Tutta Colpa Del 68

4 Febbraio 2007 Off Di Life

Lo confesso, la storia dei sessantottini, anche se per molti aspetti non la condivido,  mi ha sempre affascinato.
Se ho ben capito, si teorizzava un mondo libero e fatto di ?uguali? in cui la giustizia sociale avrebbe dovuto prevalere sulla gestione elitaria e quindi autoritaria della politica e della ?cosa pubblica?.

Per molti versi, pure una persona come me che di sinistra non ? mai stata, giudica quella stagione ricca di conquiste socio ? culturali importanti.

Ma oggi del 68, soprattutto a sinistra, cosa resta!?

Ecco, resta  sicuramente la memoria storica legata  ai principi della societ? civile, termine coniato per storicizzare i fermenti del 68, e che sostanzialmente identificava un luogo indefinito che prevedeva la partecipazione diretta di tutti i cittadini alla vita politica e sociale italiana.

In buona sostanza e tanto per intenderci, ? quel sottosistema parastatale che, da oltre sessanta anni, permette  alla sinistra italiana, attraverso l?associazionismo – volontariato ? Cooperative e quant?altro, di esercitare e celebrare la propria egemonia culturale.
Nella pratica, e vado al punto della questione, tutti i partiti di sinistra, hanno costruito una fitta rete autoreferenziale costituita da interessi  economici, finanziari, sindacali che ne fanno dei veri e propri partiti ? azienda.

Nel panorama politico italiano nulla ? paragonabile a confronto.
La sinistra dell? ?universo di sinistra?, sono le Cooperative soprattutto del centro ? nord che detengono la quasi totalit? del mercato produttivo: non solo grande distribuzione ma anche assicurazioni, ditte di costruzione, editoria, banche.
? la sinistra dell?interscambiabilit? dei ruoli degli uomini di potere: da Presidente di una Cooperativa a Sindaco, da Sindacalista a segretario di partito e se sei fortunato diventi anche Presidente della Camera.
? la sinistra dei sessantottini di allora, custodi dell?aureola dell?etica politica ma che, all?occorrenza, strizzano l?occhio anche alla BNL oppure a Mps Bank.

Mi rendo conto che storicamente l?oscurantismo di sinistra ha sempre fatto credere ai propri elettori e agli italiani di essere diversa rispetto alle ?destre?e mi sembra del tutto normale che ci sia ancora qualcuno che ne sia convinto.
Ma governare ? un?altra cosa.
Significa dialogare con l?America di Bush anche quando non ci piace.
Significa parlare di ambiente senza essere oltranzisti e rigidi sulle proprie posizioni.
Significa dialogare con Confindustria senza la pregiudiziale di trovarsi difronte i ?padroni?.
Quando si governa e allo stesso tempo si va in piazza alla prima occasione per protestare contro se stessi tirando fuori dall?armadio tutto il repertorio ideologico e classista sessantottino, si corre il rischio di essere poco credibili se non addirittura ridicoli.

Basta uno starnuto ? il governo cade!

Fargli i complimenti mi costa per? bisogna dare a Cesare quel che ? di Cesare.
Poco meno di un anno fa l?ex Presidente Berlusconi venne invitato a parlare al Congresso  degli Stati Uniti.
Bene, rispetto all?immagine internazionale di ieri, l?Italia di oggi ? distante anni luce.

Rispettosamente, barracuda