Il fascino di Parete Pinto: lo apprezzano i bambini della scuola elementare.

18 Aprile 2005 Off Di Life

Chi sostiene che Parete Pinto sia in uno stato di abbandono, certamente dimentica quello che Parete Pinto era prima del 1993.
In quell?anno, infatti, un gruppo di giovani volenterosi, riuniti in un?associazione culturale locale, insieme con altre persone di ogni et? (fra loro anche un?ottantenne), si occuparono di bonificare l?area e di trasformarla da discarica pubblica abusiva (quale era) in area di fruizione collettiva (quale oggi ?).

Si tent? anche di ?consegnarla? al palagianese, pulita com?era, lasciandone libero l?accesso. L?impresa non ebbe un buon esito, giacch? chi aveva preso l?abitudine di recarsi sul posto a ?depositare? rifiuti edilizi e di vario altro genere (filtri d?auto, oli meccanici, televisori ed elettrodomestici?), continu? la propria opera.
Si rese necessario, dunque, provvedere alla recinzione per preservare l?area dall?insistenza con cui se ne deturpava l?ambiente.
Oggi le chiavi di Parete Pinto sono in custodia del sottoscritto e dell?Amministrazione Comunale di Palagiano e, tutti i cittadini, ne posso disporre per visite guidate.
Peraltro, bench? possa capitare spesso di trovarsi a passare per quella strada e vedere l?erba alta (niente di pi?, rispetto a quello a cui  ci aveva abituato il passato), va ricordato che, per esigenze di organico, l?amministrazione Comunale non pu? farsi carico dell?onere di una ?periodica e costante ripulitura? dell?ambiente.
Tuttavia, si fa notare, che quando i visitatori e le scolaresche ne fanno richiesta, vi ? un volenteroso dipendente comunale (il sig. Caponio Antonio) che, puntualmente, si reca sul posto a ?preparare? l?area perch? sia ?presentabile? agli ospiti.
Vi taglia le erbacce, vi spiana il terreno, vi raccoglie i rifiuti di qualche ?irriducibile?.
Parlare di Parete Pinto come di ?area abbandonata? mi sembra indelicato nei confronti di questa persona, Antonio Caponio, che, in forma del tutto gratuita, e spesso di domenica, si reca sul posto per le operazioni menzionate.
E? probabile che quanti la pensano in questo modo lo fanno perch? sono all?oscuro di quanto ? stato detto in questa circostanza ed ? per tale ragione che si ? resa necessaria questa pubblicazione ?di chiarimento?.
A riprova di quanto il palagianese abbia recuperato la fruibilit? di Parete Pinto, vi sono state le visite sul posto di archeologi dell? Archeogruppo  E.Jacovelli con le loro famiglie, degli studenti dell?Istituto per Geometri e Ragionieri ?Sforza? (accompagnati dall?insegnante Prof.ssa Pupino Caterina), degli studenti della Scuola Media Giovanni XXIII, e tante altre occasioni? memorabile perfino quella di un archeologo di Mannheim (Germania) che, giunto sul posto percorrendo i vecchi tracciati della Via Appia Antica, chiese di far visita al nostro ?monumento?.

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In ultimo, ma solo per ragioni cronologiche, mercoled? 30 marzo 2005, i bambini della scuola elementare Giovanni XXIII.
Circa cinquanta alunni con le loro insegnanti: Mariella Castellano, Paola Rizzo, Nunzia Oliva e Anna De Leonardis (spero di non averne dimenticata qualcuna e, soprattutto, di averne ricordato bene i nomi). I nomi delle insegnanti sono certamente importanti per rendere omaggio, da parte di chi come me ha la passione per la storia locale, per rendere omaggio, ripeto, alla sensibilit? di queste insegnanti che hanno voluto far ?accostare? i bambini allo studio delle proprie origini, conducendoli nei luoghi che furono dei loro e dei nostri antenati.
L? augurio ? che altri insegnanti prendano spunto da questo evento e promuovano la fruizione di questo monumento cos? come di altri: San Marco cripta-pozzo, San Marco Menhir, Cozzo Marziotta, Frantoio Ipogeo, ?

Grazie ai cinquanta alunni ed alle loro insegnanti per aver avuto la pazienza di stare ad ascoltarmi in quelle due piacevolissime ore di quel grigio mercoled? mattina.

Con affetto, Antonello De Blasi.