Così fan tutti. Ovvero: strategie per concimare il sottobosco

Così fan tutti. Ovvero: strategie per concimare il sottobosco

2 Ottobre 2012 6 Di Life

Nel caso non lo sappiate, anche la politica è dotata di un bel sottobosco: ovverosia politici trombati in attesa di una prossima chance (candidatura) e bisognosi di arrotondare il magro reddito che può venirgli dai vitalizi già maturati. Purtroppo però, la stessa politica che pensa alle necessità di tutti, scopre talvolta di non aver previsto alcun paracadute per i propri figli più meritevoli; avverte allora la necessità di inventarsi qualcosa pur di alleviare le pene terribili che questi suoi figlioli sono talvolta costretti a dover sopportare.

Cosa c’è di meglio allora di bell’incarico, magari una “prestazione d’opera intellettuale”, teso a valorizzare le numerose competenze che ogni politico si ritrova e che possono tornare utili all’intera società e in particolare ai più indigenti?

Di norma l’incarico in questione prevede “l’analisi approfondita e lo studio” di problematiche relative a qualche grosso problema che affligge il genere umano. Uno di questi problemi, sappiatelo, riguarda senz’altro la “residenzialità pubblica, in riferimento anche alla situazione economica delle famiglie disagiate” di una certa regione: il Lazio.

Oggi vogliamo appunto parlarvi di questo problema, che dev’essere davvero grave nel Lazio, atteso che la Presidenza del Consiglio di quella Regione ha pensato bene di stanziare 33.000,00 Euro allo scopo di capire “come viene gestito il settore” e farsi suggerire “soluzioni per il miglioramento organizzativo dello stesso”.

Il delicato e importante incarico, di durata annuale e rinnovabile solo per un altro anno, venne affidato in data 27 Maggio 2010, quindi a un mese dalla vittoria elettorale di Renata Polverini e già due giorni dopo che ne era stata presentata formale richiesta, a un nostro concittadino, il dott. Antonio Paolo Scalera.

Bella forza!, direte voi, dal momento che tanto il dottore quanto il Vice Presidente D’Ambrosio, richiedente la prestazione per sue “esigenze”, militano nello stesso partito, l’UDC, e sono per giunta conterranei, sono infatti Tarantini entrambi.

Ma è qui che vi sbagliate, forse perché afflitti dal naturale complesso d’inferiorità che affligge tutti noi meridionali e ci rende ciechi quando sono in gioco le consistenti competenze che solo il nostro territorio sa mettere in mostra.

Lanciate prima un’occhiata qui e poi diteci se il dottor Scalera non aveva tutti i titoli necessari per svolgere al meglio la delicata mansione affidatagli. Per agevolarvi nel compito, stendiamo una sintetica rassegna delle competenze che Scalera poteva vantare a quella data:

  • Diploma di Laurea, in Pedagogia, conseguito nel 1989;

  • Frequenza della Scuola di Specializzazione Post-Laurea “Scienze delle Autonomie Costituzionali”, negli anni 1996/97;

  • Diploma di lingua inglese “Grado A”, conseguito nel 2003;

  • Impegno profuso a iosa nel sociale, con particolare attenzione alla tematiche riguardanti il turismo, l’ambiente, le problematiche giovanili, la famiglia e le tipicità del territorio jonico (agricoltura, artigianato, commercio, ecc.);

  • Sin dal 1993, anno di nascita del CCD/UDC, ha sempre seguito con coerenza e addirittura sposato i valori del partito e del suo leader Pier Ferdinando Casini;

  • Nel 1983 è stato assunto presso l’Istituto Autonomo Case Popolari di Taranto con la qualifica di funzionario ed è a tutt’oggi in servizio;

  • Nel 1988 è stato nominato Presidente del Collegio dei Probiviri dell’Associazione “Nuova Pro-Loco” di Palagiano, rimandovi in carica fino al 1989;

  • Nel 1988 è stato nominato Presidente del Collegio Sindacale dell’associazione Basket Palagiano, carica mantenuta sino al 1993;

  • Nel 1988 è stato nominato Presidente del Collegio Sindacale della Cooperativa “Pianeta Pesce” di Palagiano, in carica fino al 1994;

  • Nel 1998 è stato nominato Presidente dell’associazione sportiva e culturale “Prometheus” di Palagiano, carica nel 2010 ancora detenuta.

Vi risparmiamo l’elenco degli incarichi di tipo politico vantati dal dottor Scalera, atteso che nessun’altra competenza potrebbe ulteriormente consolidare un quadro di competenze “tecniche” già solido quanto questo e, per pura curiosità, ci limitiamo a farvi osservare che in Italia anche un’arte marziale quale il Karate può far brodo.

Mimmo Forleo e Giacomo Di Pietro