Il PdL presenta i candidati al Consiglio Provinciale

17 Maggio 2009 0 Di Life

Borracci: “In questo versante mai visto un certo dott. Florido”
Il primo applauso è per Francesco Serra, coordinatore cittadino Giovani per la Libertà, che nelle vesti di moderatore ha aperto i lavori per la presentazione ufficiale dei candidati al consiglio provinciale del PdL.
Subito una citazione di Reagan, ( “Comunista è chi ha letto Marx e Lenin, anticomunista è chi ha capito Marx e Lenin”), per poi affermare che “un voto al PdL vuol dire combattere le ideologie fallimentari della sinistra e del centro sinistra”.
Nel mirino del giovane pidiellino Prodi e Vendola, che “predicano bene e razzolano male.
Vendola ha spaccato il suo Partito perché non ne è divenuto il segretario, e si è alleato con chi nel 1992 sputavano addosso e lanciavano monetine.
Di Pietro e Franceschini hanno detto che un voto dato a loro è un voto di disperazione.

Il centro sinistra è morente quanto arrogante, anche nel Consiglio comunale”.

Sede scelta per la presentazione, l’Auditorium di corso Lenne.

Imponente la scenografia (Berlusconi docet), tanta la gente presente, tantissimi i giovani, cosa che farà dire a Borracci, nel suo discorso, che “Palagiano può definirsi la succursale del movimento giovanile del PdL”.

Dopo Mimmo Lardiello, coordinatore provinciale giovani (“Non so se dall’altra parte possono parlare guardandosi negli occhi, perché sono professionisti del parlare contro. Si può e si deve fare: Donatello consigliere provinciale”), è la volta di Angelo Lattarulo, candidato al Consiglio Provinciale Collegio 14 Mottola – Palagiano.
“Il 9 giugno festeggeremo l’elezione di Borracci neo consiglio provinciale, è il suo inizio. Florido non approva ancora il Bilancio preventivo 2009, naviga a vista. Fanno poco o quasi niente, ma sono bravi a pubblicizzare il poco che hanno fatto, lo fanno diventare grandissimo. Il versante occidentale non ha visto niente, neanche un palo o una lampadina. Sono maestri nello sperperare denaro pubblico. Il Sole 24 Ore ha pubblicato una graduatoria delle Province, Taranto è al penultimo posto.
Con Borracci partirà la riscossa per far cadere il Comune, per avere un Sindaco più vicino alla natura del paese, che non è comunista”.

Breve passaggio per Arnaldo Sala, vice coordinatore Provinciale PdL (“A Palagiano stiamo facendo un investimento di dignità politica, il paese merita un doveroso riscatto. L’augurio non è solo ai candidati, è anche a voi”), tocca poi a Pietro Lospinuso, coordinatore provinciale del Partito, infiammare gli animi con un discorso applauditissimo. “Deve scattare l’orgoglio di Palagiano ed eleggere Borracci. Faccio un appello al voto utile, il voto dato agli altri non serve per eleggere un palagianese alla Provincia di Taranto. La Giunta si sta contrastinguendo solo per i danni, è piena di critiche, anche da parte del centro sinistra. Florido ha scelto lo slogan di guardare al futuro perché non ha il coraggio di dire cosa ha fatto in questi cinque anni. La Regione Puglia naviga nei debiti, ha aumentato tutto quello che c’era da aumentare. Il modello di governo del centro sinistra è fallimentare, ci ha messo in ginocchio, mentre il Governo Berlusconi è un fiore all’occhiello, è l’orgoglio degli italiani. Questo è il nostro modello, conclude, che vogliamo portare alla Provincia di Taranto. Ci dobbiamo sentire tutti quanti candidati e mobilitati”.

Ancora pesanti critiche a Florido nell’intervento di Pietro Franzoso, vice coordinatore regionale del PdL. “Florido è stato il vuoto assoluto in termini di programmazione, servizi sociali e infrastrutturazione. E’ stato talmente assente da essere candidato per ‘Chi l’ha visto’. Non ha realizzato niente da Avetrana a Ginosa, se non la propria assenza. E’ una Provincia di sinistra, non di centrosinistra, perché di centro non hanno più niente. Prodi non è stato capace di intercettare i progetti che interessavano questo territorio. Borracci non solo è giovane, ma è anche capace e competente”.

Dopo un breve passaggio su suocera perché nuora intenda (“Non fatevi attrarre dalle lusinghe, chi non vota PdL non sta nel Popolo della Libertà. Appartiene ad una politica vecchia, che il popolo italiano ha ormai messo da parte”), spiega che “alle europee bisogna votare PdL perché diamo un voto di sostegno e fiducia a quello che sta facendo il Presidente del Consiglio, dopo che la sinistra aveva abbandonato il Paese a se stesso per la sua litigiosità. Diamo un voto utile senza scorciatoie”.

E’ il momento di Donatello Borracci, candidato al Consiglio Provinciale nel Collegio 15 Palagiano – Massafra.

“E’ facile fare politica quando si governa, commenta, difficile è quando si sta all’opposizione, perché si viene discriminati, ma noi non ci siamo nascosti e piegati al servilismo del potere, per difendere l’idea che cambiare si può e si deve. Un modo nuovo di fare politica è possibile, che metta la persona al centro della comunità. Non siamo un Partito, siamo un popolo che lavora, spera e crede nel cambiamento, questa è la grande differenza con gli altri. Un voto al PdL per far emergere un modo nuovo di fare politica, per la politica del fare”.

Subito un attacco all’amministrazione Ressa.

“Come mai il Sindaco, che due anni fa ha ottenuto un eclatante risultato elettorale, questa volta non ha il coraggio di candidarsi alla Provincia e di sottoporsi al giudizio del popolo? E come lui nessuno degli amministratori! Hanno scelto l’agnello sacrificale. Hanno dissestato il Comune, che non può acquistare neanche una matita. Questo è il palazzo di vetro che nascondeva i debiti sperperando il denaro di noi cittadini”.

Attenzione rivolta di nuovo verso Florido, in un andirivieni che proseguirà sino alla fine dell’intervento.

“Qualcuno si è reso conto che esiste una Provincia? In questo versante mai visto un certo dott. Florido, è stato totalmente assente. Ora a tre mesi dalle elezioni esce una delibera per la gara d’appalto del completamento per l’Istituto Sforza. Vendola aveva promesso il salario sociale per i giovani, invece c’è l’addizionale su pensioni e stipendi. Come il Comune di Palagiano, che applica l’addizionale anche ai pensionati che prendono 500 euro al mese. Avevamo presentato un emendamento in Consiglio, ce lo hanno bocciato. Ci hanno negato il comizio la Domenica delle Palme, per non farci mettere in piazza i danni causati dall’amministrazione Ressa, forse perché il mercoledì successivo c’era il Consiglio Comunale. Cambiare Palagiano si può e si deve, non accettando la logica dei ricatti e dei veti, senza fare gli errori del centro sinistra, che per governare hanno messo insieme tutto e il contrario di tutto. Due consiglieri di maggioranza sono ufficialmente all’opposizione, e il Consiglio si regge solo sulla persona del Sindaco. Il voto alla Provincia è il passo definitivo alla caduta di questo Comune, un obiettivo che possiamo realizzare. Tramite il voto al PdL voi potete determinare il futuro di questo paese. Possiamo dare il colpo di grazia a chi ha tenuto il paese ingessato. Siete voi il Popolo della Libertà che può cambiare Palagiano, non solo con il vostro voto, ma anche con il vostro impegno sul territorio, singolarmente e tutti insieme. Il marchio IGP non decolla perché non si investe nell’azione di orientamento dei produttori, la Provincia non può assolvere i propri compiti dando contributi una tantum. Non conosciamo i contenuti delle proposte di Area vasta, ne abbiamo solo dovuto prendere atto. Ressa promise che in sei mesi avremmo avuto uno strumento urbanistico”.

L’augurio e l’appello finale.

“Per cambiare Palagiano bisogna cambiare la cultura di base di questo paese. Abbiamo bisogno di adulti illuminati, che sono stati vilipesi, attaccati, e affiancarli con i giovani, che non sono solo il futuro, sono il presente. Tutto è nelle vostre mani, siateci vicini in questa campagna elettorale”.
Applausi, tutti in fila, al centro della sala, per congratularsi con il più giovane candidato del Popolo della Libertà alle elezioni provinciali. Scenografia imponente, abbiamo detto, incontro ben organizzato, entusiasmo alle stelle.
Solo un appunto, mancava Berlusconi.
Ma soprattutto, mancava Fini.

Giuseppe Favale