Italiani, brava gente?

5 Febbraio 2007 Off Di Life

La foto in apertura ? quella di una ?brigantessa?: Michelina De Cesare, ?Morta a causa delle atroci sevizie subite, fu spogliata ed esposta nella piazza del paese come monito alle popolazioni “liberate”.? (fonte: http://www.brigantaggio.net/Brigantaggio/Briganti/Briganta.htm)

Ci hanno insegnato a scuola, e si continua a farlo, che la calata dei Piemontesi nel Regno delle Due Sicilie fu un opera buona a favore di ?fratelli? costretti dallo spietato Borbone a vivere come selvaggi. Del passato che dovrebbe riguardarci, perch? si tratta del NOSTRO passato, ci vengono fornite poche ed approssimate ?notizie?. E noi, gente alla buona che si accontenta di poco, spesso di niente, le trangugiamo serenamente.

Posso considerarmi un privilegiato. Negli anni in cui frequentavo la facolt? di Filosofia a Bari, ebbi modo di conoscere due storici con la ?S? maiuscola: Franco Cardini e un, allora, giovane ricercatore francese Gerarde De Lille. Proprio De Lille stava raccogliendo materiale per un suo lavoro (poi pubblicato presso Einaudi) sulla trasmissione dei beni in ambito famigliare nella societ? meridionale tra ?700 e ?800. Il caso volle che uno dei cognomi a ricorrenza maggiore nei documenti catastali dell?epoca fosse quello dei Forleo. L?episodio mi consent? di essere tra i primi a poter dare uno sguardo al lavoro in questione e, inoltre, di potermi intrattenere in alcune amabili conversazioni con lo storico francese. Nel corso di tali informazioni appresi delle cose che a prima vista lasciavano sconcertati.

Ve ne cito solo due. A complemento delle ricerche svolte sul catasto, ve ne erano altre condotte sui registri parrocchiali degli atti matrimoniali. Lo sconcerto nasceva dalla constatare che nel periodo pre-unitario, quasi tutte le coppie che si univano in matrimonio (la percentuale, se non ricordo male, era superiore all?80%) sottoscrivevano l?atto firmandosi con tanto di nome e cognome. Vent?anni dopo l?unificazione, tale percentuale conosceva una flessione pari al 50%, e, a fine ottocento la percentuale di chi al posto della ?firma? apponeva una ?croce? era pari al 90%!

A provocare ulteriore sconcerto, poi, vi era un?altra ?curiosit??. L?Atto matrimoniale conteneva l?indicazione della professione svolta dai congiunti. Qui la sorpresa, sempre per gli anni precedenti l?unificazione, si faceva addirittura imbarazzante. Oltre al fatto che la quasi totalit? delle donne dichiarava di svolgere un lavoro (di tipo tessile e per conto terzi), vi era che, contrariamente a quanto ci si sarebbe aspettato, tra gli uomini la percentuale di chi si diceva ?contadino? era inferiore al 50%!

Le conclusioni possibili erano solo due: 1) i nostri avi mentivano per, magari, farsi ?belli? agli occhi dei futuri storici che avrebbero ?spulciato? quelle carte, oppure che 2) ad ?abbellire? la storia erano stati altri, e precisamente, quanti in Italia passano per ?storici? e che altrove meriterebbero il titolo di mistificatori in mala fede.

Altre notizie ?a seguire?. Ve l?ho detto: sono testardo?

Mimmo Forleo