Tra storia e leggenda

11 Ottobre 2005 Off Di Life

…? la festa pi? antica di Palagiano,  racconta Cervellera Giacomo.
“Li Ualen” (lavoratori che rimanevano in campagna notte e giorno per contratto con il re), volevano una festa tutta per loro,  che li radunasse , ma che il sovrano non vedeva di buon occhio.  
Anche durante la guerra ? stata sempre festeggiata, al contrario di quella  Patronale. C'? chi narra che durante i periodi di siccit?, si svolgeva una processione,  con i devoti che si battevano la schiena con corde e catene, invocando la Madonna.  

La chiesetta in campagna, continua ancora Giacomo, all'origine era solo una  stanza divisa in due: una met? fungeva da Cappella, l'altra da  Sacrestia, dove alloggiava ?Spion Frlloc?, uomo solo al mondo con mansioni da sacrestano.

Quella stanza fu in seguito demolita, e venne edificata la nuova Capella, divenuta poi Santuario.

L'abbondante peperoncino messo nel sugo sembra legato alla leggenda che narra della Madonna che lasci? per il viaggio, ai due marinai da Lei ospitati, dei tarallini e del peperoncino.  

Ma per la signora Chiara Fumarola l'origine dell'usanza ? da ricerarsi in una realt? molto pi? semplice, che era quella della povert?. I condimenti,  preziosi come l'olio, erano pochi, quindi si abbondava nelle cose della nostra terra, che erano pi? alla portata dei contadini: peperoncino, pomodori, basilico, ecc“.  

I tarallini dei nostri antenati, erano senza sale e senza lievito,  forse ricordando il pane azimo degli Ebrei.  

Oggi ? diverso, si usa il sale ed il lievito, ne vengono preparati circa 1 quintale e mezzo dal gruppo Mariano, e il venerd? precedente la festa vengono benedetti, per poi essere distribuiti davanti la chiesa,  durante la processione della domenica mattina, e davanti al Comitato”.  

Chiediamo a Maria Tamborrino cosa ci sia di vero in quello che si racconta, che la Madonna della Stella e la Madonna di Lenne fossero sorelle.
E' una leggenda diffusa tra la gente della vecchia generazione, dice. Ci fu una tremenda alluvione, una sorella riusc? a salvarsi riuscendo a passare nella zona pi? alta, l'altra venne travolta dalla melma di acqua e fango. Non so dire se c'? un fondo di verit?, comunque esiste una Cappella dedicata alla Madonna di Lenne“.
I  Presidenti del Comitato Madonna della Stella  sono  tre, e rigorosamente di sesso femminile. Le  prime furono Lella Montemurro, Carmela Oliva, Domenica Del Sole.
Attualmente sono Maria Tamborrino, Chiara Fumarola, Maria Pignatelli.

Vito Borracci ? uno dei cuochi che da pi? di vent'anni prepara la tagghiarin.

Per la festa occorrono…e fa un elenco minuzioso:

7 quintali di pasta; 4,80 quintali di doppio concentrato di pomodoro; 5 quintali di pelati; mezzo quintale di sale; 130 chilogrammi di olio; 3 quintali di peperoncini; 80 chilogrammi di cipolle; 30 chilogrammi di sedano; 20 chilogrammi di basilico; 1 quintale e mezzo di pomodoro fresco; 10 chilogrammi di  prezzemolo.

Per la preparazione del sugo sono necessari  8 calderoni da 80 litri, mentre per la cottura della pasta ne occorrono 18 .
La mattina del sabato, gli uomini del Comitato puliscono le cipolle ed i peperoncini.
Con una punta di orgoglio… Maria dice: “L'attuale Comitato ? stato il primo a portare la tagghiarin a casa di molti anziani, che non possono venire in campagna, ed il rigraziamento di questa gente ci gratifica molto, allevia le nostre fatiche, e ci sprona ad andare avanti”.
L'ottava della festa si ? instaurata la prima volta quando Giovanni Stellaccio era Presidente, per soddisfare la giusta richiesta dei disabili, non solo di Palagiano, impossibilitati  ad assistere alla  festa in campagna, per la troppa confusione.

Sistemiamo dei tavoli, continua Maria, e diamo loro piatti e forchette. Certamente i quantitativi sono ridotti di molto, ma lu fiscarul e il botto ci sono”.

Gianna Del Drago