che ? persino difficile quantificarne l'onere.

“Di fatto, attualmente – continua AltroConsumo – i consumatori, per difendersi dal caro SMS, hanno un solo strumento: non attivare nuove tariffe e conservare le vecchie”. L'altra via ? la protesta. Nelle Filippine ha funzionato, e da noi?
Fonte: Punto Informatico