Carbonchio in Basilicata: Divieto di raccolta di funghi
2 Ottobre 2004E? allarme carbonchio fra gli allevatori del Lagonegrese, zona sud della provincia di Potenza. I veterinari della Asl 3 di Lagonegro nei mesi estivi hanno rilevato 26 focolai della malattia negli allevamenti. Un veterinario ? rimasto infettato ed ? stato ricoverato all?ospedale, dal quale poi ? stato dimesso.
La Regione Basilicata ha emesso un?ordinanza con la quale ha vietato la movimentazione degli animali dagli allevamenti colpiti, prima di quindici giorni dalla vaccinazione. Il provvedimento ha disposto nei comuni colpiti la vaccinazione obbligatoria del bestiame e il divieto di caccia, pesca e raccolta di frutti di bosco ed erbe.
Fra le ipotesi sull?epidemia, c?? la riemersione dal terreno a causa di piogge e smottamenti di spore finite sotto terra decine di anni fa. Le spore possono sopravvivere fino a sessant?anni nel terreno.
I veterinari sospettano che anche alcuni cervi del parco del Pollino siano morti questa estate per la malattia. Il carbonchio non ? mai scomparso dagli allevamenti lucani, ma negli anni scorsi si erano verificati solo casi sporadici.
La Asl 3 ha rassicurato i cittadini affermando che il bestiame che arriva nei mattatoi viene accuratamente controllato e che gli allevamenti dove si sono verificati i casi non possono inviare animali al macello prima di averli vaccinati ed aver atteso quindici giorni.
La Regione Basilicata ha emesso un?ordinanza con la quale ha vietato la movimentazione degli animali dagli allevamenti colpiti, prima di quindici giorni dalla vaccinazione. Il provvedimento ha disposto nei comuni colpiti la vaccinazione obbligatoria del bestiame e il divieto di caccia, pesca e raccolta di frutti di bosco ed erbe.
Fra le ipotesi sull?epidemia, c?? la riemersione dal terreno a causa di piogge e smottamenti di spore finite sotto terra decine di anni fa. Le spore possono sopravvivere fino a sessant?anni nel terreno.
I veterinari sospettano che anche alcuni cervi del parco del Pollino siano morti questa estate per la malattia. Il carbonchio non ? mai scomparso dagli allevamenti lucani, ma negli anni scorsi si erano verificati solo casi sporadici.
La Asl 3 ha rassicurato i cittadini affermando che il bestiame che arriva nei mattatoi viene accuratamente controllato e che gli allevamenti dove si sono verificati i casi non possono inviare animali al macello prima di averli vaccinati ed aver atteso quindici giorni.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno