Favola impertinente … Parallela

24 Settembre 2008 0 Di Life

 

Cammina, cammina, poi c’era la favola impertinente … parallela.

Che era parallela in quanto intersecava la favola impertinente nei personaggi e poi, cosa assai più importante, era parallela perché coincideva nella Morale. Morale però, che era grande e preziosa (qualcuno dice anche gentile e carina), era assente da un po’ di tempo, e allora, mancando la coincidenza nella Morale, le due favole rischiavano di non essere più parallele.

Da quelle parti (dove Morale mancando non consentiva la coincidenza), c’erano due feudatari.

 Uno era il feudo di Confettorosa e l’altro il feudo di Capricciosa. Siccome nei loro feudi non c’era nessuno, loro comandavano felici e contenti, che tanto, qualsiasi cosa dicessero nessuno diceva che non andava bene.

Allora cominciarono a dire le cose più assurde e Confettorosa le gridò a squarciagola per fare capire bene a nessuno che era pure capace di incazzarsi.

Solo che lì vicino c’era Eco, che, per fare bene il suo mestiere, ripeteva due o tre volte le parole gridate da Confettorosa.

Confettorosa, quando sentì Eco, rimase un po’ indeciso che non sapeva se avere paura o se incazzarsi ancora di più perché qualcuno ripeteva le sue parole. Ma, per fortuna, lì vicino a lui c’era Gallinapadovana che lo guardava con occhi ammirati tanto gridava bene, e poi aveva un debole per lui e per il suo feudo che non c’era nessuno. Non ti preoccupare, disse Gallinapadovana a Confettorosa, tanto Eco non è come te che dici cose sensate, lui dice cose senza senso; e per rassicurarlo ancora di più gli giurò che lui (Confettorosa) era e sarebbe rimasto sempre il più intelligente del suo feudo, che tanto non c’era nessuno.

Un brutto giorno però arrivarono degli strani personaggi nel feudo che andavano cercando Morale, e siccome quella era momentaneamente assente e non aveva lasciato detto a nessuno (che non c’era nessuno) quando sarebbe tornata, quelli si fermarono ad aspettarla. Erano tipi strani che facevano discorsi strani e soprattutto erano troppi per il feudo che non c’era nessuno da comandare. Allora quelli, siccome Morale ancora non si faceva vedere ed era già passato qualche giorno, cominciarono a dire a Confettorosa che bisognava costruire una casa, con un bel tetto rosso, come si usa in Europa (N.D.:un paese assai lontano), e bisognava pure piantare delle rose, pure quelle rosse. Confettorosa disse subito di si, ma poi se ne pentì amaramente anche perché Gallinapadovana gli fece giustamente notare che se nel feudo che non c’è nessuno poi c’era qualcuno, lui non poteva più comandare nel feudo che non c’è nessuno. “Ca…pperi” disse Confettorosa che capiva solo che voleva comandare nel feudo di non c’è nessuno e non poteva più farlo se c’era qualcuno “e adesso come faccio che mi è scappato di dire si?”

 

 

Non ti preoccupare, disse Gallinapadovana a Confettorosa, tanto so per certo che Morale non tornerà nel nostro feudo almeno per altri tre anni, quindi si stancheranno e se ne andranno.

Ma quelli non se ne andavano e continuavano a costruire la casa con il tetto rosso e a coltivare le rose rosse. Anzi, qualche improvvido viandante che si era trovato a passare di là, aveva sparso la voce che nel feudo che non c’è nessuno degli strani personaggi aspettavano Morale costruendo una casa dal tetto rosso e coltivando rose rosse.

Ed altri strani personaggi cominciarono ad arrivare e si univano ai primi, che non dicevano di no a nessuno, e si mettevano pure loro a costrure la casa che diventava ogni giorno più grande.

“Ca…pperi” ridisse Confettorosa quando lo seppe e non riuscì a dire più niente rimanendo a bocca aperta e con gli occhi stralunati persi nel vuoto che, a vederlo così, Gallinapadovana, già preoccupata che non ci doveva essere nessuno e invece c’erano, si preoccupò ancora di più pensando che Confettorosa si fosse completamente rin…tronato. Allora lo scosse energicamente e quando quello riuscì a chiudere la bocca e a riacquistare lo sguardo gli disse in tono energico e deciso: “Basta! Ora devi proprio mandarli via. Ma ti rendi conto che nel tuo feudo, il feudo che non c’è nessuno, ora ci sono? Basta! Vai e cacciali in nome del potere che ti da il feudo che non c’è nessuno.”

Confettorosa, che in verità era un po’ preoccupato perché non era abituato a comandare a chi c’era per via del nome che aveva il suo feudo che non c’è nessuno, si fece coraggio e affrontò gli strani personaggi, che se non lo avesse fatto doveva affrontare Gallinapadovana, che era ancora peggio, ed anche un po’ per non svilire la sua virilità agli occhi di lei. Così disse a quegli strani personaggi intenti a costruire e coltivare:”Basta! Ora dovete proprio andare via dal mio feudo che non c’è nessuno!!!”

Una strana donna (forse una delle amiche di Morale che l’aspettava lì) che era affaccendata tra la coltivazione delle rose rosse e la costruzione della casa col tetto rosso, guardandolo dritto negli occhi gli rispose:”Perché? Per quale ragione vuoi che ce ne andiamo dal feudo che non c’è nessuno? Per l’appunto, non facciamo del male a nessuno, non potremmo!”

Confettorosa a quelle parole scappò via gridando impaurito:”Aiuto! Congiura!

Quelli della casa con il tetto rosso e le rose rosse congiurano contro di me che sono il padrone del feudo che non c’è nessuno.” E corse a raccontare l’accaduto a Gallinapadovana.

Gallinapadovana, che era furba, nel frattempo aveva raccolto informazioni dall’aspirante dignitario Mangiafuoco, che per il suo continuo girovagare tra i vari feudi la sapeva lunga, ed aveva saputo che Morale, nel suo girovagare per i popoli delle terre emerse e sommerse, si era messa a cercare la signora Politica, sua vecchissima amica, ma che non si vedevano dai tempi dell’infanzia (erano coetanee).

Non si vedano da tempo immemorabile e solo i più anziani avevano un vaghissimo ricordo  di averle viste insieme in qualche sporadica occasione. Ma erano in molti che non credevano a questa favola dei vecchi pensando che fossero solo fantasie.

Gallinapadovana invece credette e se ne preoccupò molto e spiegò a Confettorosa che davvero si trattava di un complotto ai suoi (di Confettorosa) danni, infatti quegli strani personaggi volevano sicuramente popolare il feudo che non c’è nessuno così lui non poteva più comandare se c’era qualcuno.

E spiegò anche che si raccontava che le due signore (Morale e Politica) prediligevano le case con i tetti rossi e le rose rosse, perciò la casa che gli strani individui stavano costruendo doveva servire sicuramente ad accogliere le due signore. Ma come fare a cacciare gli strani personaggi e demolire la casa dal tetto rosso?