Di Pietro: il tema rifiuti al netto delle confusioni e impreparazioni del “principe”

21 Dicembre 2010 0 Di Life

Di Pietro: il tema rifiuti al netto delle confusioni e impreparazioni del “principe”

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Palagianesi.

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Devo ammettere che stavolta il principe ha seguito i consigli che gli sono stati elargiti e si è fatto aiutare da persone competenti; infatti, dopo il suo ennesimo proclama sulla gara dei rifiuti, possiamo affermare di essere d’accordo almeno su un punto: con buona pace di tutti i cittadini di Palagiano, il principe senza tanti giri di parole dà sostanzialmente ragione a chi vi scrive (persona rancorosa e arbitraria) e innanzitutto a Mimmo Forleo (uccello del malaugurio e tuttologo), sul fatto che con questo sistema porta a porta dall’anno prossimo e negli anni a venire, il costo della bolletta per noi cittadini subirà degli aumenti!

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A questo proposito, per agevolarvi, vi riporto ciò che dice il principe in data 14 dicembre:

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“Quanto esposto finora fa apparire chiaro che un ambiente più salubre e una maggiore tutela della nostra salute mal si concilia con il risparmio economico, per cui si può affermare come vero che un ambiente più pulito, una maggiore attenzione alla nostra salute equivale ad un esponenziale aumento dei costi.”

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Quindi, per la prima volta, il principe ha escluso la possibilità di saper fare miracoli e ha posato finalmente i piedi per terra, in netto contrasto rispetto al passato.
Si pensi al proclama apparso su Palagiano.net in data 22/10/10 nel quale diceva: “E’ questo un sistema innovativo introdotto in alcune regioni italiane da molti anni, ma è anche l’unico modo serio per raggiungere adeguati livelli di differenziata oltre che ottenere dei risparmi.”
Oggi abbiamo anche capito che, quando ne parlava, non sapeva bene chi sarebbero stati i beneficiari di quei risparmi.

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Fatta finalmente chiarezza e accertato che l’anno prossimo avremo un rincaro in bolletta, mi appresto a rispondere al tentativo maldestro del principe di far passare alcune mie osservazioni come elucubrazioni.

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L’aiuto chiesto finalmente ai suoi uffici per poter rispondere alle “osservazioni dell’ignorante incontrato per caso”, hanno evitato che il soggetto potesse dar libero sfogo alla sua immaginazione, non è però bastato a risollevarlo dalla sua impreparazione e, soprattutto, lo fa apparire come politico non in grado di saper prevenire gli eventi, approfondendo le questioni prima di indire le gare d’appalto. Oggi, il suo tentativo di mettere una pezza a cose fatte, lo fa somigliare ad un autista di ambulanza che arriva sul luogo dell’incidente dopo la disgrazia. La qual cosa è giustificabile in un autista, ma non lo è affatto per un politico che deve capire, conoscere e prevenire le eventuali irregolarità e manchevolezze negli atti di gara.

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Il principe dice: “Mi viene fatto notare che nel bando di gara non esiste un’analisi dei costi”.

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Alla stessa domanda, in data 24 Novembre, aveva già risposto l’Arch. Schiavone con nota esplicativa alle ditte: “Si precisa che il Computo metrico, pur in possesso dell’Amm.ne Comunale, sulla base del quale è stato determinato l’importo posto a base dell’appalto”. Ora, noi sappiamo che i consiglieri Mancini, Catucci e Amatulli, sia verbalmente che con lettera protocollata, avevano successivamente chiesto di poterlo visionare, ma quel documento, fino all’8 Dicembre, non era nella disponibilità di nessuno per il semplice fatto che è stato redatto in fretta e furia, dall’Arch. Schiavone l’8 dicembre stesso (smentendo di fatto la sua nota esplicativa), tant’è che è stato costretto a saltare i pasti per mettere su carta, come dice il principe, “un preciso calcolo dei costi”.

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Faccio notare che solo attraverso un’analisi dei prezzi si poteva comprendere il perché dell’aumento del costo del servizio, ma possiamo presumere che l’unica voce in grado di far lievitare i costi è quella relativa al numero di persone necessario per attuare il porta a porta in tutto il paese; ovvero, bisognava dire da subito (ma meglio tardi che mai) che per poterlo attuare i costi del servizio sarebbero schizzati alle stelle, poiché il personale per svolgere il servizio deve passare dalle attuali 17 unità lavorative ad un minimo variabile da 21 a 23 unità lavorative. Ecco svelato l’arcano, queste unità lavorative in più costituiscono la quasi totalità dell’aumento dei costi, che passano dagli attuali 970.000.00 al 1.450.000.00 di euro, al netto del possibile ribasso offerto dalla ditta che si aggiudicherà la gara.

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Il principe dice inoltre: “Mi viene fatto notare che il Capitolato non prevede la pulizia delle spiagge. Forse perché la pulizia delle spiagge è un servizio gestito dall’ATO? Giusta atto di intesa tra la Provincia di Taranto e le Autorità d’ambito per la gestione dei rifiuti urbani – ATO TA/1 e TA/3.”

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Per una volta avevo pensato di dare ragione al principe, ma, ahimè, devo purtroppo ancora una volta contraddirlo, la risposta è molto lacunosa e priva dei fondamentali elementi di conoscenza; infatti, l’art. 2, comma 186-bis, della Legge 23 dicembre 2009 n. 191, introdotto dall’art. 1, comma 1-quinquies della Legge 26 marzo 2010 n. 42 prevede che:

“Decorso un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono soppresse le Autorità d’ambito territoriale di cui agli articoli 148 e 201 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni. Decorso lo stesso termine, ogni atto compiuto dalle Autorità d’ambito territoriale è da considerarsi nullo.”

Vale a dire che a partire dal 27 marzo 2011, per effetto della sopracitata legge, sono soppresse le ATO, e ogni atto compiuto precedentemente è “nullo”, quindi poteva risparmiarsi di citare l’atto d’Intesa, che a questo punto è semplicemente “aria fritta”!

Inoltre, secondo la stessa legge:

“Entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, le regioni attribuiscono con legge le funzioni già esercitate dalle Autorità, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza”

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Aggiunge ancora il principe: “E forse non tutti sanno che tale servizio per molti anni è stato realizzato grazie ai fondi erogati dalla regione Puglia e dalla compartecipazione del Comune”.

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Anche qui dimostrando di non conoscere affatto la materia in questione. La pulizia delle spiagge, infatti, è di esclusiva competenza dei Comuni. Il supporto regionale o dell’ATO di competenza o della Provincia deve essere inteso come mera integrazione per migliorare un servizio che deve comunque essere reso dai Comuni. Tant’è che questi interventi non sono certi ma dipendono in primis dalla capacità dell’assessore comunale e degli uffici al ramo di saper cogliere queste opportunità, quando si presentano, predisponendo dei progetti che non sempre vengono finanziati. Inoltre, questi interventi variano di anno in anno sia nelle modalità che negli importi, in base anche alle disponibilità degli Enti che li mettono a disposizione. Quindi, non aver previsto un minimo di regolamentazione nel CSA la dice lunga sull’importanza che questa A.C. da a questo servizio.

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Dice ancora il principe: “Mi viene fatto notare che le ATO saranno soppresse: ma forse non tutti sanno che la Regione le ha riconfermate seppure accorpandole e ponendole in ambito provinciale.”

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Certo, ma il Consiglio regionale non ha assegnato a nessuno le prerogative e le funzioni delle ATO. Ma nel frattempo è successo qualcosa, i Comuni sono stati autorizzati a svolgere qualcosa che prima era loro impedita dall’esistenza delle ATO, di poter cioè procedere alle gare d’appalto direttamente, così come avveniva in passato, prima dell’avvento dei carrozzoni politici ATO. Infatti, il nostro Consiglio Regionale, in ossequio della legge 42/10, in data 16 Novembre ha dato il via libera alla riduzione delle ATO.

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Inoltre, all’unanimità, l’Assise di via Capruzzi si è espressa a favore della mozione dei consiglieri di SEL, Losappio, Cervellera, Lonigro, Matarrelli ecc. che propone la riduzione delle Ato da 15 a 6 su base provinciale e l’orientamento della Assise regionale prevede che la futura gestione del ciclo dei rifiuti sia da suddividere in due fasi. Nella prima, far ritornare la gestione diretta ai Comuni per lo spazzamento e la raccolta dei rifiuti (così come sta facendo il comune di Palagiano adesso). Nella seconda, lasciare in capo alle Province la fase della chiusura del ciclo dei rifiuti, quindi la gestione delle discariche e degli impianti di riciclaggio e smaltimento.

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Da qui nasce la mia osservazione che diceva: “Nel CSA si parla della ipotetica facoltà di subentro nel contratto da parte dell’ATO TA/1”. Penso, a questo punto, che la mia osservazione era più che fondata, in quanto il 27 marzo 2011 l’ATO TA/1 sarà certamente defunta!

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Ora tocca alla Giunta Regionale dare velocemente seguito alla volontà unanime espressa dal Consiglio, per “aggiornare e modificare entro 90 giorni il piano di gestione dei rifiuti nella parte relativa alla ridefinizione dell’organizzazione”. Se le Regioni non provvedono entro il termine del 27 marzo 2011, si determinerà un grave vuoto normativo con imprevedibili conseguenze.

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Il principe scrive: “Mi viene fatto notare che nel Capitolato non è richiesta l’iscrizione alla categoria 1 sottocategoria “centri di raccolta”. BALLE!!!”

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Infatti di balle si tratta e pure doppie, ma sono sue. In primis, perché, la voce “requisiti generali e idoneità professionale”, che dovrebbe contenere la richiesta della sottocategoria “centri di raccolta” obbligatoria per legge (D.M. 8/4/2008 di attuazione dell’art.183 comma 1 LETTERA CC) del D.LGS. 152/2006 e S.M.I. e del D.M. 13/5/2009) , non è da richiamare nel Capitolato bensì nel Bando, che risulta mancante della richiesta precisamente alla voce “requisiti generali e idoneità professionale all’art. 17 comma b”.

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Secondo, a confermare quanto da me sostenuto riguardo la mancanza della richiesta della sottocategoria “centri di raccolta” nel Bando di gara, richiamo quanto scritto nella nota esplicativa del 24 Novembre a firma dell’ormai ex dirigente dell’ufficio tecnico Arch. Schiavone Antonio, che cosi si esprimeva: “L’Amministrazione Comunale ha ritenuto che l’obbligatorietà del possesso dell’iscrizione alla categoria 1 – sottocategoria “Centri di raccolta”, sia da richiedere prima dell’avvio del servizio da parte della ditta aggiudicataria”

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La domanda nasce spontanea, come si possono scrivere castronerie simili? Riesce, l’Arch. Schiavone a immaginare i rischi a cui viene esposta la comunità Palagianese?

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Di fatto, non è stata espressamente richiesta la sottocategoria “gestione CCR” nel Bando, punto. Il problema sta proprio in questo: non avendola richiesta, non solo si è commessa una irregolarità, ma si è concessa la possibilità di partecipazione a ditte non qualificate (con buona pace del famoso “know-how” tanto sbandierato dal principe). Inoltre, in caso di aggiudicazione ad una ditta sprovvista della sottocategoria CCR, si spianerebbe la strada a molti ricorsi.

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Quindi, la verità è ben diversa da quella raccontata dal principe. Ci troviamo dinanzi ad una irregolarità che potrebbe portare molti problemi al Comune e ricorsi da parte delle ditte soccombenti. Infatti, ancora una volta il buon Basile (redattore degli atti di gara) dimentica e/o omette di specificare qualcosa agli articoli n. 3 e 32 del CSA: nel primo, richiamante le normative di riferimento, e nel secondo, richiamante l’istituzione dell’Isola Ecologica o Centro Comunale di Raccolta (CCR) ignora totalmente di inserire le norme che disciplinano la “gestione dei centri di raccolta”; cioè, il D.M. 8/4/2008 di attuazione dell’art.183 comma 1 LETTERA CC) del D.LGS. 152/2006 e S.M.I. e del D.M. 13/5/2009, che fissa i criteri e i requisiti PER L’ISCRIZIONE ALL’ALBO NAZIONALE GESTORI AMBIENTALI NELLA CATEGORIA 1 PER LO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITA’ DI GESTIONE DEI CENTRI DI RACCOLTA.

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Quindi, le arrampicate sugli specchi del principe a nulla valgono, sono solo chiacchiere!

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A questo punto bisogna fare uno sforzo e cercare di immaginare le conseguenze, nell’ipotesi in cui la ditta aggiudicataria della gara non dovesse essere ancora in possesso del requisito sottocategoria per la gestione dei “centri di raccolta” al momento dell’avvio del servizio:

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1) l’A.C. escluderà la ditta aggiudicataria?

Ma la ditta potrebbe fare ricorso, sostenendo che il bando non richiedeva tale requisito.

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2) l’A.C. affiderà il servizio alla seconda classificata, sempre che sia in possesso della sottocategoria CCR?

Ma non è forse vero che anche in questo caso la ditta aggiudicataria farebbe ricorso adducendo la stessa motivazione di cui al punto 1)?

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3) l’A.C., in barba alle legge, avvierà comunque il servizio, nelle more che la ditta aggiudicataria entri in possesso della sottocategoria CCR?

Ma in tal caso, non risulterebbe impossibile avviare da subito la gestione del CCR? E che fine farebbero il porta a porta e la raccolta differenziata ?

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E’ evidente che un Bando e un Capitolato tanto “farlocchi” (per dirla come Mimmo) espongono il Comune a molti probabili ricorsi che potrebbero penalizzare tutta la comunità Palagianese.

Non sarebbe stato meglio, allora, dare ascolto al suggerimento del Consigliere Amatulli, che proponeva la sospensione, in autotutela, delle procedure di gara e la rivisitazione dell’intero Capitolato e del Bando?

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Au revoir

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Il Cittadino

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Giacomo Di Pietro