IL NATALE, QUANDO ARRIVA, ARRIVA

IL NATALE, QUANDO ARRIVA, ARRIVA

24 Novembre 2020 0 Di Life

Una nota pubblicità di qualche anno fa, scandiva la frase “il Natale, quando arriva, arriva!”

E mai come quest’anno quella citazione rimbomba nelle menti di tutti gli italiani per cercare di stoppare, fosse solo per un breve periodo, questa drammatica pagina di storia dell’intera umanità.

Accendere le luci, prepararsi a organizzare un pranzo di Natale anche se per pochi congiunti, acquistare qualche regalo per sentire aria di festa, diventano quasi vitali per prepararci ad affrontare il periodo emergenziale che ci aspetta.

Poi succede che c’è chi, invece, ritornando alla pubblicità, prende quella frase alla lettera più di quanto avrebbe dovuto, più di quanto il periodo richieda e, perciò,  si affretta ad agghindare il paese per non far mancare le luci che illuminano un Natale che chiede, oggi più che mai, sobrietà e rigore.

Sobrietà nel rispetto di 50.453 morti per Covid in Italia, di 1.400.000 morti per Covid in tutto il mondo. Sobrietà per i malati di Covid e per i loro parenti tenuti lontani contro ogni volontà.

Sobrietà nel rispetto di un’economia che sta soffocando la popolazione creando una nuova povertà oltre a quella già esistente.

E allora ci sarebbe da chiedersi con quale spirito Natalizio si possa decidere di spendere una somma pari a 18.000€ più IVA, per un totale di 21.960€ per allestire un paese con luminarie che saranno viste solo per comprovati motivi di salute o di lavoro o di necessità? Luminarie accese in un paese deserto! Qual è lo spirito Natalizio che, evocando il nome di quel Cristo, in greco ??????? (wikipedia)  rappresentato con una grande X sul piazzale antistante il Municipio, sceglie di spendere una qualsiasi cifra in barba alla sobrietà di cui si parlava prima?

Forse la risposta è nella frase con l’installazione delle luminarie artistiche natalizie l’Amministrazione Comunale intende quindi perseguire un interesse pubblico per l’intera collettività e realizzare le stesse anche per le prossime festività natalizie 2020/2021 considerando importante creare attrattive per il paese che fungano da richiamo di visitatori in periodo di bassa stagione turistica” così come scritto nella delibera n. 152 del 23 ottobre fatta con estrema urgenza “Considerato che le festività natalizie sono ormai imminenti e vi è la necessità di procedere d’urgenza alla installazione delle luminarie”?

Dov’è “l’interesse pubblico o l’attrattiva che funga da richiamo ai visitatori” se nessuno potrà uscire a godere dello spettacolo, soprattutto i “visitatori”?

E, ad ottobre,  dov’era l’urgenza se mancavano ancora due mesi al Natale, con una prospettiva che non lasciava già intravedere alcun tipo di festeggiamento?

Spesso siamo abituati a non  guardare oltre la soglia della nostra casa e del nostro interesse ma, se provassimo, per un attimo a immaginare quanto si sarebbe potuto fare con 18.000€ più iva in un periodo in cui anche pochi spiccioli diventano fondamentali per moltissimi di noi, allora forse avremmo bene chiaro il quadro di quanto sia forte lo schiaffo che queste luminarie hanno inflitto a ciascuno di noi. Forse lo sdegno non sarebbe riservato a pochi ma avremmo un intero paese indignato!

Un’indignazione che diventerebbe ancora più forte se si fa un passo indietro agli anni precedenti. Ma qui è bene far parlare i dati, magari cominciando dal 2015:

Determina n.573 del 10/12/2015 (amministrazione Tarasco) € 4.000

Determina n.573 del 6/12/2016 (Commissario) € 4.000

Determina n.476 del 17/11/2017 (amministrazione Lasigna) € 6.100

Determina n.473 del 16/11/2018 (amministrazione Lasigna) € 7.320

Determina n. 552 del 22/11/2019 (amministrazione Lasigna) € 10.980

Determina n. 127 del 2/11/2020 (amministrazione Lasigna) € 21.960

Forse  non è semplice indignarsi nemmeno difronte a una cifra che è quintuplicata e che oggi più che mai AVREBBE DOVUTO essere usata per altri scopi, in coerenza con la sbandierata “Storia d’amore per il paese” che oggi resta poco più di un tormentone estivo in un  inverno disastroso.

Sarebbe bastata la coerenza anche con quella grande X che sta per Cristo! Quello stesso Cristo che cacciò i mercanti dal tempio perché rappresentanti di  un’offesa, con le loro ostentate ricchezze, in un luogo che richiedeva, appunto, sobrietà e rigore! Quello stesso Cristo che chiede di essere vicini agli ultimi e lontani dalle tentazioni, dal lusso, dallo spreco!

Ma ai tormentoni siamo ormai abituati e quella X, nostro malgrado,  ci è entrata a far parte con tutto il cappellino di Babbo Natale!

Ora, al netto del fatto che sulla volontà amministrativa non si possa metter lingua, ci si sente in dovere, fosse solo per onestà intellettuale,  di dare un contributo fattivo, etico, morale, maturo che tenga a cuore il bene comune e che, per usare una citazione da delibera, sia “nell’interesse pubblico”. Con  18.000€ più iva, magari: si sarebbero potuti aiutare i commercianti così da essere d’esempio prima ancora di esortare a spendere nel proprio paese, dando un contributo su utenze e/o fitti sulle proprie  attività che si dubita vedranno “visitatori” spendere nei propri negozi; si sarebbe potuto dare un contributo a quei padri che, a tavola, il giorno di Natale, non avranno da mettere altro se non il pensiero che, in piazza ed in altri punti del paese, sono accese delle luminarie che non potranno vedere ne loro, né i loro figli,  se non per “comprovati motivi di salute, lavoro o necessità” e, dovranno anche spiegare ai loro figli perché poi, si dovranno  pagare le tasse per coprire il costo delle luminarie e  della corrente elettrica pubblica  utilizzata; si sarebbe potuto pensare di abbattere il costo della Tari, almeno per le famiglie più in difficoltà, oggi più di quelle che immaginiamo e  che avrebbe dato certamente un po’ più di  respiro rispetto alle  luci accese di Natale.

Ma, come si diceva prima, la volontà amministrativa non si discute anche se, per fortuna,  accende i riflettori su quelle che sono le priorità per un’amministrazione e che null’hanno a che vedere con storie d’amore varie.

Merry Xmas

Azione Civile Palagiano