CHIATONA SI SALVI CHI PUO’

15 Luglio 2013 8 Di Life

Temporale

Quasi per un arcano destino, a distanza di un anno mi sono trovato ad assistere allo stesso tipo di emergenza (blocco del traffico per l’incendio della pineta) presso la Marina di Chiatona. Erano appunto le ore 12,30- 12,40 di domenica 14 luglio, quando non all’improvviso (rimarco ancora non all’improvviso per le ragioni che dirò dopo) una sorta di tempesta mista a pioggia, vento e grandine si è abbattuto sui bagnanti che a quell’ora e numerosi, affollavano la spiaggia di Chiatona.  Inutile stare qui a raccontare le scene di vero panico che si sono presentate davanti ai miei occhi. La gente impaurita la prima cosa che ha pensato di fare è stata quella di correre ai propri mezzi per “scappare” da quella sorta d’inferno che si era scatenato. Presto tutto si è bloccato, la gente non riusciva a raggiungere e superare il sottopasso che da li a pochi minuti si è subito allagato. Il tutto poi ingigantito dal traffico quasi paralizzato sulla 106 che impediva il rapido deflusso delle auto che uscivano da Chiatona.  In mezzo alla bufera, scorgo,  all’imbocco del sottopasso in uscita da Chiatona, tre impermeabili gialli, erano i ragazzi dell’associazione di protezione civile COVER di Palagiano. Anch’essi probabilmente impauriti, ma imperterriti a cercare di derimere il traffico caotico improvvisando una sorta di corsia alternata tra chi usciva proveniente dalla zona di Massafra e chi usciva proveniente dalla zona di Palagiano. Erano giovanissimi, a malapena riuscivano a stare in piedi per la velocità del vento e dell’acqua che sferzava in modo violento; erano lì, semplici volontari, senza neppure l’aiuto di qualcuno che invece doveva stare li a coordinarli. A questo proposito proporrei all’Amministrazione Comunale un encomio a questi ragazzi, lo dobbiamo non per dire un semplice grazie, ma solo perché vengano additati ad esempio per noi adulti ed a  quanti dovevano state li a loro posto, ma che hanno preferito stare oltrove.

E’ da un po di giorni che il territorio di Palagiano, o parte di esso, è flagellato, da questi improvvisi temporali estivi, ma è anche vero che puntualmente il Comune di Palagiano, attraverso i fax di allerta meteo, è costantemente allertato ed informato sull’evolversi di questi eventi. Se poi a questo si aggiunge che il maltempo che stava arrivando era palesemente visibile e che si trattava di una domenica con una vasta affluenza di cittadini al mare, il buon senso avrebbe voluto che “qualcuno” che avesse avuto uno spiccato senso del dovere di protezione civile, avesse sommato tutte queste criticità per mettere da subito in campo le azioni di coordinamento delle forze sul territorio, oltre che allertare tutte le forze dell’ordine. Avrebbe fatto sicuramente il suo dovere.

In passato, mi sono occupato della protezione civile come amministratore di questo Comune, e l’ho fatto facendo approvare il piano di emergenza e il regolamento comunale di protezione civile, dove ad ognuno veniva assegnato uno specifico compito. Un bel lavoro, rimasto sostanzialmente nel cassetto per un po di anni per essere ripreso e consultato ogni qualvolta capitano situazioni di questo tipo.

Finita l’emergenza ritorna nel cassetto. E la formazione?, e il senso civico prima ancora di quello istituzionale che deve pervadere tutti i responsabili della protezione civile comunale?.

Se ne parlerà, forse al prossimo anno o forse al prossimo evento.

Buona fortuna Palagiano.

Pasquale Rizzi (ex assessore alla Protezione civile di Palagiano)