Chissà quando e se i conti torneranno. di Francesco Carucci

26 Gennaio 2015 0 Di Life

carucci

 

Più volte mi sono espresso, nei mesi scorsi, sulla questione deliberazione delle aliquote TASI nel nostro comune.

Con l’augurio di non essere tediante e ripetitivo, al fine di rendere comprensibile quanto in appresso, giova ricordare che il Consiglio Comunale, nella delibera dell’8 settembre scorso, elencava i servizi indivisibili e il relativo costo di ciascuno ottenendo un totale complessivo di 639.000,00 euro. La TASI versata dai cittadini lo scorso anno avrebbe dovuto finanziare tali costi.

Il bilancio di previsione 2014, tuttavia, prevedeva che il nostro comune avrebbe incassato, relativamente al detto tributo, la somma di 780.000,00 euro, ossia 141.000,00 euro in più rispetto al costo complessivo dei servizi!

L’Amministrazione Tarasco, resasi conto dell’ennesima cantonata presa, invece di ridurre il prelievo fiscale dalle tasche dei cittadini pensò bene di sottoporre al Consiglio Comunale una nuova delibera che modificasse e rettificasse quella precedente dell’8 settembre specificando che l’importo esatto della simulazione del gettito per il 2014 ammontava a circa 780.000,00 euro. Il tutto senza minimamente riprendere l’elenco dei servizi e modificarne, in maniera analitica, il relativo costo stimato.

Vero è che in sede di assestamento di bilancio la previsione, per alcuni servizi, è lievitata di ulteriori 42.000,00 euro per cui quella differenza iniziale di 141.000,00 euro è scesa a 99.000,00 euro.

Ma sempre di previsioni trattasi e non di dati certi!

Tale manovra, sin d’allora, destò non pochi sospetti in ordine alla regolare previsione dei costi e degli introiti destinati a finanziarli.

Ad anno appena iniziato, il gruppo consiliare di opposizione “PDL – Per il bene di Palagiano” di cui faccio parte è già a lavoro.

In data 5 gennaio, dunque, presentavo richiesta scritta al Sindaco, alla Segreteria Comunale e al Settore Economico-Finanziario, tesa a conoscere – e a ricevere copia dei relativi atti – l’esatto ammontare degli impegni di spesa assunti nell’esercizio finanziario 2014 in riferimento a tutti i servizi finanziati dal pagamento della TASI.

Ciò al fine di verificare se effettivamente l’errore fosse stato commesso nella delibera dell’8 settembre 2014 o nella seconda del 22 ottobre scorso.

Nella prima ipotesi si sarebbe trattato di un mero errore di calcolo del gettito, ma ove fosse errata la seconda delibera significherebbe che i palagianesi hanno versato un’ingente somma di danaro oltre quella occorrente alla copertura dei costi dei servizi “indivisibili”.

Sebbene i tempi previsti dalla legge e dal Regolamento comunale per l’evasione di tali richieste sono stabiliti in cinque giorni, ad oggi, non ho ricevuto risposta.

Questo silenzio, mio malgrado, non mi permette di essere ottimista.

Potrebbe significare che effettivamente il costo dei servizi indivisibili sostenuto nel 2014 sia stato inferiore a quanto i cittadini hanno versato a titolo di TASI o potrebbe essere esclusivamente il frutto del malfunzionamento degli uffici comunali appartenenti all’area economico-finanziaria.

Infatti, ad oggi, il detto settore è sprovvisto del relativo dirigente.

E ciò è comunque grave dato che la vita amministrativa dell’ente poggia sul bilancio e sul continuo monitoraggio dei conti.

In questa direzione la mia riflessione è stata stimolata dalla recentissima Pronuncia della Corte dei Conti n. 214/2014, riferita ad altro comune della provincia jonica, relativamente alla situazione dei rendiconti finanziari del Comune di Palagiano.

Secondo la Corte “costituiscono irregolarità suscettibili di pregiudicare, in prospettiva, gli equilibri economico finanziari dell’Ente il lento e parziale recupero dell’evasione tributaria in particolare riferimento all’ICI e alla TARSU”. La Corte dei Conti continua sostenendo che il Settore Economico-Finanziario “deve garantire a norma dell’art. 153 del TUEL il verificarsi delle riscossioni delle entrate che avvenga nei tempi stabiliti in misura tale di assicurare un gettito di fine esercizio non inferiore alle previsioni evitando i residui attivi che per la loro consistenza incidono sulla liquidità dell’Ente”.

Il nostro Comune, purtroppo, come già anticipato, conta su un servizio finanziario poco efficiente forse per l’alternarsi, quasi continuo, e in alcuni momenti per l’assenza, della figura del Dirigente!

Si pensi che l’attività di accertamento ICI è ferma al 2007; 2008 e 2009 sono già prescritti quindi la relativa evasione non sarà recuperata. Intanto, nei residui attivi degli ultimi rendiconti, sicuramente figurano importi a titolo di ICI di quegli anni!

Oltre all’aspetto di natura prettamente economica di tale negligenza che si configura nell’aver procurato un ingente danno alla casse comunali, questo atteggiamento non garantisce la parità di trattamento dei cittadini, anzi!

Infatti, così facendo, risultano penalizzati i cittadini virtuosi che in maniera scrupolosa provvedono al pagamento dei tributi, mentre i furbi vengono premiati!