Ciccio Serra, tracollo o possibilità di riscatto?

9 Maggio 2012 12 Di Life

La sconfitta del centro-destra al primo turno, con il candidato del centro-sinistra Tarasco bloccato ad un solo voto dalla vittoria, impone indubbiamente una seria riflessione sull’andamento della campagna elettorale, sulle scelte operate dal centro-destra e sugli argomenti che potrebbero determinare una rimonta che, allo stato, appare praticamente impossibile.Innanzitutto un dato appare non discutibile: la candidatura di Ciccio Serra, pur avendo riempito le piazze dei suoi comizi di giovani sostenitori, non sembra aver solleticato più di tanto l’elettorato palagianese.
Ad una prima lettura politica pare che i cittadini abbiano preferito, in un momento di profonda crisi, la tranquillità della storia, rappresentata da Tarasco, rispetto all’incognita della novità, incarnata da Serra.

In altre parole i cittadini sembrano aver voluto premiare Tarasco per le sue doti umane, prima ancora che politiche, riconoscendogli di aver tradizionalmente svolto un ruolo a servizio della Comunità palagianese nella sua attività di medico.
A Ciccio Serra, invece, l’elettorato sembra non aver perdonato il suo essere giovane, chiedendogli una seria affermazione professionale prima di potersi cimentare in maniera vincente nell’attività politica.
Tale considerazione, che può apparire banale, risulta confortata anche dalla visione della quantità di anziani che, domenica e lunedi, si sono recati ai seggi per poter esprimere il proprio voto.
Sembra quasi che gli elettori più anziani abbiano voluto saldare il proprio debito di riconoscenza nei confronti del Dottore, attribuendogli il ruolo di primo tra i cittadini di Palagiano.
Se questa analisi fosse vera, e non abbiamo motivi di credere che non sia tale, non ci sarebbe da stare tranquilli.
Infatti, da essa deriva la drammatica constatazione che, parafrasando il titolo di un film famoso, Palagiano “non è un paese per giovani!”.

Ciò che è accaduto nella cittadina jonica, infatti, rappresenta in piccolo l’esatto riflesso di quella che è una problematica vissuta dall’intero Paese Italia.
Una popolazione sempre più vecchia, ringiovanita soltanto dal sempre crescente numero di immigrati stanziatisi sul nostro territorio, risulta essere restìa ad operare quei cambiamenti e quelle riforme che si rendono necessarie a fronte del particolare momento storico che stiamo vivendo.
Sono gli adulti, infatti, che si sentono minacciati quando, come si sta tentando di fare in questo periodo di gravissima crisi economica, si parla di riforme, di ammodernamento del mercato del lavoro, di modifica del welfare.
Questo perché sono gli adulti ad essere titolari e fruitori di tali benefici essendone i giovani esclusi.
Il voto a Tarasco, senza nulla togliere alla straordinarietà della persona, va proprio in questa direzione.
Ed è proprio su questo aspetto che probabilmente Ciccio Serra ha perso la sua competizione elettorale.
Il voler restringere il campo al solo Comune, infatti, può aver fornito l’impressione dell’intercambiabilità delle prospettive presentate dai candidati attribuendo, allo stesso tempo, un valore determinante al fattore personale.
In sostanza, l’elettore si è fatto un ragionamento molto semplice: Tarasco e Serra presentano, sostanzialmente, lo stesso programma. A questo punto, quindi, meglio votare Tarasco perché la sua storia presenta una maggiore solidità rispetto a quella, ancora tutta da costruire, del giovane Ciccio.

E’ possibile ribaltare una simile situazione in sole due settimane?
Il tempo è tiranno e molto probabilmente Ciccio Serra dovrà accontentarsi soltanto di aver posto i semi di una pianta che deve germogliare.
Tuttavia, però, i giovani devono conservare quell’amore per il rischio e la passione per le novità che, a volte, consentono di cambiare il corso della storia.

Pertanto, Ciccio Serra deve provare a dare una dimensione totalmente politica alla campagna elettorale per il ballottaggio, dimenticando che si tratta di una competizione elettorale per l’elezione a Sindaco.
Provi ad entrare nelle case di tanti e tanti palagianesi, ne ascolti i drammi, si faccia interprete delle loro storie, cercando di capire quali sono le reali esigenze che oggi i cittadini hanno.
Cerchi di raggiungere, soprattutto, le famiglie che appartengono, almeno sulla carta, a quel ceto medio che è in fase di progressivo impoverimento.
Dimostri di aver compreso che il berlusconismo è stata una parentesi della storia d’Italia che deve considerarsi ormai conclusa e che deve essere necessariamente superata, al fine di recuperare alla politica ed al politico quella dignità ed autorevolezza che sole possono consentire di guidare una comunità.
Dia la dimostrazione di aver capito che vi è oggi una pressione dello Stato sulle attività economiche che rappresenta un gravosissimo peso sulla strada dello sviluppo.
Dica chiaramente che il centro-destra, soprattutto il Partito cui appartiene, ha completamente sbagliato quando ha intrapreso la strada del c.d. federalismo fiscale, per contentare la Lega e mantenere in vita un’alleanza sempre più in fibrillazione, il cui unico risultato è stato quello di aver concepito l’IMU poi applicata da Monti.
Ammetta Serra che è stato un errore accettare il riproporsi di ritualismi antichi della politica, con le presenze dei big Fitto e Gasparri, basate su folle plaudenti il signorotto di turno e riconosca che non è lecito, mentre si chiede ai cittadini di pagar tasse su beni primari come la casa, che ci siano auto che viaggiano a spese dei contribuenti, come le 5 auto di D’Alema, per la campagna elettorale.
Mostri di aver chiaro che, in Italia, da tempo si è sostituita la democrazia del popolo con l’oligarchia del politico e indichi la strada che ha in mente per iniziare, da Palagiano, quel cambiamento di cui tutti abbiamo bisogno.
Esponga, senza paura, il progetto di società che ha in mente, perché è inutile parlare di PIP, di spazzatura, di IMU, di servizi, se poi vi sono persone totalmente escluse da ogni forma di tutela, se poi vi sono famiglie abbandonate a loro stesse, se vi sono uomini e donne costretti a scegliere tra la fine della vita e il dramma di un futuro senza prospettive.
E’ una strada complessa, quella appena tracciata, che può portare a ribaltare il risultato o a renderlo ancora peggiore sotto il profilo numerico.
Chi la traccia, con umiltà e paura di aver scritto cose sbagliate, ne è perfettamente consapevole.
Però, nello stesso momento, è consapevole che si tratta dell’unica strada realmente politica, che segna la differenza tra un politico-candidato Sindaco ed un semplice candidato Sindaco.
E’ una strada che guarda al futuro e che potrebbe spingere anche altri, quelli che oggi il futuro non lo vedono, ad interrogarsi sul futuro stesso e sull’opportunità di affidarne la guida a chi, scelto dagli adulti, dovrebbe avere più difficoltà ad immaginarlo.
Interroghi, infine, il suo cuore di venticinquenne, Serra, e provi a comprendere, facendosene penetrare a fondo, il dolore derivante dal dover negare un sogno, un’aspettativa, un desiderio di un figlio per la mancanza di risorse.
Si carichi di quella rabbia positiva che nasce dalla disperazione di non poter dare di più a chi si ama ed in quella rabbia cerchi le risposte che lo aiutino a disegnare una Comunità migliore.
Forse tutto questo, a parere di chi scrive, non sarà sufficiente a farlo diventare Sindaco ma sicuramente, laddove pienamente realizzato, contribuirà a dare a Palagiano un grande politico.

Rollo Tommasi

Ps: Mentre scrivo mi raggiunge l’ennesima tragica notizia legata alla crisi economica.
Tre persone, due disoccupati ed un imprenditore, si sono tolte la vita oggi per l’impossibilità di dare alla vita stessa e dei propri cari un futuro degno di essere affrontato.
Qualche giorno fa un artigiano napoletano, prima di spararsi, ha lasciato un biglietto con su scritto: “La dignità vale più della vita”.
Farsi interprete di questi drammi, trovare la sintesi che restituisca dignità alla vita, questa è la strada che un politico moderno dovrebbe voler percorrere.