Ciccio Serra sulle deleghe

Ciccio Serra sulle deleghe

2 Luglio 2012 2 Di Life

                           

Mi permetto di rispondere alla richiesta di alcuni sull’ATTRIBUZIONE DELLE DELEGHE postando un’estratto dell’articolo di  Michele Cristella.

In grassetto, a mio giudizio, ho evidenziato le frasi-cardine che ben descrivono il finale sconfusionato di questa vicenda e che il giornalista non a torto stigmatizza.

Buona lettura..e non preoccupatevi, ‘che l’opposizione la faremo!

 

Fonte: Corriere del Giorno

                                                                      In giunta tre “pezzi da novanta”

Il medico prudente. E’ indaffarato nella sala del trono, GaetanoTarasco, il medico che con la sua immensa popo­larità acquisita da ginecologo che non conosce il “no”, ma che pra­tica la gratuità e perché religioso praticante, ha mantenuto l’am­ministrazione nel centrosinistra; ma in una pausa fra una firma e un ascolto, da il “la” alla conferenza stampa: “Si parte, ma nessuna partenza è al massimo”.

E in effetti qualche punto dubbio si trova nel primo avvio: il ri­tardo nel conferimento delle deleghe assessorili e consiliari e, spul­ciando fra queste si scoprono sovrapposizioni e specificazioni che daranno adito a “conflitti di attribuzione”, bisognosi di arbitrato, e molte deleghe trattenute dal sindaco. Ma Tarasco suole avere la quiete curiale dei tempi lunghi; “Ogni cosa andrà al suo posto, caso per caso, man mano che si presenteranno problemi”.

La giunta di Tarasco sulla carta non pare composta da titani; ma invece ha almeno tre pezzi da 90 della politica palagianese: Maria Grazia Mellone, vicesindaco, e capogruppo del Pd ressiano, un cro­giolo ai cui stritolamenti resisteva solo chi avesse una forte per­sonalità; Michele Arnatulli, l’anima di ferro dell’UdC paesano, ca­duto nel dinastismoscaleriano; e Vito Cervellera, che per due volte consecutive, con un piccolo vascello di lista civica ha sfidato le flot­te di centrosinistra e centrodestra ed è capace di dirsi insoddisfatto anche dinanzi ad una irrequieta “prima donna” qual è Vendola. A costoro, pessimi clienti per tutti perché di scarsa obbedienza, si aggiungono Salvatore Petrocelli di lo Sud e Orlando Rinaldo di Api. Chiude il cerchio della rappresentanza di tutte le liste della coa­lizione Salvatore Cirillo, di Palagiano in crescita, con il prestigioso incarico di presidente del consiglio. La Mellone si occuperà di Ser­vizi sociali per gli immigrati e di politiche giovanili, Amatulli ha responsabilità in uno dei settori più pesanti, qual e l’urbanistica e l’edilizia scolastica; Cervellerà si occuperà di Affari generali, cioè degli uffici e del personale, della macchina amministrativa, che può essere rallentata o accelerata a proprio piacimento dai burocrati. Petrocelli si occuperà di Lavori pubblici, cioè quasi nulla e di com­mercio, la sempre più bollente patata di un settore in crisi. E Or­lando di protezione civile e territorio. Tarasco ha abbondato nell’assegnare deleghe ai consiglieri, ma il potere senza il potere di firma vale la carta su cui è stato conferito.

E’ stata notata l’assenza di due “padrini”, non di mafia ma di battesimo: Antonio Scalera e Rocco Ressa. Capitoli chiusi, o inciampi, se Tarasco ha scelto di andar da solo? Oppure gentiluomini, se hanno lasciato al sindaco tutta la vetrina?

Ma la politica italiana ha gentiluomini?

Estratto da un articolo di Michele Cristella