Intervista a Tito Anzolin. di Giuseppe Favale

27 Maggio 2009 0 Di Life

Chi è Tito Anzolin.

57 anni, una figlia di 20 studentessa universitaria, laureato in Scienze Biologiche presso l’Università La Sapienza di Roma. Professore di Matematica e Scienze, da 5 anni Dirigente Scolastico del Circolo Didattico “Giovanni XXIII” di Palagiano, ha ricoperto diverse cariche istituzionali (Consigliere comunale, Consigliere provinciale, Sindaco di Palagiano, Assessore ai Lavori Pubblici ed Ambiente, Assessore all’Ambiente della Comunità Montana).

Da sempre impegnato nel sociale e in Politica, dal Movimento Studentesco al P.C.I., poi in Rifondazione Comunista, nell’associazionismo culturale, nel movimento ambientalista e pacifista. Militante e dirigente di Legambiente in provincia di Taranto sin dalla sua nascita, ha attivamente preso parte a tutte le più importanti battaglie ambientaliste, da quelle contro il nucleare a quelle per la difesa della nostra pineta costiera e delle nostre coste, da quella quasi trentennale per l’istituzione del Parco delle Gravine e delle Pinete dell’Arco ionico, a quelle contro i tentativi di trasformazione del territorio in una grande pattumiera di rifiuti. Da sempre impegnato nel movimento pacifista e contro le guerre, partecipa – tra l’altro – alla Marcia della Pace verso Sarajevo in Bosnia nel 1995, organizzata dai Beati Costruttori di Pace, sulle orme di Don Tonino Bello, in una azione di interposizione pacifica e “diplomazia popolare” per chiedere l’immediata cessazione del massacro. E’ componente della Segreteria Provinciale del P.R.C., (Responsabile Enti Locali ed Ambiente) e della Direzione Regionale dello stesso Partito.

C’è stata unanimità sulla sua candidatura, e come si è giunti?

E’ un momento molto difficile per l’Italia, per la classe operaia, per i più deboli. Alle nefandezze e malefatte del Governo di centro destra, si aggiunge una crisi economica ed occupazionale drammatica che Berlusconi, Confindustria e la speculazione finanziaria cercano di far pagare ancora una volta ai ceti più deboli, a quelli che hanno sempre pagato. Se si aggiungono i duri colpi che sono stati già assestati e che stanno ulteriormente per abbattersi sullo Stato di Diritto e sulla Agibilità Democratica di questo Paese, contro cui Rifondazione Comunista si batte e si batterà con forza e con tutte le risorse disponibili. Se si tiene, altresì, conto di qualche difficoltà e danno di immagine che il Partito ha dovuto subire a causa di una scissione assolutamente pretestuosa e cesarista, allora si comprende bene lo sforzo generoso che il Partito sta compiendo per mettere in campo tutte le competenze e le esperienze disponibili sul territorio. Abbiamo una Lista, complessivamente buona e di grande rappresentatività sociale, con qualificate presenze di donne, giovani, rappresentanti delle professioni e del mondo della scuola, dei pensionati, degli operai e del precariato. Nel quadro di questa rappresentanza sociale, del radicamento nei territori e delle competenze specifiche in settori che riteniamo strategici, il Partito ha ritenuto che dovessi dare il mio contributo.

Il suo slogan.

Ripartire “in basso a sinistra”, per costruire un altro sviluppo possibile, ecocompatibile, che coniughi i Diritti delle persone con la tutela dell’ambiente e la salvaguardia del Pianeta, ricordando che esso non ci appartiene, ci è stato lasciato “in prestito dalle future generazioni”.

Se fosse eletto, la prima cosa che farebbe…

Mi batterò per dare rapida conclusione ad un progetto avviato nel lontano 1980 (quando ero Consigliere Provinciale): allora si ottenne la prima classe “succursale” dell’Istituto per geometri; oggi bisogna rapidamente completare i lavori di costruzione di una sede degna di questo nome.

Come si è organizzato per la campagna elettorale.

Noi siamo un Partito povero di mezzi economici e personalmente ritengo immorale ed una offesa alle tante famiglie che vivono in grande difficoltà economica, e persino sotto soglia povertà, spendere tanto denaro per la propaganda elettorale. Perciò, la nostra campagna elettorale sarà fondamentalmente basata su materiali poveri e sul contatto personale con la gente.

Il suo appello agli elettori.

Riceverete tanti inviti, tante lusinghe e tante promesse: non lasciatevi ingannare! Valutate le persone, la loro serietà, la loro onestà, la coerenza del proprio percorso politico: già questo è un importante elemento di affidabilità e credibilità, tanto più in un tempo in cui per molti la politica è diventata semplicemente un mercato… delle poltrone! Non per noi. E non per me. Su questo, credo, la mia storia politica personale offre ampie garanzie. Ma valutate anche la serietà dei Programmi: dare forza a Rifondazione Comunista è la migliore certezza che il Programma del Centro Sinistra venga puntualmente attuato e resti … di Centro Sinistra.

Il suo invito agli altri candidati.

A lasciare a casa la demagogia e confrontarsi nel merito.

Ritiene che il voto europeo avrà ripercussioni sugli equilibri del Governo?

Assolutamente si. E’ fuor di dubbio, intanto, che esso rappresenterà anche un giudizio politico sull’operato del Governo Berlusconi e un voto che penalizzi il centro destra, non solo acuirà le contraddizioni interne alla maggioranza (si pensi al contrasto PdL – Lega, piuttosto che a quella Fini-Berlusconi, componente AN-componente F.I.), ma soprattutto bloccare la definitiva deriva “imperiale” dello strapotere berlusconiano, con un serio rischio di regime autoritario, appena mascherato da iperliberismo. Ma il voto europeo ha anche una fondamentale importanza per spostare a sinistra la politica comunitaria, perché l’Europa sia innanzitutto l’Europa dei Popoli, dei Diritti, della Pace e dell’Accoglienza e non più solo quella della finanza e delle merci.

Quale schieramento teme di più.

Quello dei gruppi…. di potere e di affari.

La sua posizione sul Referendum.

Una vera iattura. Non solo non toglierà di mezzo quella legge elettorale che il suo stesso autore (il leghista Calderoli!) definì “una porcata”, ma la peggiorerà notevolmente, andando ben oltre quel bi-polarismo che già ha prodotto tanti frutti nefasti ed avvelenati per la Democrazia nel nostro Paese, imponendo quel bipartitismo antidemocratico ed antistorico, che non tiene in alcun conto quella che è la tradizione e la storia italiana. Comprimere forzatamente in un contenitore-partito impostazioni politiche, sociali ed ideali diverse, cercando di eliminare la sinistra radicale o altre forze minori, non può che portare allo svilimento della politica, all’accentuazione dei conflitti e, in ultima analisi al potere assoluto del “capo”. Sono sicuro che il Popolo italiano non lo consentirà. Poi si dovrà avviare una battaglia democratica per cambiare il “porcellum” e ridare voce e rappresentatività alle diverse visioni della Società e alle aspirazioni di cambiamento.

A proposito di Referendum, probabilmente per le prossime regionali la soglia del 4% si ridurrà al 3%.

Noi crediamo che debba essere tolto ogni sbarramento. La gente di Puglia è sufficientemente matura per saper scegliere la forma e le forze di governo. D’altra parte è giunta l’ora di sgomberare il campo da quella allucinazione per cui una soglia di sbarramento riduce la frammentazione! Basta quardarsi intorno e anche nell’attuale Consiglio Regionale: basta che un consigliere non ottiene quello che vuole, per decidere di formare un nuovo gruppo, una nuova lista, un nuovo partitino.

Carrozzo dal terzo polo al PdL, Cito e Fiamma Tricolore dal PdL al terzo polo. L’avrebbe mai immaginato?

Con la politica trasformata in “mercato delle vacche”, c’è da aspettarsi di tutto. Come ho già detto, sono i frutti avvelenati, da un lato del sistema maggioritario forzato, dall’altro della politica da salotto e da palcoscenico, che ha perso ogni rapporto con la gente in carne ed ossa e con i suoi drammi. Insomma, tutto ridotto a “grande fratello” ed “isola dei famosi”: spero che gli elettori… spengano quel televisore!

I Riformisti di Carrozzo nella lista “Puglia prima di tutto”. Un esempio di “grande coraggio” o di eroico trasformismo politico?

Una pura indecenza immorale! C’è veramente bisogno di una grande pulizia: una ecologia della politica!

Chi appoggereste nel caso si andasse al ballottaggio.

Rifondazione Comunista fa parte della coalizione di centro sinistra che ricandida a presidente della Provincia Gianni Florido, sulla base di un accordo programmatico. Dunque, possiamo vincere al primo turno; al peggio, saremo al ballottaggio come coalizione. Il problema e la contraddizione, semmai, sarà di altri. Su un punto siamo stati chiari e categorici: in caso di ballottaggio, nessun apparentamento con forze che non siano di centro sinistra. Per essere ancora più chiari, nessun apparentamento, per es., con l’UDC (come il PD, purtroppo, ha già proposto in altre realtà).

La domanda che non le ho fatto.

Beh! Ho già ampliato abbastanza le risposte. Grazie.

Giuseppe Favale