Bello credere nelle favole,per essere sempre eterni Peter Pan

16 Agosto 2006 Off Di Life
 I ROSPI
 
C? era una volta un paese in una terra tra mare e collina , tra dune e gravine, tra paludi ,  fiumi e mari di nome Palagiano.
Questa forse ? una favola, forse una leggenda o solo un luogo comune, ma sembra che dalla notte dei tempi gli abitanti  fossero soprannominati ? Rospi?.
In realt? una spiegazione geomorfologica la si pu? trovare nel fatto che questo paese sorge in una simil vallata o meglio ancora in una palude bonificata.
La dimostrazione che le nostre terre un tempo erano argillose e piene di fango, ed ancora che si allagassero la si ? avuta nel corso degli anni da continue piogge che pur di rada intensit? riuscivano a rendere inaccessibili strade e case.
Quindi potremmo dedurre che il nostro soprannome venga dal fatto che viviamo su di  uno stagno.
E se cos? non fosse?
In realt? i rospi a differenza delle rane escono solo al calar della sera e solo in determinate situazioni.
In verit? se fosse cos? , sarebbe uno sfott? dei nostri conterranei che vivono nei paesi limitrofi.
Per esempio i castellanetani ( ovvero gli abitanti di Castellaneta).
Oppure i palagianellesi ( ovvero gli abitanti di Palagianello ) o ancora i massafresi (di Massafra).
Questa favola racconta che la gente di Castellaneta avesse come appellativo ? i due cuori? non ? una questione prettamente fisica, non sono malati, e non si parla nemmeno di giochi di carte, ma solo di una loro predisposizione ad essere facilmente influenzabili dai canti di sirene o meglio di essere persone con la indole ad innamorarsi facilmente e contemporaneamente di pi? donne o uomini che dir si voglia.
I palagianellesi vengono definiti ?cuccuvesc? che stando all?analisi dialettale dovrebbe voler dire civette o gufi ( o almeno credo), a tal proposito non so per quale motivo ma, se dovessi associare questo uccello notturno delle Strigidi alle persone del posto viene facile pensare che sono abitualmente di umore tetro e cupo , asociale e misoneista ovvero contraria ad ogni innovazione forse per la sua attivit? notturna o per il lugubre canto.
I massafresi sono ? i pagghius? ovvero fuochi di paglia.
Avete mai visto come si accende un cumulo di paglia? E soprattutto quanto dura il fuoco?
Ecco analizzando questo particolare potremmo dire che ? gente che si accende in un niente ma che non riesce a riscaldare nemmeno l?aria che respira.
Questa favola racconta di gente che affolla questa zona del tarantino, gente con soprannomi strani e luoghi comuni diversi nonostante ci separano poche migliaia di metri.
Forse non ? una favola ma pura realt?, ma noi preferiamo sognare ed illuderci che al pi? presto una bellissima principessa ci baci e ci trasformi in nobili principi.
Quantomeno noi una speranza la abbiamo sempre !!!!!!!!
Ovviamente questa storia ?  solo un modo per descriverci ridendo, spero che nessuno si offenda, anche perch? dalla notte dei tempi si ? sempre riso e scherzato sul nostro modo di essere cittadini del mondo , diversi nelle movenze o nelle ?cadenze? ma comunque uniti.

Damiano Maellaro