Il rito ambrosiano

12 Giugno 2005 Off Di Life

Inoltre qui la Quaresima non comincia il mercoled? delle Ceneri (come accade altrove), ma quattro giorni dopo, la domenica, tanto che il carnevale non termina il marted? prima delle stesse Ceneri (marted? grasso) ma il sabato successivo, appunto. Il rito ambrosiano interessa la sola Arcidiocesi di Milano (che viene definita essa stessa ambrosiana), che, per storia, estensione e struttura ecclesiale, ? tra le pi? importanti del mondo ed ? la prima diocesi in Europa per numero di cattolici, perch? ? formata da oltre 2000 preti diocesani, circa 1.000 religiosi, pi? di 8.000 religiose.La diocesi si estende su un territorio di 4.234 kmq e comprende le province di Milano, Varese e Lecco, parte di quella di Como e alcuni comuni delle province di Bergamo e Pavia. Ha una popolazione che supera i 5 milioni di abitanti ed ? composta da oltre mille cento parrocchie.L?aggettivo ambrosiano deriva da Sant?Ambrogio, vescovo, oggi patrono di Milano. La Chiesa di Milano ? stata profondamente segnata dall?episcopato di Sant?Ambrogio (374-397) e dai suoi successori, che hanno continuato la sua opera pastorale. I cardini su cui si fondava l?operare di Sant?Ambrogio erano, tra gli altri: l?assidua celebrazione dei sacramenti come occasione in cui incontrare (o meglio, ?abbracciare?) Cristo vivo e presente nella celebrazione liturgica; l?attenzione sempre attualissima ai problemi della giustizia sociale che si fa carit? e condivisione; l'accoglienza verso le persone provenienti da popoli lontani a quei tempi considerati barbari senza venir meno al dovere di una evangelizzazione nel contempo discreta e chiara; la cura personale da parte del Vescovo nella formazione del clero come condizione previa di ogni azione pastorale; la difesa coraggiosa e tenace della libert? della Chiesa e della sue prerogative contro le ingerenze di un potere statale autocratico e tendenzialmente assolutista; la chiara e per nulla affatto accomodante denuncia degli errori che inquinano la vita civile, chiunque li avesse commessi, fosse pure lo stesso imperatore.La Chiesa di Milano, da allora, si ? sempre contraddistinta rispetto alle altre e tale caratterizzazione ? stata denominata ?ambrosianit??.Tra i tesori lasciatici in eredit? dai Padri (intesi come Sant?Ambrogio e i suoi illuminati successori), immutato ? rimasto anche il rito liturgico per l?appunto chiamato ?ambrosiano?. Molte particolarit? del rito ambrosiano risalgono proprio ad Ambrogio e ancor oggi, dopo milleseicento anni, si sono fedelmente conservate; altre si sono affermate e stabilizzate in epoca carolingia (IX secolo) nel confronto dialettico e complementare con la liturgia romana; una profonda revisione fu dovuta a san Carlo nell?ambito della riforma tridentina; e ai nostri tempi la liturgia ambrosiana si ? rinnovata secondo lo spirito del Concilio Vaticano II grazie all?opera illuminata di Paolo VI che da Arcivescovo di Milano ne apprezz? le peculiarit? e la spiritualit? sottesa, e degli altri due arcivescovi, i cardinali Giovanni Colombo e Carlo Maria Martini, con le nuove edizioni del Messale e della Liturgia delle Ore da loro promulgate. Ma c?? un ultimo particolare da sottolineare a questo proposito.L?Arcivescovo di Milano gode ? unico forse in Occidente, ad eccezione del pontefice romano ? della qualifica di Capo-Rito: del rito ambrosiano ? cio? custode, tutore e promotore, ma soprattutto ne ? il ?liturgo? per eccellenza.In tutti gli antichi manoscritti liturgici ambrosiani infatti non ? senza significato che i testi prevedano sempre che sia l?Arcivescovo a presiedere la celebrazione, come se fosse in cattedrale, anche quando il libro liturgico era stato scritto per una chiesa plebana lontana dalla citt? e dove normalmente sono i presbiteri a celebrare. Viene messa cos? in evidenza quella comunione ecclesiale che lega il Vescovo al suo presbiterio proprio nell?azione liturgica, e che lega alla cattedrale, come chiesa-madre dove celebra il vescovo, ogni chiesa dell?intera Diocesi, dove i presbiteri celebrano secondo quel rito, antico ma sempre vivo, che da sant?Ambrogio ? giunto fino a noi. E?proprio del rito ambrosiano il canto ambrosiano, che ha affinit? con quello bizantino e la cui origine ? fatta risalire a S. Ambrogio.Differenze principali fra i due riti:inizio della quaresima, dalla domenica dopo le Ceneri e non dal mercoled? delle Ceneri; inizio e durata dell'Avvento: inizia l'11 novembre e dura sei settimane (nel rito romano inizia il 26 novembre e dura 4 settimane);assenza della messa nei venerd? quaresimali;ordine delle parti della messa; battesimo per immersione e non per infusione;benedizione natalizia e non pasquale delle case;uso del rosso invece del bianco per il S.S.  Sacramento;diverso calendario liturgico.