Federazione della Sinistra: verso il Congresso

12 Novembre 2010 0 Di Life

Anzolin: “E’ un progetto che vuole nascere e crescere dal basso”

“La Federazione della Sinistra è un progetto politico per noi importante, per cercare di invertire la lunga scia di divisioni, frammentazioni e scissioni che ci sono stati nella sinistra alternativa in questi ultimi anni”.

Così Preneste Anzolin, segretario provinciale PRC, al Congresso territoriale della zona occidentale, cui seguirà quello di Taranto il 13 novembre, e quello di Roma tra il 19 e 21 novembre.

“L’iniziativa, ha poi aggiunto, parte da quattro soggetti promotori, PRC, PdCI, Socialismo 2000 e Lavoro e Solidarietà, ma soprattutto è un progetto che vuole nascere e crescere dal basso, aperto alla partecipazione di persone ed associazioni che condividono l’impostazione politica di questo progetto. Questo Congresso non è il punto di arrivo, ma il punto di partenza. Il progetto si radicherà e crescerà nei territori a partire dalle lotte in quei territori. Gente di sinistra ancora ce n’è in giro, nostro obiettivo è metterla insieme per una sinistra degna di questo nome”. “Compito della sinistra, precisa poi, è indicare una alternativa economica e sociale al capitalismo. Bisogna uscire da sinistra in questa crisi globalizzata, altrimenti la crisi produrrà una devastazione dell’economia. Persino Draghi dice che bisogna sconfiggere il precariato, perché finchè c’è precariato non c’è produttività. Vogliamo rimettere insieme i pezzi della sinistra alternativa, costruiamo un polo autonomo a sinistra del PD, per una alternativa di sistema”. Concludendo, sottolinea che si tratta di un obiettivo ambizioso, “ma pensiamo che una sinistra degna di questo nome torni a darsi un orizzonte alto, quello che una volta veniva chiamato utopia, ma il valore dell’utopia, come ci hanno insegnato i padri storici della sinistra, anche italiana, uno per tutti, Pietro Ingrao, è importante per lavorare poi in quella direzione”. Per Maurizio Romanazzo, della segreteria provinciale dei Comunisti Italiani, non siamo in presenza di una crisi del capitalismo, che anzi è rinato, ma di una crisi dei Paesi occidentali, ricattati dal capitale, dalla grande finanza mondiale, che impone di abbattere lo stato sociale, vedi Francia, Grecia, Inghilterra, altrimenti i capitali vanno altrove. “Quando si uscirà dalla crisi, ha poi sostenuto, il mondo avrà altri punti di riferimento, come la Cina e l’India. In Europa avremo un livello di welfare molto più basso, perchè il capitale questo sta chiedendo. Si tratta di un processo iniziato negli anni ’80, con l’abolizione della scala mobile, con la scusa che faceva crescere l’inflazione. Chiedono una maggiore flessibilità per far emergere il lavoro nero, e hanno fatto la legge Biagi. Il lavoro nero continua ad esserci, mentre si riducono i contratti a tempo indeterminato”. Circa i ripetuti attacchi alla nostra Costituzione, ha infine voluto evidenziare che essa “mette al centro due elementi fondamentali, la Libertà e il Lavoro, ecco perché il capitalismo ha bisogno di Berlusconi, ecco perché si attacca la Costituzione”.

Fra i vari interventi, Giuseppe Scarano (coordinatore cittadino della Camera del Lavoro – CGIL), Angela Surico ( presidente SvegliArci), Franca Nicolini (associazione Adelphos), Amalia Anzolin (Legambiente).

Giuseppe Favale