Comunicato stampa

18 Maggio 2009 0 Di Life

Partito della Rifondazione Comunista

Federazione Provinciale di Taranto

La gravità di quanto denunciato dal Direttore dell’ARPA non sfugge a nessuno e noi riteniamo che sia assolutamente intollerabile una tale sciagurata ipotesi: impossibilità di proseguire i controlli sulle emissioni inquinanti (diossine e furani, in primis) per la mancanza di fondi e conseguente impossibilità di assumere personale tecnico specializzato.

Sembrerebbe una beffa, oltre che il danno gravissimo per una Collettività già così duramente colpita dal disastro ambientale e così profondamente ferita da patologie nefaste. Non si può dimenticare, infatti, che ci sono voluti decenni di lotte e denunce di inerzie e complicità, prima di giungere ad avere una struttura attrezzata, competente e (particolare non irrilevante!) indipendente ed autorevole, capace di dare voce e forza scientifica a quello che tutti sapevano, ma molti facevano finta di ignorare: gli inquinanti che uscivano ed escono dai camini della grande industria sono direttamente correlati alle drammatiche statistiche di morte.

Ora che la Regione Puglia (forte proprio della credibilità scientifica dei dati rilevati dall’ARPA) ha approvato una legge d’avanguardia e la Provincia di Taranto ha dotato l’ARPA di strumenti e apparecchiature indispensabili per il monitoraggio in continuo dei livelli di inquinamento…. i laboratori si devono fermare! Una beffa dal sapore antico: ricordate le quattro centraline mobili acquistate alla fine degli anni ’70, ma tenute ferme?

Non c’è spazio per alcun ritardo! L’ARPA deve essere messa in condizione di poter puntualmente verificare se l’ILVA e i suoi padroni stanno ottemperando a quanto prescritto dalla Legge e se i livelli di emissione saranno rispettati: presupposto, com’è noto, per adottare le eventuali sanzioni!

Le Istituzioni competenti devono intervenire tempestivamente. Occorre una Legge Regionale? Si convochi immediatamente il Consiglio, anche se siamo in periodo elettorale! Il Governo non intende destinare le risorse necessarie e rimuovere i limiti alle assunzioni? Si porti la protesta dei cittadini e dei lavoratori a Roma, se tavoli e tavolini più o meno istituzionali non producono risultati immediati. E le Organizzazioni Sindacali territoriali inseriscano anche questa rivendicazione nella piattaforma posta a base della mobilitazione del 30 maggio, alla quale Rifondazione Comunista dà la propria adesione.

Ma insieme alle soluzioni di emergenza, chiediamo investimenti sari e duraturi potenziare e stabilizzare l’organico e dotazione di mezzi ed infrastrutture dell’ARPA, “salvare” l’Ospedale Testa, non solo per renderlo “vivibile” e farne un Centro di eccellenza ma anche per un fatto fortemente simbolico: quello che una volta era uno dei luoghi più belli e salubri della città e oggi si trova nel cuore dell’aggressione al territorio, all’ambiente, alla salute dei lavoratori e dei cittadini, deve diventare il luogo simbolo del riscatto del territorio e dell’ambiente, della salute e della sovranità popolare.

Preneste Anzolin

Resp. Prov. Ambiente P.R.C.